di DANILO SANGUINETI
Una volta bastava la magia della terra rossa, il fascino del vestito bianco, la sacralità della pallina virata al rosèe, oggi il tennis per attirare adepti e battere la concorrenza di altri sport individuali più semplici o magari solamente più comodi perché si svolgono al riparo, in spazi confortevoli, deve battere nuove strade.
Un approccio meno ammuffito se lo è inventato il Circolo Tennis Lavagna. Il primo ace viene messo a segno dalla cortesia, la simpatia e la disponibilità di Jennifer Rodino, maestra del Circolo e anima di ogni iniziativa. Si deve a lei se i campi del Parco Tigullio in un paio di anni sono tornati ad animarsi. Altro che club per elite e pochi professionisti: dal mattino alla sera, i tre campi in terra rossa, uno scoperto e due coperti con palloni pressostatici, sono popolati da apprendisti Fognini, mini Vinci e altri ‘dreamers’, spesso sotto i dieci anni, ciascuno con la sua sicurezza di poter diventare il Djokovic e la Serena Williams di domani.
“Il Tennis deve essere Open o non sarà – è la convinzione di Jennifer – Nella stagione appena iniziata vediamo confermati gli oltre cento tesserati con i quali avevamo concluso l’andata precedente e, dato che la campagna di reclutamento 2018-19 è ancora in corso, contiamo di andare oltre queste lusinghiere cifre. Noi dirigenti del C.T. Lavagna abbiamo progetti più ambiziosi a più ampio respiro”.
Ed ecco snocciolare idee, programmi, tabelle di marcia: “Le squadre agonistiche ci danno grandi soddisfazioni, alcuni dei nostri giovani e giovanissimi si stanno mettendo in luce. Non deve essere un punto di arrivo, allargare la base dalla quale pescare i più promettenti, curarli, farli progredire, è imperativo e per farlo bisogna portare più gente sul campo”.
C’è il non lieve problema che la società non ha il controllo totale dell’impianto dove opera, compresi magazzini e club house: la gestione è da tempo affidata a Lavagna Sport. “In qualità di affittuari dobbiamo attenerci a regole ben precise, innanzitutto rispettare il numero di ore affidateci. Una limitazione per un club che tenta di uscire dai propri ed altri limiti. La soluzione è quella di ‘esternalizzare’, di trovare spazi e modalità alternative”.
Per esempio portare i ragazzi in Primavera ad assistere ad un torneo delle World Series a Montecarlo. Una gita in pullman, una giornata di festa che comprende la visita a uno dei tennis club più belli ed esclusivi di Europa, la possibilità di assistere ad allenamenti di top player, vederli da vicino, ‘carpirne i segreti’. Sono ore elettrizzanti, sono semi lanciati su un terreno che ha cominciato a dare i frutti. “Abbiamo all’incirca 100 tesserati di cui settanta bambini e una trentina di agonisti e soci frequentatori. Due o tre ragazzi di interesse regionale e una decina di ragazzi che a livello agonistico stanno facendo molto bene. È appena terminato un torneo che abbiamo organizzato in casa vinto appunto da una nostra giocatrice, Elena Lanata, in finale su un’altra nostra giocatrice, Chiara Trabucco”.
Risultati individuali e affermazioni di gruppo: “Abbiamo come squadra di vertice la serie C femminile che 3 anni fa avendo vinto il campionato regionale ed avendo fatto bene a livello nazionale si è qualificata per la serie B, una categoria che ha solo 28 posti in tutta Italia. Per quanto riguarda i maschi, abbiamo un’ottima squadra di D2 maschile. Uno dei componenti, Federico Messuti, è stato finalista del torneo conclusosi la settimana scorsa”.
Per tenere i conti in ordine ‘fa brodo’ anche lo sponsor: “La ditta Maruzzella sostiene la nostra attività, è doveroso ringraziarla perché consente ai nostri ragazzi una intensa attività agonistica”.
La scuola tennis è coordinata è gestita da Jennifer Rodino (maestra nazionale), ha come collaboratori Michael Vigesi (istruttore secondo grado) ed Enrico Canepa (maestro nazionale). “La bontà di quanto facciamo è certificata dai risultati dei nostri ragazzi”.
Prendiamo ad esempio Matteo Caravelli, classificato 3.5, è uno dei più forti Under 12 liguri, è stato selezionato per la rappresentativa Under 12 che ha appena preso parte al Trofeo Morini di Prato. “Lo seguo da quando era piccolissimo, ha talento e voglia di imparare”. Jennifer Rodino cerca altri Caravelli… “E’ essenziale andare nelle scuole, portare bambini al Circolo. Lo abbiamo fatto con costanza nell’ultimo triennio, stiamo stringendo accordi con numerosi istituti per ampliare l’offerta”.
Da circolo che funzionava a intermittenza a club e scuola di tennis che lavora a pieno ritmo 12 mesi su 12. Un bell’impegno, un salto concettuale operato da forze giovani e propositive. Un esempio, e non solo per il tennis.