di DANILO SANGUINETI
La pesca sportiva, che da molti viene considerata erroneamente una disciplina sportiva minore, sta conducendo invece una battaglia di avanguardia per la salvaguardia non solo della sua specialità – in questi queste stagioni difficilissime ha dovuto segnare il passo – ma anche per la stessa sopravvivenza dell’habitat idrogeologico-faunistico della Val Fontanabuona e le altri valli del Levante. La battaglia viene condotta in prima persona dal presidente della Fi.Ma. Garbolino Chiavari, Umberto Righi. Una battaglia da seguire con attenzione, che è arrivata a muovere le sue pedine persino a livello amministrativo ai più alti livelli, non solo in ambito locale. Righi ha coinvolto i comuni di Carasco e San Colombano, e intende puntare molto, ma molto più in alto. “Ho intenzione di inviare un dossier con qualche foto, e testo allegato, alla Commissione Europea. Stiamo portando avanti mosse concrete, ci siamo stancati di ascoltare parole non seguite dai fatti”.
Il prosciugamento estivo del torrente Lavagna che interessa il tratto tra Coreglia Ligure e Carasco, a causa del prelievo idrico esagerato ad uso civico-potabile, mette in secca il corso d’acqua per una estensione di oltre sette chilometri, uccidendo ogni anno la fauna ittica autoctona. Fauna oggi talmente importante per il Ministero della Transizione Ecologica da imporre restrizioni a livello nazionale e oggetto di progetti finalizzati a una gestione più attenta e conservatrice dell’ecosistema fluviale in osservanza della ‘Direttiva Habitat’ emanata dalla UE, e conseguenti leggi del Ministero da applicarsi in forma immediata in tutte le Regioni Italiane.
Elenca il presidente Righi: “Il primo passo è stato la richiesta di convocazione straordinaria del consiglio comunale di San Colombano Certenoli, comune che subisce maggiormente questa situazione di totale prosciugamento estivo del torrente Lavagna. Decisivo il supporto dal gruppo politico locale ‘Territorio e Sviluppo’, che ha sostenuto la protesta insieme a tante realtà e associazioni del territorio (vedi Fipsas Ge, Fi.Ma. Chiavari, Cicagnese, Italia Nostra Tigullio, Coldiretti Ge, CIA Ge). Abbiamo incassato anche la disponibilità ad ascoltare le nostre ragioni da parte dei comuni di Coreglia Ligure, Leivi e Carasco”.
Il secondo passo. “La stesura di un documento congiunto di denuncia che sarà portato all’attenzione della Commissione Europea, con l’esposizione della situazione e dei danni che tali prosciugamenti estivi procurano non solo all’intero ecosistema fluviale, ma pure a settori dell’economia a esso collegati come l’agricoltura e floricoltura, e alle attività commerciali a esse consorziate, impossibilitate di completare la produzione e smercio dei prodotti coltivati, per carenza idrica dei pozzi anch’essi prosciugati da uno spropositato abbassamento di falda”.
Qualcuno si chiederà: “Sono anni che accade, perché non si è fatto prima?”. “In passato non si è mai avuto un simile ‘lavoro di squadra’. Ci tengo a ringraziare i componenti del gruppo politico ‘Territorio e Sviluppo’, che hanno saputo cogliere le segnalazioni dei pescasportivi, supportate da video, foto e sopralluoghi, poi ascoltando le ‘voci’ del territorio, le motivazioni e i problemi degli agricoltori e floricoltori della valle, ancor di più penalizzati dalla crisi del mercato, obbligandoli ad acquistare prodotti coltivati altrove per mantenersi clienti e vendita, con costi aggiuntivi onerosi”.
Sino ad oggi, l’ente pubblico (Provincia e poi Regione) gestore delle acque e del patrimonio ittico-ambientale, operava o demandava gli interventi alle Guardie Volontarie abilitate all’elettropesca, per il recupero del pesce agonizzante imprigionato nelle poche pozze fonde maleodoranti, tra miasmi di ogni genere fognari e putrescenti. “C’è rimasto ben poco da salvare, dato che buona parte era già morta da giorni. Una pratica, ‘il recupero della fauna ittica’, a cui non si dovrebbe arrivare, perché occorre fermarsi prima garantendo una alimentazione delle pozze con lo scorrimento superficiale. Ma ciò non accade nel torrente Lavagna, le foto dimostrano pure quanto sia immensa la differenza del livello di scorrimento e il totale prosciugamento. Vi sono leggi che impongono il Dmv (deflusso minimo vitale), vanno semplicemente applicate”.
Lunedì 14 febbraio il consiglio comunale straordinario ‘allargato’ di San Colombano Certenoli ha portato alla ribalta dell’opinione pubblica il problema. Erano presenti il sindaco di Leivi Vittorio Centanaro, l’assessore del comune di Coreglia Ligure e della Città Metropolitana di Genova Elio Cuneo, un funzionario della Città Metropolitana di Genova in rappresentanza di Ato risorse idriche, un rappresentante di Iren Spa, il presidente della Coldiretti Paolo Corsiglia, quello della Cia Alessandro Ferrante, il presidente di Italia Nostra Tigullio Roberto Spinetto, l’avvocato Luca De Paoli in rappresentanza dell’Associazione Pesca sportiva di Cicagna e naturalmente il presidente di Fi.Ma. Chiavari.
Umberto Righi riassume: “Verrà aggiornato in una prossima seduta del consiglio comunale inserendo nel documento da inviare alla UE e alle altre sedi competenti i dati scaturiti dalle indagini e dalle riunioni dei funzionari comunale”. Si può scommettere che Righi e i suoi continueranno a battere il ferro impedendo di raffreddarsi: i pescatori in quanto a tenacia e pazienza non sono secondi a nessuno.