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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Tra rivoluzione e continuità, Jeanne Marrazzo è l’erede di Anthony Fauci alla guida del NIAID

Prima donna e apertamente queer, Marrazzo ha davanti delle sfide enormi per la salute degli americani: la disinformazione, gli haters, i detrattori nel Partito Repubblicano, gli anti-vax
Jeanne Marrazzo ha preso il posto di Anthony Fauci
Jeanne Marrazzo ha preso il posto di Anthony Fauci
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Prosegue il nostro rapporto di collaborazione con la piattaforma ‘Jefferson – Lettere sull’America’, fondata e guidata dal giornalista Matteo Muzio. Il portale di ‘Jefferson’, con tutti i suoi articoli e le varie sezioni, è visitabile all’indirizzo https://www.letteretj.it, da dove ci si può anche iscrivere alla newsletter.

di LAURA GASPARI *

Dopo quasi due anni di lotta alla pandemia di Covid-19, di cui è stato uno dei volti più noti e simbolo a livello globale, il Dottor Anthony Fauci ha deciso di lasciare la guida del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), ente del National Institute of Health (NIH) statunitense dedicato alla ricerca e prevenzione delle malattie infettive e delle allergie, alla fine dello scorso anno.

Non è facile raccogliere un’eredità come quella di Fauci, dopo quasi quarant’anni in cui il celebre medico si è distinto per la sua dedizione alla ricerca, all’accuratezza scientifica e a rinforzare il rapporto con i pazienti, soprattutto durante la drammatica crisi pandemica di HIV/AIDS degli anni ’80.

La scelta di un successore non è cosa semplice: chi dirige il NIAID deve decidere dove convogliare le risorse (più di sei miliardi di dollari) a disposizione e che priorità dare alla ricerca. Deve inoltre essere il volto che si presenta alla politica – nello specifico, al Congresso – e convincerla che tutti quei dollari spesi in quella determinata ricerca sono un buon investimento.

Un po’ lasciando tutti felicemente sorpresi, i primi di agosto di quest’anno il NIH ha condiviso il nome di chi raccoglierà il testimone di Anthony Fauci, portando avanti il suo lavoro instancabile: la Dottoressa Jeanne M. Marrazzo. Un nome che forse ai più può non dire assolutamente nulla, ma che in realtà segna una scelta a dir poco rivoluzionaria, soprattutto per gli Stati Uniti di oggi, ma al contempo che tiene una sorta di continuità.

Marrazzo è in assoluto la prima donna alla guida del NIAID dalla sua fondazione nel 1955. Aggiungiamo poi che sarà la prima Direttrice dell’istituto apertamente appartenente alla comunità LGBTQ+, da sempre impegnata come attivista per l’equità sanitaria. Un grande elemento di rivoluzione, considerando le minacce che la stessa comunità LGBTQ+ sta ricevendo da una determinata fazione politica negli Stati Uniti e dove lo stigma e la marginalizzazione sono purtroppo ancora presenti, soprattutto nei casi di malattie sessualmente trasmissibili.

L’esempio dell’HIV e degli scoppi epidemici di Mpox (conosciuto più come vaiolo delle scimmie) e l’accanimento contro la comunità queer sono abbastanza emblematici. Per le donne, specialmente in condizioni di vulnerabilità, Marrazzo è impegnata da anni come ricercatrice, firmando numerosissimi e importanti studi dedicati alla loro salute, non solo negli Stati Uniti, ma anche in Africa, con un focus sulle malattie del tratto genitale femminile, come la vaginosi batterica o su quelle sessualmente trasmissibili (MST).

La scelta di appuntare Marrazzo come Direttrice del NIAID è particolarmente importante proprio quando parliamo di MST. Negli Stati Uniti, dal 2017 al 2021, i Centres for Disease Control and Prevention (CDC) hanno registrato un drammatico aumento delle MST, specialmente gonorrea e sifilide, rispettivamente del 28% e del 75%. Molte delle persone che hanno contratto queste malattie sono donne. In più, sono entrambe causate da batteri che stanno registrando sempre più fenomeni di antibiotico resistenza. Il Covid-19, inoltre, ha esacerbato questo aumento a causa di interruzioni nei sistemi di prevenzione e testing e nella concentrazione delle risorse prima impiegate nella lotta alle MST verso quella alla pandemia. 

Marrazzo è stata descritta come una leader capace e una grande comunicatrice: già alla guida della Divisione di Malattie Infettive dell’Università dell’Alabama Birmingham, si è impegnata moltissimo durante il Covid-19 a fare buona informazione quando il mondo aveva bisogno di esperti rassicuranti. Questi elementi segnano una forte voglia di continuità con Fauci: il bisogno di medici carismatici e solidi scienziati, ma che allo stesso tempo siano capaci di comunicare al cittadino nel modo più umile possibile fiducia nella scienza e fare buona divulgazione e che siano in grado di strappare alla politica ciò che serve loro per mandare avanti il progresso.

Le sfide che la Dottoressa Marrazzo dovrà affrontare sono moltissime, difficili, a volte insormontabili: c’è la disinformazione, gli haters, i detrattori nel Partito Repubblicano, gli anti-vax, un budget da difendere, una ricerca da continuare, nuove probabili pandemie in arrivo dalle più svariate cause, compreso il cambiamento climatico. Nelle parole del suo predecessore alla Cnn, “potrebbe essere messa alla prova con attacchi alle sue decisioni. Ma deve solo rendersi conto che deve fare del suo meglio sempre, sempre, lasciando che la sua stella polare siano scienza, prove, integrità e onestà. Quando lo farà, andrà bene”. Non è il lavoro più facile del mondo, ma se il NIH ha scelto una persona come Jeanne Marrazzo come leader del NIAID, ballando sul filo di una scelta rivoluzionaria e di continuità, c’è sicuramente un motivo.

(* medical writer e Vicedirettrice di ‘Jefferson – Lettere sull’America’)

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