di ALESSANDRA FONTANA
Archiviata la prima transumanza del 2025. Quello di domenica scorsa è stato un viaggio straordinario tra natura e tradizione nel cuore della Val d’Aveto. Il Consorzio Una Montagna di Accoglienza Valli del Parco dell’Aveto ha infatti organizzo la tradizionale Escursione della Transumanza, uno degli appuntamenti più attesi della primavera in Val d’Aveto.
“Immagina di camminare lungo l’antico sentiero che dalle aziende agricole della Valle Sturla porta agli alpeggi estivi di Villa Cella, accompagnando le maestose mucche Cabannine attraverso paesaggi incantevoli e incontaminati nel cuore del Parco dell’Aveto. Non si tratta solo di un’escursione, ma di un vero e proprio viaggio nel tempo, alla scoperta della cultura rurale, della pastorizia e del legame profondo tra le nostre tradizioni e il territorio”.
Sono queste le parole con cui è stato presentato l’evento che si è svolto nel Comune di Rezzoaglio. Una manifestazione organizzata con il sostegno di Slow Food Liguria – comunità del buon vivere, Comune di Borzonasca, Comune di Rezzoaglio e Cabannina APARC. Non si tratta soltanto di una camminata in compagnia, ma di un vero e proprio momento di immersione nella cultura rurale locale, che permette di riscoprire il valore della pastorizia e il legame profondo tra comunità, territorio e biodiversità.
Come sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppino Maschio: “L’escursione della transumanza non è soltanto un evento naturalistico, ma un momento di grande valore culturale e identitario per la nostra valle. Ogni anno riscuote un successo crescente, coinvolgendo appassionati, famiglie e camminatori attratti da un’esperienza che racconta il legame profondo tra uomo, animali e territorio. È anche un’occasione per promuovere un turismo consapevole, capace di valorizzare i saperi locali e le nostre eccellenze agroalimentari in un contesto straordinario come il Parco dell’Aveto.” Questa transumanza è quella che precede quella ancor più famosa che si svolge ogni anno l’ultima domenica di ottobre a Santo Stefano d’Aveto e che richiama ogni anno centinaia di persone in valle. Un’occasione per riscoprire le tradizioni e rilanciare il turismo.