di DANILO SANGUINETI
Il nuoto di fondo (e ultra fondo) in acque libere è per uomini duri. Gli ‘iron-man’, ancora meglio gli ‘Steel-fish’, uomini-pesce d’acciaio inox (stando tanto a mollo…). Rimanere a mollo in mari, fiumi, laghi per tante ore oltre a essere impermeabili alla fatica comporta capacità di autoregolazione termica e di sopportazione del dolore superiori alla media. I super atleti, che solo da poco hanno ottenuto il seguito e i premi adeguati allo sforzo, stanno guadagnando la considerazione che meritano e un programma internazionale ampio e coinvolgente.
La disciplina ha campionati mondiali, europei e italiani come le altre specialità natatorie, gli atleti sono seguiti dalla rispettive federazioni e sono tesserati per i gruppi sportivi più grandi e prestigiosi. Esiste un circuito fatto di appuntamenti prestigiosi e di novità attraenti, un ranking mondiale che vede inseriti campioni e specialisti molto rinomati.
Tra essi c’è Edoardo Stochino, chiavarese, che si è guadagnato un posto di rilievo nel gotha dei delfini, in una stagione ‘falsata’ dalle Olimpiadi, spostate di un anno e che ha costretto molti assi del nuoto di fondo a scegliere se puntare sulla gara a cinque cerchi o sulle prove iridate, ridotte per ragioni di concomitanza olimpica e ondate di pandemia a sole due tappe, in Macedonia sul Lago Ohrid e in Italia, la classicissima Capri-Napoli. I piazzamenti in queste gare sono serviti per delineare la ranking list di coloro che si giocheranno il titolo iridato a novembre in Argentina.
Ad agosto nel Nord della Macedonia, sul Lago Ohrid, c’erano i più forti. Stochino, nonostante fosse alla prima gara vera dell’anno, è andato subito fortissimo: secondo al traguardo, alle spalle solo di Alex Reymond, campione del mondo in carica (2019), a un solo secondo di distacco: il che dopo 5 ore, 10 minuti e 31 secondi di battaglia da una parte fa sorridere, dall’altra fa arrabbiare, perché Edoardo mancava l’oro per una incollatura. Terzo posto per il macedone Pop Acev.
“Una gara perfetta – commentava Filippo Tassara, l’allenatore dell’atleta portacolori della Fiamme Oro e della Nuotatori Genovesi decisa solamente allo sprint finale”. Con questo secondo posto, Stochino, 33 anni, è salito per quindicesima volta sul podio delle Ultra maratone: 3 ori, 9 argenti e 3 bronzi. Il suo risultato migliora il bronzo agli Europei di fondo di Hoorn 2016 (25 km), che bissava il bronzo alla rassegna continentale ‘overall’ di Berlino 2014.
Il risultato in Macedonia ha ancora maggior valore se si pensa che Stochino vi è arrivato con una preparazione non ottimale, interrotta causa qualche acciacco e senza poter provare lo stato di forma in gare, ma solo allenandosi spesso in condizioni disagiate causa le limitazioni negli spostamenti sotto i colpi della pandemia. Una liberazione la gara sul Lago Ohrid: Stochino era partito guardingo per poi emergere con il passare del tempo e l’accumularsi della fatica. La sua rimonta finale con tanto di rush con il francese Reymond ha fatto sperare nel miracolo, il transalpino si è salvato gettandosi sul lato più ‘scorrevole’ del tratto finale, con Stochino che, costretto a scartare, mangiava centimetri su centimetri al rivale, tanto da far pensare che se il traguardo fosso stato spostato di qualche metro…
Con questi presupposti il maratoneta marino Stochino si è iscritto alla Capri-Napoli dello scorso 5 settembre, deciso a strappare un altro piazzamento propedeutico alle finali. La classica per ‘alligatori’ e ‘caimani’, 36 km di mare aperto, una distanza che mette paura anche a nuotatori scafati, ha visto il successo di Alessio Occhipinti (6 ore, 32 minuti, 20 secondi). Solo quinto il leader della classifica Reymond e decimo, niente male considerate le condizioni generali e proprie, Edoardo in 7 ore, 1 minuto e 46 secondi. A questo punto per le finali i giochi sono aperti tra Reymond, Stochino e il macedone Evgenij Pop Acev che è arrivato terzo a casa sua e sesto a Napoli. Il 21 novembre in quel di Rosario (Argentina), sulle acque del fiume Paranà si ‘parrà la nobilitate’ di questi uomini pesce. Quasi 60 km nell’acqua dolce. Siamo vicini all’impossibile, Edoardo ha ancora fame di vittorie. La Coppa del Mondo l’ha già vinta nel 2017 e 2018, da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e a lato di pontili e moli, eppure…