di ENRICO LASTRICO *
Nei capoluoghi liguri nel 2018 la spesa media annua per la tassa dei rifiuti della famiglia tipo composta di 3 persone in un appartamento di 100 mq è pari a 307 €, mentre per una famiglia mononucleare con un appartamento di 60 mq la spesa media annua si attesta a 137 €, valori leggermente inferiori alla spesa media dei capoluoghi del nord Italia 2017, rispettivamente di 310 € e di 142 €.
La buona notizia è che la tariffa rispetto all’anno precedente è rimasta sostanzialmente costante per Genova, Imperia e La Spezia, mentre si è ridotta per Savona.
Arrivando in casa nostra, nel Tigullio e nel Golfo Paradiso la spesa media per la TARI nel 2018 è inferiore alla media dei capoluoghi liguri: infatti una famiglia di tre persone in un appartamento di 100 mq ha pagato rispettivamente 279 € e 268 € e una famiglia mononucleare con un appartamento di 60 mq ha pagato mediamente 119 € e 129 €.
Il comune col valore più elevato nel Tigullio è Santa Margherita, poi ci sono tre comuni sostanzialmente allineati, Chiavari, Sestri Levante e Rapallo e infine Zoagli, Lavagna e Portofino che sono i più economici; nel Golfo Paradiso il comune più caro è Pieve Ligure seguito da Recco, Bogliasco e Camogli, un po’ meno caro Sori e infine i più economici Uscio e Avegno.
Nell’intero Tigullio, il costo complessivo del servizio è pari a 24,5 milioni di euro nel 2018; il comune che ha maggiore spesa è Rapallo con 6,5 milioni di euro seguito da Chiavari (5,2 €mln), Santa Margherita (4,6 €mln), Sestri Levante (4,1 €mln), Lavagna (2,9 €mln), Zoagli (0,62 €mln) e infine Portofino (0,47 €mln).
Se consideriamo il costo per abitante per analizzare l’economicità del servizio troviamo Rapallo, Chiavari, Sestri Levante, Lavagna e Zoagli sostanzialmente allineati in una fascia compresa tra i 190 €/abitante di Chiavari e i 255 €/abitante di Zoagli; Portofino schizza fuori scala con 1.149 €/abitante seguito da Santa Margherita con 501 €/abitante. Gli ultimi due dati possono sembrare molto anomali, ma sono influenzati dal flusso turistico, come testimonia la produzione di rifiuti procapite dei due comuni che risulta il doppio rispetto agli altri per Santa Margherita e il triplo per Portofino.
Per valutare poi l’efficienza del servizio dei singoli comuni, mettiamo in relazione il costo del servizio e il costo della sola raccolta differenziata con le percentuali di raccolta differenziata raggiunta e scopriamo che il comune in testa alla classifica è Portofino, seguito nell’ordine da Lavagna, Sestri Levante, Chiavari, Santa Margherita e Rapallo; Zoagli è fuori classifica in quanto ha una percentuale di raccolta differenziata (26%) non confrontabile con quella raggiunta dagli altri comuni che va dal 56% di Rapallo a oltre il 76% di Sestri Levante.
Se infine andiamo a valutare la classifica in funzione anche del reddito pro capite dei cittadini (dato MEF 2015), scopriamo che proprio Lavagna seguita da Sestri Levante sono i comuni in cima alla classifica dell’efficienza del servizio di igiene urbana e sono anche i comuni i cui cittadini hanno il reddito pro capite tra i più bassi del Tigullio, con rispettivamente 16.037 €/anno e 16.311 €/anno; il più alto reddito pro capite del Tigullio è di Portofino con 23.281 €/anno mentre il più basso reddito è di Rapallo (15.707 €/anno) che però è anche l’ultimo comune nella classifica di efficienza del servizio, quindi in proporzione fa pagare di più i suoi cittadini, che sono i meno abbienti del Tigullio.
