(r.p.l.) Lo scorso 24 giugno, due giorni prima del ballottaggio, l’ultimo ‘fuoco’ della campagna elettorale chiavarese riguardò la Tari, ovvero la tassa sui rifiuti che, come noto, è un’imposta di tipo comunale. L’allora candidato sindaco Federico Messuti, divenuto poi primo cittadino, prometteva, sulla pagina Facebook diAvanti Chiavari, di applicare sconti in tariffa, con queste parole: “Chiavari ha raggiunto il 69,54% di raccolta differenziata, entrando così a far parte dei comuni virtuosi che dal mese di luglio avranno diritto alla riduzione dal 30% al 70% del costo base della frazione residua per il conferimento in discarica. I cittadini beneficeranno di questa politica ambientale con una riduzione dei costi della Tari. Ancora una volta, fatti e non parole”.
Certo, fatti e non parole… esattamente al contrario di quanto era stato annunciato. La smentita a se stessi arriva il 12 luglio, e quindi a elezioni chiuse, ancora sulla pagina Facebook di Avanti Chiavari: “Il costo del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti del Comune di Chiavari per l’anno 2022 ammonta a circa 5.515.829,83 euro – scrive Federico Messuti – La tassa (Tari) deve coprire tutti i costi sostenuti dall’ente relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani, dell’area di stoccaggio e di raccolta di Baccezza, delle pulizie cittadine, degli arenili e dello spazzamento meccanizzato. Il Comune non può ridurre la Tari con altre risorse e non può utilizzare i proventi della stessa per coprire altre spese, come previsto dalla normativa vigente sul territorio nazionale. La Tari è suddivisa tra tutti coloro che occupano o detengono un immobile in città (proprietari o affittuari)”.
Secondo il sindaco, “nel 2022 l’aumento è stato contenuto tra il 4,97% e 5,79%. Sono diversi i fattori che hanno determinato l’incremento: un adeguamento Istat del contratto di gestione, che passa dallo 0,4% al 2,8%, un rincaro del prezzo a tonnellata per lo smaltimento della frazione indifferenziata presso il centro di La Spezia e i costi straordinari sostenuti dall’ente per la pulizia delle spiagge dalla legna accumulata a seguito delle mareggiate avvenute nel 2020, contabilizzata quest’anno. La percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel 2022 dal Comune di Chiavari, pari al 69,54%, ha consentito un minore aumento della tassa e potrà permettere all’ente in futuro di utilizzare tale risparmio per migliorare il servizio ai cittadini”.
Esattamente come successo a Genova, i bollettini della Tari sono arrivati dopo le elezioni, sono con cifre superiori rispetto agli anni passati, ma ai cittadini si racconta la favola che i rincari sono stati contenuti, non potendo più raccontare la favola che i rincari non ci sono stati.
Ma che modo di fare è? Dieci giorni prima si parla di sconti e dieci giorni dopo si parla di aumenti? La verità è che la Tari, che prima si chiamava Tares, non ha mai smesso di aumentare, anno dopo anno, nonostante le ripetute promesse elettorali e i ripetuti impegni, da parte di questa amministrazione, di quella precedente, di quella precedente ancora. La tariffa sui rifiuti è un drammatico combinato disposto tra costi del servizio, del personale, del conferimento in discarica e dipende da moltissimi fattori, che quasi mai (anzi si potrebbe dire proprio mai) sono tutti favorevoli. Il Comune di Chiavari parla di rincari tra il 4,97% e 5,79%, che già è una cifra assai notevole. Ma sono molti i cittadini che lamentano aumenti ancora superiori: si arriva anche al 10%.
Scorrendo i vari listini, si nota che la parte fissa della tariffa è rimasta pressoché uguale tra il 2021 e il 2022. Quella che è cambiata, è la parte variabile: da 77 a 80 euro all’anno per una abitazione con un componente familiare; da 146 a 151 euro all’anno per una abitazione con due componenti familiari; da 177 a 182 euro all’anno per una abitazione con tre componenti familiari; da 224 a 231 euro all’anno per una abitazione con quattro componenti familiari; da 280 a 289 euro all’anno per una abitazione con cinque componenti familiari; da 319 a 329 euro all’anno per una abitazione con sei o più componenti familiari. I rincari, insomma, non sono una fantasia, ma sono scritti nero su bianco. Se ne parlerà in uno dei prossimi consigli comunali. Ma già ne parla tutta la città. È già finita la ‘luna di miele’ dei chiavaresi con il nuovo sindaco Messuti?