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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Stop alle bici nel Parco di Portofino, e il mondo delle due ruote si ribella: “Ci danno colpe che non abbiamo”

Simone Brescia, presidente dell’associazione Portofino Bikes: “Se non si trovano delle alternative ricorreremo al Tar e faremo delle segnalazioni alla Forestale”
Le biciclette sono state vietate nel Parco di Portofino suscitando enormi polemiche
Le biciclette sono state vietate nel Parco di Portofino suscitando enormi polemiche
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di ALESSANDRA FONTANA

“In questi ultimi anni il mondo delle bici ha preso sempre più campo. La convivenza moto/ pedoni per tutta una serie di ragioni è complicata mentre con le bici no e ha preso sempre più piede. Il Parco di Portofino sembra voler tornare indietro non volendo più le bici”. 

Stop alle bici sui sentieri del Parco di Portofino. È questa la decisione drastica, presa qualche settimana fa, che ha fatto subito protestare l’associazione  ASD Portofino Bikes. Una realtà che da anni porta appassionati in bicicletta lungo le meravigliose vie del Parco.  La decisione è stata presa a seguito della relazione stilata dal corpo Forestale di Rapallo che ha evidenziato “fenomeni di erosione dei suoli sui tracciati pedonali e ciclabili”. 

A nulla è servito il confronto con il direttore del Parco Federico Marenco: le bici non potranno più transitare. Un provvedimento ingiusto per il presidente dell’associazione Simone Brescia: “Abbiamo analizzato la relazione che chiarisce la situazione dei sentieri su cui non viene fatta moltissima manutenzione. La relazione semplicemente evidenzia questo aspetto, infatti anche buona parte dei sentieri pedonali – quindi dove le bici non transitano – c’è erosione”. 

L’ASD effettua lavori di volontariato e quindi si occupa anche della manutenzione. “Se non si trovano delle alternative ricorreremo al TAR – afferma senza mezzi termini Brescia – faremo delle segnalazioni alla Forestale. La relazione che hanno stilato non dice di chiudere i sentieri perché le bici sono un problema. Ci sono dei punti con erosione che necessitano di interventi. Hanno stanziato fondi certo, ma per lavori che partiranno a settembre”. 

Intanto dopo anni di volontariato, impegno e soddisfazione, le associazioni che si occupano di accompagnare i ciclisti nel Parco vengono escluse dalla vita nel Parco: “Abbiamo sempre lavorato per far crescere questo movimento – continua Brescia – e durante la mareggiata del 2018 i volontari sono stati fondamentali”. Questa non è l’unica associazione presente sul territorio, c’è anche Bici Camogli che si occupa di portare i bambini sulle vie e i privati: “Questa è una situazione surreale, soprattutto nel 2024”.  L’associazione ha un contratto con il Parco e si trova nella condizione di non poter più svolgere la propria attività: “Abbiamo fatto una playlist su YouTube e sui nostri social, dove chiariremo la nostra posizione. Stiamo pubblicando dei video proprio per informare le persone. Stanno cercando di darci la colpa per il danneggiamento di alcuni sentieri e noi non ci stiamo”.

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