di ALESSANDRA FONTANA
Storia, agricoltura e arte. Sono questi alcuni degli ambiti protagonisti del Polo museale di Borzonasca. Un piccolo grande gioiello che si trova nel paesino della Valle Sturla e che è aperto tutto l’anno. Un modo per conoscere il passato del paese, la sua arte e capire così il suo presente.
Il polo racchiude tre mostre permanenti: la prima è “Pietre Incise, Teste Incise” – Le Teste Apotropaiche delle Valli del Parco. “Fin dall’antichità la rappresentazione della “testa umana” come elemento comprensivo di tutte le facoltà intellettuali, è stata oggetto di grande interesse da parte di tutti i popoli” come spiegano dal Parco dell’Aveto, tra gli organizzatori dell’esposizione. Nel corso del tempo questo fenomeno si è radicato nelle culture e nelle tradizioni, fondendosi con esse e dando così vita a produzioni che racchiudono in sè una serie di misteriose simbologie. Tra queste i “volti di pietra” che, alla pari delle altre rappresentazioni, sono probabilmente il prodotto di usanze e riti primitivi che hanno poi, col tempo, attenuato i loro primordiali significati, incarnandosi nel costume popolare.
L’altra è la mostra “Allevamento e Transumanza a breve raggio in Valle Sturla”. L’esposizione è costituita da un percorso multimediale ed espositivo che permette, attraverso fotografie, video, interviste, documenti ed oggetti, di esplorare la storia dei luoghi, delle pratiche e delle tradizioni legate all’allevamento in Valle Sturla. La mostra, nata da una ricerca storico-archivistica svolta in Valle Sturla e in particolare nel Comune di Borzonasca, vuole raccontare la storia e le storie di un mondo rurale che va scomparendo, e dei suoi protagonisti, che ancora portano avanti un lavoro importantissimo per l’ambiente e per la collettività. Anche questa esposizione è a cura di Adele Repetto che abbiamo già intervistato su queste colonne e che ha svolto un lavoro grandissimo di raccolta, con interviste, studi e tanta passione: “Grazie alla collaborazione delle persone sono riuscita a raccogliere foto d’epoca che si possono confrontare con le attuali, per esempio. Questo lavoro ha coinvolto diversi soggetti, ne ho contattati il più possibile per cercare di reperire documentazione. Ho fatto dei sopralluoghi cercando di individuare, attraverso i racconti degli anziani e degli allevatori che ancora sono attivi, percorsi che venivano usati nel tempo per spostare il bestiame e ho provato a mappare gli antichi casoni, usati prima della costruzione delle malghe”.
Ultima e non certo per importanza la Mostra “Arte Come Resistenza” – Opere di pittura e scultura di Nicola Neonato realizzata in collaborazione con Anpi e con lo storico Giorgio Viarengo. Neonato è un artista famoso in tutta Italia, nativo del paese della Valle Sturla e scomparso nel 2006. Partecipò alla Resistenza nelle cui fila, insieme ad altri artisti partigiani, promosse una manifestazione che non ha riscontro in nessun altro paese d’Europa occupato dell’esercito nazista: durante la Pasqua del 1945 Neonato, con il nome di battaglia ‘Pollaiolo’, e i suoi compagni allestirono una ‘mostra d’arte partigiana’ a Fontanigorda, a due chilometri dagli avamposti tedeschi. Neonato affrescò anche la Cappella nel lager di Dachau, in Germania. Tanti monumenti ai Caduti della Guerra di Liberazione portano la sua firma, tra cui, qui in zona, quello dedicato a Severino Raimondo sull’omonima piazza di Borzonasca, e quello al Passo della Forcella, dedicato ‘ai Partigiani e alle Popolazioni delle Vallate che lottarono per la Libertà’.
Per informazioni e visite: 334 6117354 – 334 9575893.