di ALBERTO BRUZZONE
I sindaci del Levante genovese tornano energicamente alla carica, spingendo per la realizzazione del Tunnel della Fontanabuona. ‘Piazza Levante’ ha raccontato, un paio di settimane fa, il rinnovato movimento politico e d’opinione finalizzato alla nascita di un’opera infrastrutturale assolutamente necessaria e fondamentale per tutto il territorio e per il tessuto produttivo che lo compone.
Il primo appuntamento ufficiale, in questo senso, è per sabato prossimo, 20 giugno, alle ore 15,30 presso il teatro comunale di Cicagna. Qui i primi cittadini di tutta una serie di comuni della vallata hanno invitato i parlamentari liguri, sia deputati che senatori, per discutere “della concreta possibilità di realizzare il progetto di collegamento Fontanabuona/Costa”.
L’invito ai rappresentanti della nostra regione a Roma contiene in allegato anche la lettera che i sindaci hanno inviato nei giorni scorsi a Regione Liguria e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in particolare al governatore Giovanni Toti e alla ministro Paola De Micheli, per chiedere alle istituzioni competenti in materia di fare un passo in avanti deciso e, finalmente, reale, dopo decenni in cui ci si è fermati unicamente ai discorsi, alle prospettive e alle buone intenzioni.
Il documento porta la firma di tredici amministratori locali. Si tratta di Daniele Nicchia (Lumarzo), Stefano Sudermania (Neirone), Marina Garbarino (Tribogna), Giovanni Dondero (Moconesi), Sonia Gardella (Cicagna), Ubaldo Crino (Favale di Malvaro), Mino Gnecco (Orero), Alessandro Graziadelli (Lorsica), Ermano Noce (Coreglia Ligure), Giovanni Solari (San Colombano Certenoli), Vittorio Centanaro (Leivi), Massimo Casaretto (Carasco) e Carlo Bagnasco (Rapallo). A farsi promotore dell’iniziativa è Gabriele Trossarello, per anni sindaco di Moconesi e ora assessore comunale, da sempre impegnato in prima linea nell’interesse della Fontanabuona.
Rivolgendosi al governatore Toti e alla ministro De Micheli, i firmatari fanno presente che “in qualità di sindaci della Val Fontanabuona, unitamente al collega sindaco della città di Rapallo in rappresentanza dei comuni di tutta la costa, siamo a richiedere di porre la vostra attenzione sulla necessità impellente di realizzazione del Tunnel Valfontanabuona/Costa, opera richiesta a gran voce da svariati decenni e ora più che mai indispensabile per la rinascita di questa parte del territorio ligure, che così tanto ha dato in passato e così tanto potrà ancora dare in futuro qualora lo si metta in grado di produrre grazie alle necessarie infrastrutture”.
Sono trentacinque, nel corso degli anni, i comuni che hanno approvato uno specifico ordine del giorno pro-tunnel: Moconesi, Tribogna, Cicagna, Neirone, Lorsica, Favale di Malvaro, Orero, Coreglia Ligure, Lumarzo, San Colombano Certenoli, Leivi, Carasco, Santo Stefano d’Aveto, Rezzoaglio, Borzonasca, Mezzanego, Chiavari, Cogorno, Zoagli, Rapallo, Portofino, Uscio, Avegno, Recco, Ne, Sestri Levante, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Sori, Bogliasco, Moneglia, Pieve Ligure, Bargagli, Davagna, Lavagna, il tutto per una popolazione complessiva di circa duecentomila abitanti.
I sindaci osservano come “gli organi di stampa stiano da tempo riportando notizia di un’intensa trattativa fra Governo ed Atlantia Spa (cui è riconducibile il gruppo ‘Autostrade per l’Italia spa’, società per l’appunto soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di Atlantia Spa) per l’eventuale rinnovo delle concessioni, a determinate condizioni, in alternativa alla revoca delle concessioni stesse. Qualora la scelta dovesse ricadere in qualche modo su un rinnovo e/o mancata revoca delle concessioni, si chiede espressamente che il tunnel Valfontanabuona/Costa venga inserito nel novero delle opere risarcitorie da richiedere ad Atlantia Spa. Ciò in quanto detta opera, tra l’altro, potrebbe risultare utile proprio per creare un bypass al nodo genovese in caso di un qualsiasi malfunzionamento della rete autostradale in tale zona”.
