di ALBERTO BRUZZONE
Persone che lavoravano quasi esclusivamente in nero, disoccupati che tiravano a campare con piccoli interventi quotidiani, anziani soli che non arrivano alla fine del mese, giovani in attesa di un impiego degno di questo nome e tanto, tanto altro: l’emergenza sanitaria ha squarciato il velo su un quadro sociale tutt’altro che roseo.
I segnali ci sono da sempre, gli allarmi pure e sono spesso piuttosto inascoltati: ma il Coronavirus ha fatto da enorme cassa di risonanza, perché la ‘reclusione forzata’ tra le mura domestiche ha impedito a moltissimi cittadini di far fronte alle necessità quotidiane anche con quell’apporto che di solito riescono a dare e che serve loro per sopravvivere.
A questi, vanno aggiunti gli artigiani e i negozianti che da circa quattro settimane non possono aprire le loro saracinesche, non hanno incassi e, in gran parte dei casi, non avevano grossi risparmi da parte. Tutte queste persone si sono trovate in enorme difficoltà, e lo sono tuttora, anche per far fronte agli acquisti di primaria importanza: il cibo.
Per fortuna, quello che non sta mancando, come sempre avvenuto di fronte a ogni calamità – e a maggior ragione di fronte a questa calamità che oltre a essere gravissima ha la caratteristica di essere pure assai prolungata – è l’enorme catena di solidarietà che si viene a creare tra le persone. Nel caso del cibo, coincide con l’iniziativa della spesa ‘sospesa’ e di altre idee, con il comune denominatore dell’aiuto incondizionato.
La Conad di corso Dante a Chiavari
A Chiavari, tra i primissimi a muoversi c’è stato il supermercato Conad di corso Dante, che ha pubblicato lo scorso 28 marzo, sulla sua pagina Facebook, questo messaggio: “Se a causa del Coronavirus non hai un lavoro, non ricevi aiuto da nessuno e hai finito la scorta del cibo, per favore non andare a dormire senza mangiare! Scrivici in privato senza vergognarti. Un aiuto te lo daremo noi con la massima discrezione. Scrivici o facci scrivere su Messenger di Conad Chiavari”.
Antonio Nardozza, che è il titolare del negozio insieme al socio Alessandro Ravera, racconta com’è andata (c’è anche la video intervista di Marisa Spina in fondo a questo articolo): “L’idea del post è stata di Alessandro e a me è subito piaciuta. Quindi, gli ho detto di pubblicare la proposta. In pochi giorni, abbiamo raggiunto le 150mila visualizzazioni. Le persone hanno iniziato a scriverci e abbiamo consegnato, presso le casse del nostro punto vendita, ma il tutto con la massima discrezione, i nostri ‘panieri’ alimentari”.
Il ‘paniere’ include sei litri di latte a lunga conservazione, quattro pacchi di pasta da mezzo chilo ciascuno, un sacchetto di mele da due chili, un pacco di caffè, una confezione di pan bauletto, due pacchi di biscotti, un pacco di riso, uno di carta igienica e due lattine di legumi in scatola. “Abbiamo inserito i beni che riteniamo di primissima necessità – prosegue Nardozza – e il riscontro c’è stato. Abbiamo ricevuto circa ottanta richieste. Effettuiamo una decina di consegne al giorno, le persone ci scrivono via Messenger, oppure alcune ci hanno telefonato, poi sono venute per il ritiro direttamente da me o da Alessandro”.
I due gestori sono stati i primi a ‘finanziare’ l’iniziativa, ma poi i clienti del punto vendita hanno voluto partecipare personalmente: “In tanti ci hanno chiesto come dare una mano pure loro. Così ora possono pagare l’importo dello scontrino del ‘paniere’. Inoltre, noi abbiamo delle carte prepagate da trenta, cinquanta o cento euro. Anche queste si possono finanziare, poi della consegna a chi è effettivamente bisognoso si occupa l’Istituto per il Baliatico di corso Garibaldi, che hanno molto più di noi il quadro di chi va raggiunto e sostenuto”. Inoltre, sempre alla Conad di corso Dante, si può lasciare una donazione di almeno un euro: il totale verrà poi devoluto agli ospedali del territorio.
Il circuito delle Coop
La ‘spesa sospesa’ è un concetto piuttosto ricorrente in questi giorni: nasce dal ‘caffè sospeso’, l’usanza in voga, soprattutto a Napoli, di lasciare al bar un caffè pagato per chi ne ha bisogno. A seguire l’esempio, ci sono anche i supermercati del circuito Coop e l’IperCoop di Carasco. Chi vuole partecipare, può aggiungere alla propria spesa qualche prodotto da donare alle famiglie in difficoltà, preferendo gli alimenti a lunga conservazione, come olio, zucchero, sale, pasta, riso, legumi, sughi pronti, prodotti per l’infanzia, latte a lunga conservazione, e i prodotti per la cura della casa e della persona.
