di DANILO SANGUINETI
In un 2021 che per lo sport italiano è stato semplicemente indimenticabile, con il tennis tra gli sport più ‘miracolati’ (Berrettini finalista a Wimbledon, lui e Sinner nella top ten della ranking list mondiale), il circolo di Santa Margherita ha cavalcato l’onda arrivando nella serie A1 maschile, il massimo campionato a squadre nazionale.
Un prodigio ancor più ‘prodigioso’ se si pensa che il T.C. Santa Margherita solo un lustro fa rischiava di chiudere i battenti. La fulminea e poderosa scalata è stata condotta grazie all’intervento di un gruppo di finanziatori genovesi e sotto la guida di Mauro Iguera che del presidente incarna la versione moderna decisionista operativa, facendo strame dell’antica interpretazione del ruolo come una parte di pura rappresentanza e decoro. Il suo curriculum spiega quasi tutto: amministratore delegato Cambiaso Risso Marine SPA dal 2009 al 2015; già presidente del Park Tennis Genova; presidente del Comitato Organizzatore dell’AON Open Challenger di Genova (premiato dall’ATP come miglior torneo Challenger del mondo nel 2014).
Iguera in un solo lustro ha portato un club, sorto sulle ceneri di due sodalizi più piccoli e con poche o nulle ambizioni, a combattere con i circoli più forti della Penisola. Un mezzo prodigio. Non sarà un fatto isolato ma è il primo di una serie secondo il presidente che nel guardare al passato non riesce a trattenere un moto di orgoglio. “Nel 2017 a Santa Margherita il tennis era ai minimi termini. Qui non c’era Club House, bar, ristorante, i campi erano ‘malmessi’. In sole quattro stagioni abbiamo portato il team maschile dalla serie C alla A1. Avevamo nel vivaio un solo ragazzo, ora abbiamo giocatori di primissima fascia che stanno facendo esperienza nei circuiti nazionali e internazionali. Non si tralasci che abbiamo dato una speranza ai ragazzi di Santa. Ora stanno imparando, un domani potrebbero ritrovarsi a giocare nelle categorie di eccellenza nazionale”.
La prima esperienza in A1 è stata caratterizzata da un comportamento sul campo e fuori impeccabile. “Abbiamo portato il nome di Santa Margherita in giro per l’Italia e io avevo chiesto espressamente ai nostri atleti di farlo con dignità e onore. Sono stato accontentato. Dal punto di vista agonistico il nostro obiettivo era consolidare la posizione raggiunta, salvare la categoria”.
Non è stato possibile. I gironi eliminatori prima e i play out salvezza dopo hanno visto il team arancione perdere sempre per il rotto della cuffia, anzi della corda. Il club aveva allestito un roster di tutto rispetto: Alejandro Davidovich Fokina, Dennis Novak, Andreas Seppi, Lorenzo Giustino, Benjamin Bonzi, Thomas Fabbiano, Borna Gojo, Fabrizio Ornago, Andrea Basso, Luca Castagnola, Tim Puetz, Giacomo Nosei, Lorenzo Ferri, Filippo Romano, Frederik Nielsen, Nicolas Tassara.
Le partite casalinghe sono state giocate sui campi della Pro Recco Tennis perché quelli di Santa sono sprovvisti, per il momento, di un terreno coperto come richiedono le norme FIT. Alla serie A1 maschile prendono parte 16 circoli, divisi in quattro gironi da quattro squadre. La formula è quella consolidata con le sei giornate di regular season, seguite poi dai play off scudetto e dai play out.
Nel quadrangolare con Torre del Greco, Sassuolo, Siracusa, Santa Margherita ha perso una sola partita su sei eppure si è piazzata al terzo posto per colpa dei pareggi con campani ed emiliani, che hanno totalizzato 11 punti contro i 9 dei liguri. Tutto demandato alle semifinali play out con lo Junior Perugia. Il 28 novembre a Perugia sconfitta 4-2 ribaltata domenica 5 dicembre sui campi di piazzale Olimpia a Recco: 4-2 per Santa. Si rendeva necessario un doppio di spareggio che veniva vinto dalla coppia dello Junior Perugia Passaro-Mansouri su Nielsen-Romano per 6/2 6/4. Un vero peccato. A consolazione c’è la dimostrazione che Santa Margherita ha una squadra in grado di giocarsela contro qualsiasi avversaria anche nella massima categoria.
Il presidente Iguera ci crede: “Pensiamo di dotare il nostro circolo di una struttura coperta e una tribuna atta a ospitare il pubblico su tutti i campi dove verranno disputati gli incontri. Dovremo parlare con il Comune perché da noi non c’è lo spazio necessario. Speriamo di farcela entro il 2022”. Nell’attesa il T.C. Santa Margherita Ligure si presenta come un società giovane e dalla mentalità moderna. Il Circolo offre tre campi in erba sintetica, uno in terra rossa, ben tre campi da padel (opportunamente illuminati anche per il gioco serale) – il numero uno fu anche il primo del suo genere in Liguria – un ampio parcheggio interno e da quest’anno il ristorante è affidato ai cuochi dalla storica ‘Manuelina Focacceria Bistrot’ di Recco. Un tocco di classe, meglio di una volée stoppata.