Si esprime quindi fiducia sul fatto che sia tenuto “nella dovuta considerazione detto accorato appello proveniente da un territorio che vede le ultime realizzazioni infrastrutturali risalire a circa cinquant’anni fa, evidenziando un gap in detta materia oggi non ulteriormente sostenibile, se non al prezzo di una necrosi di tutto il tessuto economico e produttivo locale”.
‘Piazza Levante’ ha sempre spinto in questa direzione, anche organizzando, in periodo ante-lockdown, un incontro con la parlamentare ligure Raffaella Paita, già assessore alle Infrastrutture nel precedente ciclo amministrativo regionale: peccato che, in quella sede, la rappresentanza da parte dei primi cittadini della vallata sia stata pressoché nulla. Ora, invece, si auspica un maggiore interesse da parte di tutti, in vista dell’appuntamento di sabato a Cicagna.
In base all’ordine del giorno citato nella lettera, si fa presente che “il Tunnel Fontanabuona/Costa è un’opera ritenuta ormai imprescindibile per la sopravvivenza economico/sociale della Val Fontanabuona, da qualche anno in grave declino anche e soprattutto in considerazione del mancato ammodernamento della sua rete viaria ed infrastrutturale, vieppiù in tempi moderni in cui la velocità di comunicazione e di spostamento determinano lo sviluppo o la necrosi dei tessuti socio/economici territoriali. Infatti, un mancato accesso veloce e diretto all’autostrada A12 (vero obiettivo della realizzazione dell’opera), unitamente ad una strada statale 225 in deteriori condizioni di mantenimento, pregiudicano chi già vive ed opera in valle e scoraggia nuovi e/o diversi investimenti ed interessi”.
Nel documento, si evidenzia come “il progetto redatto in un recente passato (valutato intorno ai 300 milioni di euro per la sua definitiva realizzazione) è stato condiviso da tutti i sindaci della vallata, senza opposizione né differenziazione di posizione alcuna. Non esistono comitati di cittadini contrari alla realizzazione di detta opera, bensì un solo comitato postosi pienamente a favore. Da un punto di vista amministrativo/progettuale, risulta che nell’aprile 2011 Regione Liguria e Società Autostrade abbiano sottoscritto un protocollo d’intesa per la progettazione definitiva. Nel marzo 2012 è avvenuta la consegna del progetto preliminare redatto da ASPI. Nel maggio 2015, ASPI ha trasmesso al Ministero per le Infrastrutture il progetto definitivo del traforo di collegamento Fontanabuona/A12, che ne ha a sua volta inoltrato una copia a Regione Liguria”.
Il tracciato previsto darebbe accesso dalla Fontanabuona direttamente sulla autostrada A12 (nei pressi della Galleria Giovanni Maggio), senza gravare in alcun modo sul casello di Rapallo, ma permettendo d’immettersi direttamente sulla viabilità verso Livorno o verso Genova: “Detta opera risulta inequivocabilmente utile non solo alla Val Fontanabuona ma a tutto l’entroterra del Tigullio e alla costa stessa, permettendo un collegamento veloce ed efficace fra il comprensorio turistico della Val D’Aveto – Valle Sturla (che potrebbe godere in futuro anche del paventato prolungamento di viale Kasman) e quello costiero del Golfo del Tigullio – Golfo Paradiso, accrescendo enormemente l’offerta turistica di detto bacino e determinandone una peculiarità difficilmente riscontrabile altrove, consistente nella possibilità di passare da un resort sciistico posto a circa 2.000 metri di altitudine alle bellezze già internazionalmente conosciute della nostra Riviera di Levante. Non di meno, l’opera permetterebbe di avere un interessante sbocco produttivo alla costa, ormai fortemente satura in tali suoi insediamenti e fortemente interessata alle possibilità di delocalizzazione degli stessi”.
E, proprio per tutti questi motivi, i vari consigli comunali interessati si sono impegnati a trasmettere l’ordine del giorno a “Città Metropolitana di Genova, a Regione Liguria e al Governo Italiano affinché ciascuno di tali soggetti, secondo le proprie competenze, si attivi al fine di porre in essere tutte le iniziative necessarie per giungere alla effettiva realizzazione, in tempi brevi e certi, di detta opera. In particolare impegnando Regione Liguria a ribadire in sede centrale e presso gli enti competenti, l’assoluta priorità dell’opera ed impegnando il Governo a garantire, direttamente o indirettamente, il finanziamento della stessa”.
Non è mai facile trovare unità d’intenti su una progettualità: basterà almeno questo a far capire quanto quest’opera sia ormai irrimandabile?