La bellezza è negli occhi dello spettatore. Fandonie. Ci sono canoni che erano e restano universali e che solo i bruti non sono in grado di apprezzare.
Un esteta non rovinato dal dannunzianesimo d’accatto dei nostri giorni saprà cogliere immediatamente la grazia mista ad abilità, lo sforzo che si stempera nel gesto misurato ed elegante di una esibizione della sincronette Marta Cantero, che ha costretto il presidente della sua società, la Chiavari Nuoto, a ‘sgomberare’ un intero scaffale nella sede sociale per fare posto ai suoi trofei.
Marta è una macchina da vittorie, successi che miete con impressionante regolarità non solo in Italia. A quattro anni di distanza ha di nuovo avuto la soddisfazione di sentire suonare l’inno di Mameli.
Questa volta in Canada, nella città di Truro, dove dal 19 al 27 luglio si sono svolti i campionati mondiali DSISO (Down Syndrome International Swiming Organisation).
Era una delle componenti della squadra azzurra assieme a Martina Sassani, Camilla Feroci e Livia Travia, è andata a medaglia in tutte e tre le gare alle quali ha partecipato: seconda nell’Open Solo Technical Final (Routine 58,0000, Behind 1,666); seconda in coppia con Sassani nell’Open Dual Techincal Final (Routine 56, 9166, Behind 1,9564); il capolavoro nell’Open Team Technical Final (gara a squadre) in cui l’Italia è salita sul gradino più alto del podio ottenendo un voto molto alto nella Routine (56,7500).
Un passo in avanti per lei, per le altre farfalle azzurre e per il movimento del sincro della DSISO, perché 4 anni fa a Morelia (Messico), sebbene Marta si fosse imposta sia nel nel singolo che nel doppio, sempre con la partner e amica di Foggia Martina Sassani nella specialità ‘classe 21’ (Sindrome di Down), il livello della competizione iridata fu decisamente minore. All’innalzarsi della sfida, Marta ha risposto con stupefacenti progressi sia sul piano tecnico che su quello atletico.
Lo avevano capito per primi il referente nazionale, Marco Peciarolo, e l’allenatrice Floriana de Vivo – una delle fautrici dell’inserimento di questa disciplina nei campionati mondiali DSISO – che hanno donato tempo e costanza alla creazione di un wonder team. L’opera dei selezionatori nazionali si è armoniosamente fusa con il progetto della Chiavari Nuoto, che a cominciare dal presidente Ghio ha sostenuto e accompagnato con trepidazione i miglioramenti di Marta, seguita passo dopo passo da Valentina Sivori, che l’ha plasmata campionessa intuendone le grandi potenzialità, il carattere dolce e determinato allo stesso tempo.
Valentina e Marta nei mesi scorsi hanno passato ore e ore in piscina e palestra, in lunghi e faticosi allenamenti. L’ultimo miglio, quello che porta alla vittoria, è stato compiuto grazie a un’intuizione dei tecnici verdeblu: usare come consulenti esterni atlete che gravitano nel giro della Nazionale, il loro apporto è stato decisivo per rendere Marta competitiva ai massimi livelli.
Si potrebbe dire molto su questa sintonia tra atleti ‘normodotati’ e i ragazzi del DSISO, ma sarebbe rovinare con il sentimentalismo quello che i giovani hanno risolto con la spontaneità e l’essenzialità dei veri sportivi. Agonisti tutti, tutti a darsi una mano, a scherzare, a sudare e fare il tifo per gli altri quando non si è in gara, senza differenze che sono, queste sì, solo negli occhi di chi guarda.
Noi che siamo condannati a fare da spettatori proviamo almeno a capire il ‘miracolo Marta’. Sei una vincente, per te, per la tua famiglia che trova in te consolazione, motivo d’orgoglio per la tua società e la tua città.
Insegnaci a essere forti senza perdere la gentilezza, a restare umani. Ne abbiamo tanto bisogno. Grazie Marta.
(d.s.)