Nel Golfo Paradiso, la cui popolazione residente di 30.778 abitanti è meno di un terzo di quella del Tigullio (100.066 abitanti), il costo complessivo del servizio è ovviamente nettamente inferiore ed è pari a 6,6 milioni di euro nel 2018; il comune che ha maggiore spesa è Recco con 2,3 milioni di euro seguito da Camogli (1,7 €mln), Bogliasco (0,81 €mln), Sori (0,72 €mln), Pieve Ligure (0,45 €mln), Avegno (0,34 €mln) e infine Uscio (0,29 €mln).
Anche in questo caso, considerando il costo per abitante, per analizzare l’economicità del servizio, troviamo Bogliasco, Pieve Ligure e Sori sostanzialmente allineati in una fascia compresa tra i 174 €/abitante di Sori e i 180 €/abitante di Bogliasco; Camogli è in testa alla classifica con 313 €/abitante seguito da Recco con 241 €/abitante. Il dato di Camogli può sembrare anomalo, ma è influenzato dal flusso turistico, come testimonia la produzione di rifiuti procapite (730 kg/abitante/anno) che risulta maggiore di più di un terzo rispetto agli altri mentre per Recco è in linea con le medie di riferimento (514 kg/abitante/anno).
Continuando nella valutazione dell’efficienza del servizio dei singoli comuni del Golfo Paradiso, mettendo in relazione il costo del servizio con le percentuali di raccolta differenziata raggiunta, troviamo che il comune in testa alla classifica è Avegno, seguito nell’ordine da Pieve Ligure, Sori, Bogliasco, Camogli e infine Recco; Uscio è fuori classifica in quanto ha una percentuale di raccolta differenziata (43%) non confrontabile con quella raggiunta dagli altri comuni che va dal 63% di Camogli a oltre il 73% di Avegno e Pieve Ligure.
Concludendo, se andiamo a valutare la classifica in funzione anche del reddito pro capite dei cittadini (dato MEF 2015), scopriamo che Avegno è il comune in cima alla classifica dell’efficienza del servizio di igiene urbana ed è anche quello i cui cittadini hanno il reddito pro capite tra i più bassi del Golfo Paradiso con 14.879 €/anno; il più alto reddito pro capite del Golfo Paradiso è di Pieve Ligure con 24.880 €/anno mentre il più basso reddito è di Uscio (13.506 €/anno) che però è anche l’ultimo comune nella classifica di efficienza del servizio.
Visto quanto emerge dalle nostre analisi, varrebbe la pena fare qualche riflessione in più per alcuni comuni nel nostro comprensorio, che dovrebbero efficientare il sistema di gestione dei rifiuti e imporre ai cittadini tariffe eque rispetto alla qualità dei servizi resi.
A questo proposito è interessante segnalare quanto stabilito dalla recente sentenza della Corte di Cassazione, Sez. Tributaria, ai fini della determinazione della tassa sui rifiuti, che ha ritenuto legittimo il diritto alla riduzione dell’imposta nel caso in cui si subiscano disfunzioni, protratte nel tempo, del servizio pubblico di raccolta. Una vicenda che apre numerosi spiragli e che convalida il principio secondo il quale i cittadini devono pagare per un servizio solo se quest’ultimo viene effettivamente realizzato.
(3/fine.)
Le precedenti puntate a questi link:
Prima puntata – Differenziata, il Levante alla grande prova
Seconda puntata – L’analisi del trend nazionale
Fonti:
– Ministero Economia e Finanze – Imposta unica comunale (Imu-Tari-Tasi) – Regolamenti e delibere aliquote/tariffe comunali IMU-TASI-TARI 2018
– Ministero Economia e Finanze – STATISTICHE SULLE DICHIARAZIONI FISCALI
– Analisi dei dati IRPEF – anno d’imposta 2015
– REGIONE LIGURIA – ORSo – Osservatorio Regionale sui Rifiuti – Dati statistici 2017
– ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – Rapporto Rifiuti Urbani – Edizione 2017
* (l’autore è un esperto di analisi, progettazione, gestione e commercializzazione di servizi ambientali e di igiene urbana)