di ALBERTO BRUZZONE
Giace nel mondo dei sogni irrealizzati da ormai trent’anni, ma ogni tanto l’argomento ritorna vivo, sperando sempre che sia il momento propizio. Fatto sta che, in questi ultimissimi giorni, si è tornato a parlare, con una certa insistenza, del tunnel della Fontanabuona.
Il discorso tocca le diverse latitudini: il Governo centrale, la Regione Liguria, la zona che sarebbe direttamente interessata, ovvero quella del Tigullio e dell’entroterra. La comunione d’intenti c’è, la convergenza da parte delle principali forze politiche, anche di quelle che non sono attualmente alla guida del Paese, pure.
E, adesso, ci sarebbe anche un’interessante prospettiva sul ‘come’: ovvero il modo attraverso il quale arrivare a una concreta realizzazione di un progetto che risulta fondamentale per l’indotto e per la sopravvivenza stessa di una vasta porzione del territorio del Levante genovese.
Nell’ambito del dibattito sul rinnovo delle concessioni alla Società Autostrade, che è argomento di strettissima attualità a Roma, c’è l’intenzione, da parte dell’esecutivo, di chiedere al gestore privato la realizzazione di tutta una serie di opere da considerare ‘risarcitorie’: ed ecco che è partito il pressing al fine d’inserire nell’elenco pure il tunnel di collegamento tra Rapallo e la Val Fontanabuona.
Il sottosegretario Traversi
Tra i primi a parlarne, nei giorni scorsi, è stato il sottosegretario ligure ai Trasporti e alle Infrastrutture, Roberto Traversi: “Chi dice di essere sorpreso sul fatto che noi del Movimento 5 Stelle siamo favorevoli al tunnel, è in malafede. Io, personalmente, ho sempre parlato con chiarezza, sia da deputato che ora da sottosegretario. Riguardo al tunnel della Fontanabuona, la valutazione costi/benefici non l’ha mai considerato fattibile, ma il quadro è diverso se c’è la disponibilità da parte del concessionario privato. In questo senso, e con uno sforzo da parte loro, siamo assolutamente favorevoli, una volta che si sarà risolto il nodo delle concessioni. Stiamo arrivando a questo momento e siamo pronti a questa partita”.
Secondo Traversi, “non sarà assolutamente da considerare un ‘regalo’ da parte di Autostrade, perché stiamo al contrario parlando di un’opera di importanza fondamentale per il territorio e per le sue attività economiche, molte delle quali sono conosciute anche al di fuori dei confini italiani. Cercheremo di tirare le somme, positivamente, su un’opera che il territorio reclama da oltre trent’anni”.
La lettera dei sindaci della vallata
A stretto giro, rispetto alle dichiarazioni di Traversi, è stata redatta ed è pronta a essere inviata, sia al governatore della Liguria, Giovanni Toti, che al Governo, una lettera che il Tavolo dei Sindaci della Fontanabuona ha ritenuto indispensabile per esprimere la propria posizione.
A farsi promotore dell’iniziativa è stato Gabriele Trossarello, già sindaco del Comune di Moconesi e attualmente membro della giunta comunale guidata da Giovanni Dondero. Trossarello è sempre stato tra i personaggi più impegnati nella battaglia per il tunnel.
A sottoscrivere la missiva sono stati trentacinque sindaci della Città Metropolitana, tra cui il primo cittadino di Leivi, Vittorio Centanaro: “Stiamo marciando tutti uniti e in maniera coerente – afferma quest’ultimo – Anche perché stiamo parlando di un’opera che serve come il pane per tutta l’economia del nostro territorio. Ricordo tutti gli incontri tenuti anni fa con l’allora ministro Altero Matteoli. Il tunnel è fondamentale per sgravare il traffico, così come lo sarebbe pure il prolungamento di viale Kasman, un altro tema di cui si parla da tantissimo tempo”.
Le iniziative in Consiglio Regionale
A sostegno dell’ipotesi ‘risarcitoria’ da parte di Autostrade si unisce anche il Consiglio Regionale. Fabio Tosi, esponente del Movimento 5 Stelle, sostiene: “Torna nuovamente a far parlare di sé il tunnel della Fontanabuona, opera che come M5S sosteniamo fin dalla prima ora e basta davvero un filo di onestà intellettuale per riconoscerci questo tema: abbiamo sempre detto di ritenerla un’infrastruttura prioritaria. Come più volte detto, la costi/benefici non ha permesso che venisse subito finanziata dal Ministero: si doveva invece attendere che si districasse il delicato nodo della concessione autostradale. Ma ora che questa partita sta per iniziare, cerchiamo di mettere da parte le sterili polemiche e l’inutile propaganda e concentriamoci piuttosto sull’importanza di questo breve valico, che permetterebbe all’entroterra fontanino non solo di sopravvivere ma di svilupparsi come merita”.
Sempre in Regione, c’è stata anche l’iniziativa di Claudio Muzio, per conto di Forza Italia. Il consigliere regionale, già sindaco di Casarza Ligure, ha depositato un’interrogazione a risposta immediata per chiedere al presidente Toti e alla Giunta di assumere con urgenza iniziative affinché il tunnel della Fontanabuona venga inserito nell’elenco delle opere risarcitorie nell’ambito della trattativa in corso tra Governo e concessionario autostradale e si possa così giungere quanto prima alla definizione di un percorso certo, che porti all’avvio della realizzazione dell’opera.
