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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Treni a rilento e lavori in autostrada: sarà un’estate ancora più difficile per raggiungere la Liguria

Chi viaggia sui treni regionali dovrà fare i conti con tempi di percorrenza più lunghi di circa 50 minuti, mentre per gli Intercity e i convogli merci il tempo di percorrenza aumenterà di almeno un’ora
Sarà un'estate molto difficile per chi vorrà arrivare in treno in Liguria
Sarà un'estate molto difficile per chi vorrà arrivare in treno in Liguria
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(r.p.l.) Come se non bastassero i già numerosi cantieri autostradali, a rendere più complicato l’arrivo in Liguria, in questi mesi di vacanze, ci saranno anche alcuni cantieri ferroviari che rivoluzioneranno il transito dei treni da e per la Lombardia. Un’altra brutta notizia per i turisti ma soprattutto per tutti quelli che con i turisti ci lavorano: i gestori di attività recettive a ogni livello. 

A causa dei lavori programmati da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) sulla linea ferroviaria tra Voghera e Pavia, il tempo necessario per raggiungere la costa ligure aumenterà notevolmente, con effetti non solo sui passeggeri, ma anche sui trasporti merci. 

L’apertura del cantiere ferroviario è prevista nel mese di giugno e durerà fino a settembre 2025 e rappresenta il primo step di una serie di interventi destinati a prolungarsi nei mesi autunnali e invernali, con ulteriori chiusure programmate fino al 2027. Nel periodo di maggiore intensità, tra il 21 luglio e il 28 agosto, il traffico ferroviario verrà totalmente interrotto tra Voghera Pavia, e i treni saranno deviati su percorsi alternativi, causando ritardi significativi. La chiusura si è resa necessaria per consentire lo svolgimento dei lavori di ristrutturazione del lungo ponte sul Po.

Chi viaggia sui treni regionali dovrà quindi fare i conti con tempi di percorrenza più lunghi di circa 50 minuti, mentre per gli Intercity e i convogli merci, il tempo di percorrenza aumenterà di almeno un’ora. Nei periodi di chiusura parziale, con un solo binario operativo, verranno attivati servizi sostitutivi con autobus nelle zone più colpite.

Le conseguenze di questa operazione non riguardano solo i pendolari e gli studenti, ma anche (e soprattutto) il turismo estivo. L’allungamento dei tempi di viaggio rischia infatti di scoraggiare i visitatori diretti in Liguria nei weekend, spingendoli verso l’auto e congestionando ulteriormente la rete autostradale, già sotto pressione.

Oltre ai disagi per chi vuole raggiungere il mare, il trasporto merci subirà ritardi, soprattutto per i convogli che servono i porti di GenovaSavona La Spezia. Le deviazioni tramite Piacenza potrebbero generare tempi di percorrenza più lunghi e costi maggiori per le aziende, penalizzando ulteriormente la competitività del trasporto ferroviario.

Le difficoltà non si limitano alla sola ferrovia: da ottobre la chiusura del casello di Busalla rappresenterà un altro ostacolo per la viabilità, soprattutto per i mezzi pesanti diretti al porto di Genova. Questo casello, cruciale per il traffico merci tra la Liguria e la Pianura Padana, gestisce il passaggio di migliaia di veicoli ogni giorno. La sua chiusura spingerà il traffico verso altri percorsi, aumentando la pressione sulle strade locali, come la Strada statale dei Giovi, già congestionata.

A chiedere misure per contenere i disagi è il presidente di FederlogisticaDavide Falteri: i lavori non possono essere né rinviati né distribuiti in modo diverso, e l’unica soluzione per limitare i problemi passa per un sistema di controllo telematico dei flussi, che permetta di gestire in modo scaglionato gli arrivi e le partenze di merci e camion. Questa misura consentirebbe di ridurre i tempi di attesa e limitare i costi aggiuntivi derivanti da una scarsa pianificazione logistica.

Nonostante le difficoltà, Autostrade per l’Italia ha garantito la gratuità dei tratti autostradali interessati dalle deviazioni, cercando così di alleviare almeno parzialmente il disagio per gli automobilisti e i trasportatori. Tuttavia, resta il problema di una Liguria sempre più soffocata dai cantieri, con una rete viaria che fatica a gestire il volume di traffico in continua crescita.

Il progetto di ristrutturazione del ponte sul Po, costruito negli anni sessanta del XIX secolo, è ritenuto essenziale per la velocizzazione del corridoio che in futuro includerà il Terzo Valico e che quindi ridurrà i tempi di percorrenza tra Genova e Milano. Lo storico ponte sul Po oggi è costituito da una travata metallica reticolare a via inferiore a doppio binario per il traffico ferroviario su cui poggia una sovrastruttura stradale ad impalcato in cemento armato. L’impalcato è sede della Strada Provinciale 35 dei Giovi. L’opera presenta dieci campate per una lunghezza complessiva di 764 metri. L’opera presenta pile e spalle in muratura originarie del 1867, l’impalcato metallico e stradale è stato ricostruito nel 1947, dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. “Gli interventi di manutenzione straordinaria e rinforzo dell’opera sono necessari per consentire l’adeguamento della struttura ai carichi stradali e ferroviari attualmente vigenti – scrive Rfi – l’innalzamento della velocità nell’ambito dell’importante progetto di velocizzazione della linea Milano-Genova che raggiugerà i 180km/h migliorando le performance dei collegamenti”. Ma per le migliorie bisogna attraversare un periodo di indubbia ‘sofferenza’. 

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