di DANILO SANGUINETI
Partire da zero non è mai semplice. È richiesta una buona dose coraggio ed è sempre indicatore delle qualità e delle capacità dello starter. Christian Giglio è un ‘Millennial’ per nascita (ha 29 anni) e per mentalità, perché ha deciso di mettersi in gioco più volte in un’epoca nella quale molti suoi contemporanei restano comodamente sdraiati sulle rendite di posizione acquisite da chi li ha preceduti. Ed ha intrapreso un percorso con sicurezza e positività.
Il suo asciutto racconto dice già molto della sua personalità: “Ho fatto sport da sempre, vengo da una famiglia di sportivi e l’ho praticato sin da piccolissimo. Vengo da altre esperienze, ma il Taekwondo mi aveva sempre affascinato. Quando ho chiuso la mia carriera agonistica ho deciso di dedicarmi ad esso con la massima serietà. Ho ottenuto la cintura nera e ho conseguito il Terzo Dan e la classificazione come Maestro: allora ho aperto una mia scuola, a Chiavari, il Taekwondo Olympic Center, presso la palestra Quercus in via Parma 2K a Chiavari”.
Non è tutto qui e il laconico Christian Giglio omette di aggiungere i notevoli successi conseguiti in nemmeno due anni di attività. A cominciare dall’affiliazione alla Federazione Italiana Taekwondo per arrivare alla formazione di una serie di atleti di grandi capacità e di altrettanto rilevanti prospettive.
“Ho pensato a un centro dedicato a insegnare l’arte marziale nazionale coreana ai ragazzini, diciamo dai 7 anni in su per provare a formare un gruppo di atleti di valore. È un processo che, come si può facilmente intuire, non è semplice e soprattutto non è scontato. Debbo dire che le prime due ‘campagne’ annuali hanno avuto riscontri più che positivi. In questo momento il Taekwondo Olympic Center può vantare un atleta, più grande, che gareggia nel circuito internazionale e due, più giovani, che hanno ottenuto vittorie e medaglie di livello nazionale”.
Olympic Center sin dai primi ‘vagiti’ è apparsa una fucina di agonisti dalla elevata caratura. Non serve andare molto indietro, solo un mese fa sei suoi atleti, di età compresa fra i 6 e i 12 anni, sono andati a gareggiare a Busto Arsizio, in quello che è stato il primo appuntamento stagionale di combattimento di taekwondo. Tutti e sei hanno vinto una medaglia: d’oro la campionessa italiana giovanile Melissa Terrasi, d’argento Francesco Volpe e Simone Borzone, di bronzo Luciano Santinelli, Diego Santinelli e Stefano Brizzolari.
“Sono orgoglioso dei miei ragazzi – ammette Giglio – il fatto che arrivino sul podio o molto vicino ad esso è il segno che ci fa capire che stiamo lavorando bene”. Il maestro Christian sa benissimo che il risultato e la vittoria in una disciplina che in Italia sta vedendo un vero boom di partecipanti, un proliferare di scuole e un inevitabile innalzamento del livello tecnico, non sono affatto scontati.
“Non è l’unico metro di giudizio, ma se lavoriamo sugli agonisti il migliorare di volta in volta è fondamentale. I nostri successi si spiegano anche con la cooperazione con una preparatrice atletica del calibro di Valentina Rizzi: le sue competenze scientifiche sono una garanzia di poter lavorare in piena sicurezza. Ricordo che lavoriamo su adolescenti con il fisico ancora in formazione da strutturare seguendo ben precise norme. La prof ‘Vale’ ci ha accompagnati e consigliati, il team che si è formato in questi mesi ci fa ben sperare ma è chiaro che il futuro è ancora tutto da scrivere. Speriamo che le righe auree da inserire nel libro dell’Olympic Center siano ancora tante”.
La stagione 2019-2020 è appena iniziata. “Abbiamo un bel plotone di elementi nuovi, che provengono da diverse parti della zona, non solo Chiavari”. I corsi sono aperti per bambini dai 6/7 anni in poi. Gli orari delle lezioni e degli allenamenti sono martedì e giovedì dalle 19 alle 20,30; venerdì dalle 17 alle 19, sempre presso Palestra Quercus in via Parma 2K. Tutti i corsi sono seguiti dal maestro in prima persona. “Noto che l’attenzione dei genitori verso il Taekwondo sta crescendo in maniera esponenziale. Le arti marziali in questo ultimo decennio hanno sfondato il ‘soffitto di cristallo’ dei pregiudizi. I timori sono cancellati dalle spiegazioni e dalla visione diretta dei metodi di allenamento”.
I migliori alleati dei maestri e degli ‘adepti’ che diffondono il verbo del combattimento usando ogni parte del corpo, con particolare riguardo alle 4 estremità, sono gli psicologi. “È vero, perché le arti marziali, specialmente quelle di contatto, come appunto il Taekwondo, sono considerate ideali complementi di alcuni percorsi terapeutici, sono suggerite per quei soggetti che nel corso della crescita manifestano problemi relazionali. Non pensate a una valvola di sfogo per gli aggressivi, tutt’altro, praticare il Taekwondo è un modo sano e intelligente di sviluppare capacità di interazione con gli altri, di mettersi alla prova, di creare o consolidare nel bambino o nel ragazzo l’autocoscienza e l’autostima”.
Per chi rimane, nonostante ogni rassicurazione degli esperti, dubbioso, potrebbe servire un’ulteriore spiegazione su chi è Christian Giglio. Figlio di Carlo, un calciatore che negli anni 70-80 era uno degli attaccanti più quotati nel Levante, centravanti di Lavagnese, Entella e molti altri club (per esempio Fontanabuona) che fecero epoca tra Promozione, Eccellenza e serie D. L’erede sceglie un percorso del tutto diverso: Christian milita nell’Admo Volley Lavagna che conquista promozione e successi e arriva alla serie C. E qui un’altra svolta, un’altra rivoluzione mentale: Christian opta per il Taekwondo al quale si avvicina da curioso. Da esperienza estemporanea a ragione di vita è un attimo, per ben 11 anni lo studia e oggi lo trasmette ai più giovani. Crederci sempre. Il resto sono dettagli.