di ROSA CAPPATO
Mobilitazione a Sori, alla vigilia del trentunesimo ‘Palio degli asini’. Gli ‘Agli amici di Patatrac’ invitano tutti a Canepa, sabato sera 3 agosto, alle 21, per affrontare un tema ‘caldo’ come queste giornate estive.
Siamo a Canepa, una tra le frazioni più antiche e più belle del Comune di Sori, nel Golfo Paradiso. L’occasione è la tre giorni di festa in onore di Sant’Eusebio, il Santo Patrono. “Al posto dei tanti passatempi divertenti, intelligenti, educativi che si potrebbero proporre ai paesani e ai turisti – commenta il portavoce del comitato Paolo Marco Benvenuto – viene allestito il 31° ‘Palio degli asini’, una corsa in cui le fatiche e le sofferenze degli animali vengono usate con l’unico scopo di divertire e intrattenere il pubblico: uno spettacolo crudele, anacronistico e diseducativo. Non è certo in questo modo che si promuovono il nostro territorio, il nostro entroterra, le nostre frazioni”.
Gli ‘Agli amici di Patatrac’ è un gruppo animalista che da tempo propone un’alternativa a questa manifestazione assai radicata nella piccola frazione, addirittura quasi gemellata con Cicciano, Comune della Città Metropolitana di Napoli, dove si svolge un palio analogo, nel mese di maggio, con la corsa degli asini.
Il comitato ha preso il nome dall’asinello del compianto Mario Olcese storico titolare di un mulino attivo a Fulle. Patatrac, che ora insieme a due bovine appartenute ad Olcese, vive libero in mezzo alla natura in un centro non di sfruttamento in Piemonte, anche lui è stato protagonista nel palio di Canepa. L’obiettivo del gruppo è valorizzare l’importanza di coltivare un rapporto diverso con gli animali, su un territorio che raccontano essere funestato dalla perpetua devastazione dei cinghiali: “Problema che mai nessuno ha preso a cuore con l’intento di risolverlo ecologicamente. Ci rivolgiamo in modo particolare alle famiglie con bambini, affinché i genitori non trasmettano ai loro figli l’idea della prevaricazione della specie più forte, su quella più debole, bensì piuttosto l’importanza di coltivare un rapporto diverso con gli animali, basato sulla cura, sull’attenzione, sull’accudimento, sulla condivisione di esperienze e non solo sullo sfruttamento a fini alimentari, commerciali, spettacolari. Ecco, il nostro sogno scespiriano vorrebbe essere quello di non dover più assistere a tali spettacoli e che questo possa essere l’ultimo ‘Palio degli asini’ del nostro Comune”.
Invece nonostante le proposte avanzate agli organizzatori dell’evento e all’amministrazione comunale, per sostituirlo, anche quest’anno a Canepa si replica. “Sori non lo merita, serve qualcosa di più civile – prosegue il portavoce -. Gli organizzatori sottopongono gli animali a umiliazioni, sforzi, stress del tutto gratuiti con l’unico scopo di divertirsi. L’amministrazione comunale incoraggia e finanzia questa manifestazione, mentre non fa niente per contrastare il degrado del nostro entroterra e l’abbandono delle fasce da parte dei frazionisti, abbandono amplificato a dismisura dai passaggi dei cinghiali che inevitabilmente danneggiano le fasce per cercare cibo e il paradosso é che la soluzione al problema della sovrappopolazione dei cinghiali viene affidata nientemeno che ai cacciatori, che riteniamo la causa prima della loro presenza. La nostra sensibilità nei confronti di ingiustizie e soprusi ci impone di manifestare dissenso e disapprovazione”.
Così sabato sera ci sarà un volantinaggio e la possibilità di parlare direttamente della situazione con chi è interessato ad approfondirla. La problematica è stata sollevata anche l’anno scorso e già per il 30° palio si è organizzato un volantinaggio durante la festa, il primo sabato di agosto. Gli ‘Amici di Patatrac’, manifestanti, si sono presentati con volantini e cartello, spiegando che per loro il Palio va trasformato. Il loro manifesto ‘Sogno di una notte di mezz’estate’ è stato anche stampato, ma delle 30 locandine affisse sulla richiesta di un palio ‘alternativo’, più di metà sono state strappate. “La presenza degli asini va bene – si leggeva nella proposta -, ma limitata ad una specie di zoo urbano per bambini, così che essi si possano accostare agli animali in un modo tranquillo e non traumatico. La corsa invece può essere sostituita dalle classiche competizioni da fiera: tiro alla fune tra le frazioni, corsa nei sacchi, albero della Ccuccagna ecc.”.
Con molti dei presenti sono riusciti a parlare e illustrare le loro posizioni. Alla fine si era concordato un incontro, da tenersi in largo anticipo rispetto alla sagra di questo anno, per confrontarsi sulle diverse proposte di trasformazione del Palio. Le basi sembravano gettate. Nei giorni scorsi si è svolto un secondo incontro, al quale hanno partecipato il vicesindaco di Sori Cristiano Benvenuto, due rappresentanti del comitato organizzatore del palio e due rappresentanti del fronte animalista. “Abbiamo prospettato il superamento del palio degli asini sostituendolo (come fanno a Varzo, Comune dell’Ossola) con una corsa tra le varie frazioni del Comune, – racconta Benvenuto – oppure con il tiro alla fune o altri giochi da sagra di paese”.
Il Comune di Varzo è noto per un ‘Palio degli asini’ assai diverso da quello tradizionale: lì le persone corrono e gli asini guardano. Per gli ‘Amici di Patatrac’ la presenza degli animali limitata al rapporto con i bambini (la foto, il selfie, la carotina…) è già sufficiente, senza cavalcarli. Purtroppo anche quest’anno il risultato alle richieste è stato vano: “Da parte del comitato organizzatore e del vicesindaco, – racconta Benvenuto – al di là della cortesia istituzionale e personale, non c’è stata nessuna apertura: il palio si farà come si è sempre fatto e così sarà negli anni a venire. A questo punto abbiamo deciso di preparare un altro manifesto da dare alle affissioni e organizzare un altro presidio, per la sera del palio, in cui distribuire volantini”. Il ‘Comitato festeggiamenti Amici di Canepa’ che organizza la festa patronale e il palio, ha sempre garantito l’attenzione e il non maltrattamento nei confronti degli asini. Per informazioni circa il volantinaggio e i contatti con gli ‘Amici di Patarac: bpmarco@libero.it.