Secondo Muzio, “è giunto il momento opportuno per tornare a premere sull’acceleratore. Ricordo – prosegue il capogruppo di Forza Italia – che la delibera di Giunta Regionale n. 997 del 18 settembre 2015 ha confermato il tunnel tra le opere infrastrutturali prioritarie e strategiche per la Regione Liguria, inserendolo nel gruppo 2 tra gli interventi con progettazione disponibile di livello definitivo. È un’infrastruttura di fondamentale importanza per il nostro entroterra, per il Tigullio e, più in generale, per tutta la Regione. Vi è una forte e compatta unità d’intenti da parte dei Comuni, delle categorie, degli imprenditori, dei cittadini e non vi sono comitati contrari. Tutti motivi che depongono a favore di un rapido sblocco della situazione di stallo in cui ci troviamo”.
Il parere di Raffaella Paita
Raffaella Paita, parlamentare ligure di Italia Viva, da sempre si occupa del tema delle infrastrutture e dei porti. “Secondo me – afferma – parlare di ‘risarcimento’ non è molto appropriato, in quanto il tunnel della Fontanabuona è un’opera di importanza essenziale, di quelle necessarie per andare a completare la rete autostradale ligure. Comunque, sono d’accordo a che venga inserita nel piano di Autostrade: ma tutto ciò sarebbe più semplice, a cominciare dall’ottenere i finanziamenti, se si fosse andati avanti nella progettazione. E invece tutto è fermo a quando ero assessore in Regione. Sono stati sprecati cinque anni dall’attuale amministrazione regionale senza che si sia andati avanti, senza che sia stata tracciata una sola riga in più”.
Paita precisa: “Se c’è da portare avanti una battaglia, sono a disposizione, ma è indubbio che si sia rimasti indietro per troppo tempo. Nel caso di revoca della concessione ad Autostrade, comunque, questo tunnel andrebbe fatto comunque, con finanziamenti diretti da parte dello Stato”.
Italia Viva, attraverso Raffaella Paita, ha presentato nei mesi scorsi un piano denominato ‘Italia shock’, proprio per far ripartire tutte quelle grandi opere rimaste per tantissimo tempo al palo: “Il modello – sostiene la parlamentare ligure – è quello dell’Expo di Milano o del Ponte di Genova, con dei commissari a coordinare. Considero il tunnel della Val Fontanabuona assolutamente strategico e tale da essere inserito in questo contesto, con queste modalità di esecuzione”.
L’appoggio di Forza Italia
Ieri è arrivato il pieno appoggio anche da parte di Carlo Bagnasco, sindaco di Rapallo (città da cui è previsto che parta l’infrastruttura) e coordinatore regionale di Forza Italia: “Auspico che vi sia l’impegno di tutti, affinché si possa al più presto giungere a uno sblocco della situazione e che si sfrutti questo momento propizio di trattativa sul rinnovo delle concessioni autostradali per riuscire a finanziare un’infrastruttura di primaria importanza per la Val Fontanabuona e per il suo rilancio economico, per il Tigullio e per tutta la Liguria. Forza Italia, con i suoi rappresentanti sul territorio e nelle istituzioni, sta facendo e farà fino in fondo la sua parte”.
L’ipotesi di tracciato
L’opera ‘principe’ – il cosiddetto tunnel ‘lungo’ – risale al primo decennio degli anni Duemila (2003 circa). Lo studio di fattibilità fu pubblicato nell’aprile del 2010.
Il tracciato si sviluppa a partire dall’autostrada esistente, tra gli svincoli di Recco e Rapallo, e raggiunge la Val Fontanabuona, in corrispondenza dell’abitato di Moconesi, laddove dovrebbe avvenire il collegamento con la viabilità di fondovalle esistente (Strada Provinciale 225). Il progetto del collegamento prevede la realizzazione di opere, che possono essere così sintetizzate:
- uno svincolo completo che s’innesta sull’Autostrada A12, nel tratto compreso tra le gallerie esistenti Giovanni Maggio e Casalino, con rampe di immissione/uscita sia in direzione Genova sia in direzione Livorno; per consentire l’inserimento dello svincolo, si rende necessaria una variante dell’autostrada esistente con lo spostamento delle carreggiate verso valle nel tratto interessato; in corrispondenza delle rampe di svincolo, è prevista la realizzazione di viadotti per consentire lo scavalco delle carreggiate autostradali;
- una rampa principale che, con uno sviluppo di circa 5,6 km, costituisce il collegamento vero e proprio con la Val Fontanabuona; essa si sviluppa principalmente in sotterraneo mediante la realizzazione delle gallerie Caravaggio e Fontanabuona di lunghezza rispettivamente pari a 2088 e 2585 m; le due gallerie sono separate da un breve tratto all’aperto in rilevato sito nelle vicinanze dell’abitato di Arboccò; nel tratto terminale della rampa, in prossimità dell’innesto sulla strada provinciale SP22, è prevista la realizzazione della barriera di esazione;
- l’intervento di adeguamento della SP22 tra il punto di intersezione con la rampa principale e la SP225 in corrispondenza dell’abitato di Moconesi. In corrispondenza delle due intersezioni è prevista la realizzazione di due rotatorie.
Il tunnel non c’è ancora, ma forse la luce sì? Servirà un lavoro serio e coordinato, per arrivare finalmente a una soluzione concreta. Riuscirà il territorio ligure, con tutti i suoi rappresentanti locali e nazionali, a marciare in una sola direzione?