di ROSA CAPPATO
Tornano al mare i bambini bielorussi vittime del disastro di Chernobyl. Dopo la lunga pausa del lockdown e poi le difficoltà innestate dal conflitto in Ucraina, i piccoli che risentono ancora oggi della tragedia di Chernobyl potranno tornare a respirare aria buona e mangiare cibo sano nel Golfo Paradiso e a Genova.
L’associazione ‘Liguria Mare’ Odv che dal 2002 si occupa di accogliere presso famiglie i tanti bambini malati, orfani, o sottratti alle famiglie, che vivono in orfanotrofi della Bielorussia, ora sta supportando coloro che hanno invitato i piccoli nelle loro case. “Ospitiamo ogni anno un certo numero di bambini – spiega il presiedente Pino Caviglia – tre mesi estivi e uno invernale, in parte affidandoli a famiglie che abbiano idonei requisiti (e in parte accogliendoli in una struttura gestita direttamente). Ciò permette loro di rifarsi un bagaglio immunitario, di riacquisire forza e salute e di ricevere un periodo di calore e affetto. Lo iodio marino riduce sensibilmente il cesio radioattivo presente nei loro organismi e un’alimentazione adeguata, l’ambiente e il calore umano che viene loro donato contribuiscono al miglioramento psicofisico dei bambini che alimentano la gioia di vivere”.
Non sarà possibile quest’anno accoglierli, come accadeva in passato, nella struttura di Recco, così, in attesa che la situazione internazionale migliori, le singole famiglie hanno invitato a casa propria i bambini seguiti dall’associazione che fa da tramite e li supporta soprattutto nelle pratiche burocratiche e si sta spendendo per farli arrivare a fine giugno: ripartiranno a fine agosto. “Sono circa una decina i bimbi accolti nel Golfo Paradiso e Genova: nei lunghi anni di attività erano accolti anche nelle famiglie del Ponente e si auspica che questo potrà ripetersi, una volta finite le tensioni”.
Tramite l’associazione in passato i bimbi giunti nella struttura di Recco entravano in contatto con le famiglie che avevano intenzione di conoscerli e l’anno successivo venivano accolti presso di loro: questo è il progetto di Liguria Mare: “Quest’anno verranno qui come turisti”.
Ancora oggi molti giovani risentono notevolmente del disastro di Chernobyl. Essendo il terreno e quindi il coltivato tuttora contaminati, il 90% della radioattività presente nella tiroide dei bambini è di origine alimentare. Il danno riportato è notevole e può sviluppare tumori o leucemie e comunque il fisico di questi innocenti è gravemente compromesso, anche per le precarie condizioni economiche in cui versa il Paese. Non potendo far arrivare nuovi bimbi, ecco che ‘Liguria Mare’ offerto loro un campus vacanza su di un lago distante dal territorio più contaminato, che non sostituirà il loro viaggio in Italia, ma consentirà comunque di godere di un clima migliore di quello della loro casa. Sono in arrivo 10 bambini e altri 10 se ne andranno ‘in ferie’ grazie associazione referente di ‘Liguria Mare’ in Bielorussia.
“Sarebbero stati di più come prima della guerra e del lockdown – afferma Caviglia – circa una trentina, ma si auspica in un miglioramento futuro nei prossimi anni. Quest’anno sono sei famiglie ad accoglierli, tre nel Golfo Paradiso e altre tre a Genova”. Il neo presidente è membro dell’associazione da circa sei anni e ha sostituito l’infaticabile Paola Milanese. Parte del cambiamento è anche il sito internet dell’associazione, https://www.associazioneliguriamare.it/, più moderno e aggiornato così da far conoscere questa attività solidale e coinvolgere ancora più persone in questa forma di accoglienza. “Che non dobbiamo interrompere – prosegue Caviglia, perché i bimbi bielorussi risultano ancora più danneggiati dei loro genitori, a distanza di trent’anni, poiché sono nati con un’eredità pesante, affetti da leucemie, tumori e immunodeficienze trasmesse dai loro genitori colpiti dalle radiazioni. I bambini di oggi hanno purtroppo più problemi di quelli colpiti per primi e probabilmente per altri 100 anni il loro territorio sarà contaminato: dal 1986 la popolazione risulta infatti dimezzata”.
C’è una nota positiva con l’Italia protagonista: il 48% della popolazione di Chernobyl conosce la lingua italiana: lì si parla italiano, proprio grazie a questo interscambio che va avanti da anni e la seconda lingua dopo il Russo e Bielorusso è proprio l’italiano, conosciuto e parlato, anche per via di tutte le associazioni che come ‘Liguria Mare’ hanno portato avanti questa iniziativa: “Siamo una goccia nel mare. In Italia ce ne sono molte altre, come ad esempio in Sardegna e in Trentino. Tutto nacque in Emilia-Romagna quando un signore che visitò l’ospedale della capitale Minsk, dopo la tragedia decise di aiutare soprattutto i bambini, prima inviando aiuti e cibo buono e sano, e poi decidendo e capendo che il sole nella nostra Italia faceva realmente bene alla salute di quei piccoli. L’esperienza diretta è quella che vale di più, poiché è proprio con l’esperienza che si innesca il passa parola e la voglia di accogliere: ogni anno si ingrossano le fila delle famiglie che hanno desiderio di ospitare un bimbo bielorusso anche se solo per poco tempo”.
L’associazione ‘Liguria Mare’ si autofinanzia e spesso per farlo organizza spettacoli teatrali. Il prossimo, una commedia brillante, va in scena proprio questa domenica 25 giugno alle 21 al Teatro San Giovanni Battista di via Domenico Oliva 10 – Genova Sestri Ponente. Si intitola ‘Da giovedì… a giovedì’, di Aldo De Benedetti e la regia di Elena Rossi, a cura della ‘Compagnia due Maschere 95’. L’ingresso è 12 euro, devoluto all’associazione. Prenotazioni: 392 4200227 o liguriamare@libero.it. Chi lo desidera può diventare socio sostenitore versando una quota annuale di 40 euro, fare una donazione fiscalmente detraibile di qualunque entità, che verrà utilizzata in Italia o in Bielorussia a sostegno dei progetti societari rivolti ai bambini, versando sul conto corrente dell’associazione: IBAN: IT 42 M 05387 01413 000047023931, o destinare il ‘5 x mille’ senza alcun costo aggiuntivo a: Liguria Mare Odv codice fiscale: 90047450102. Oppure si può ospitare nel tempo i bambini in famiglia per tre mesi estivi e uno invernale, l’esperienza più bella.