I volontari delle associazioni ritirano i prodotti e li distribuiscono alle persone fragili, quelle che si trovavano in difficoltà già prima dell’emergenza Coronavirus e oggi sono tra le più esposte agli effetti della crisi. Il progetto è già attivo in trentaquattro punti vendita, di cui quattro nel Tigullio: la Coop di Recco, in collaborazione con il Centro d’ascolto Vicariale; il supermercato di Rapallo, con la Consulta del Volontariato; il supermercato di Santa Margherita Ligure, con il progetto ‘Pane nostro’ della Caritas; l’Ipercoop I Leudi, in collaborazione con i Comuni di Carasco e Ne.
“Con ‘spesa sospesa’ – spiega la responsabile soci e consumatori di Coop Liguria, Tiziana Cattani – rilanciamo il nostro impegno nell’aiutare chi ha più bisogno. Lo facciamo assieme ai tanti soci e clienti che in questi giorni ci hanno contattati per esprimere il desiderio di dare una mano a chi è in difficoltà. Siamo convinti che facendo rete sul territorio, anche questa volta, potremo dare una risposta importante alle necessità di molte persone, come accade già da anni con il progetto ‘Buon Fine’ e le raccolte solidali ‘Dona la spesa’, anch’esse realizzate in collaborazione con le associazioni del territorio”.
La Basko e la spesa ‘condominiale’
Il circuito di supermercati Basko ha pensato a un’altra proposta, sempre per venire incontro alla clientela e provocare meno disagi possibili. “La spesa online continua a essere molto richiesta – spiega Lucia Bruzzone, responsabile delle relazioni esterne del gruppo Sogegross – Abbiamo deciso di dedicare alcune fasce orarie alla consegna delle spese a domicilio per alcune categorie di persone molto fragili, che sono sole e hanno urgente necessità di ricevere a casa la spesa, in particolare persone con gravi patologie o disabili. Inoltre, proprio per cercare di servire il maggior numero di persone, abbiamo pensato a una nuova modalità di ordine online: la spesa condominiale. Se nello stesso indirizzo (via e numero civico), si riescono a mettere d’accordo almeno tre famiglie, è sufficiente che ciascuno si prepari una lista e che una sola persona mandi messaggio privato via Facebook con i 3 login (e-mail) che compongono il gruppo. Noi provvederemo all’inoltro degli ordini e comunicheremo data e ora di consegna. L’autista lascerà la spesa nel portone dove ciascuno, alternandosi, potrà ritirarla oppure davanti alla porta di casa per le persone con difficoltà di carico”.
Lucia Bruzzone aggiunge: “Stiamo vivendo una situazione di eccezionale gravità, che ci impone di rivedere le nostre modalità proprio perché, oggi più che mai, il nostro è un servizio a favore della comunità. Anche i supermercati Basko e i discount Ekom, insegne del Gruppo Sogegross, aderiscono all’iniziativa dei buoni spesa Covid-19. Basko ha aggiunto, al valore del buono, un ulteriore 10% di sconto rispetto al valore stesso del buono. I nostri punti vendita non aderiscono invece a raccolte di generi alimentari, tipo ‘spesa sospesa’, promosse da associazioni e onlus”.
L’iniziativa di Coldiretti Liguria
Nei giorni scorsi, anche Coldiretti Liguria ha lanciato la sua ‘spesa sospesa’. Si chiama, nello specifico, ‘Spesa sospesa del contadino’: i ricavati ottenuti grazie al sostegno della cittadinanza saranno utilizzati per l’acquisto di pacchi alimentari da destinare alle oltre 500 persone bisognose della comunità genovese di Sant’Egidio.
La prima consegna di pacchi alimentari è avvenuta ieri, presso la sede della comunità. Si tratta, in questo caso, di verdura, carne biologica, pesto alla genovese e altri generi alimentari made in Liguria, di qualità e a chilometro zero, che gli agricoltori di Campagna Amica Liguria consegnano alla comunità di Sant’Egidio, movimento internazionale attivo in più di settanta paesi, che aiuta le persone in gravi difficoltà economiche.
“È di un’azione di grande responsabilità della nostra agricoltura – affermano il presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri, e il delegato confederale, Bruno Rivarossa – specialmente in una situazione in cui le misure restrittive per contenere il contagio e la perdita di opportunità di lavoro, anche occasionale, hanno aggravato la situazione, facendo aumentare il numero di persone che sono costrette a chiedere aiuto per il cibo attraverso la distribuzione di pacchi alimentari o nelle mense, persone che in Liguria hanno raggiunto il preoccupante numero di 66.580. A differenza di quanto si possa pensare, il problema alimentare non riguarda solo il terzo mondo ma anche un paese industrializzato come il nostro, dove le differenze sociali generano sacche di povertà ed emarginazione che si acuiscono in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo. Le persone in difficoltà sono lo specchio di come va un paese e non soltanto, in generale, bisognerebbe arrivare a un azzeramento della fame, ma assicurare per tutti una dieta sana, equilibrata e sostenibile per l’ambiente, attenta alla salute dei consumatori, rispettosa della biodiversità presenti, riducendo inoltre drasticamente lo spreco alimentare”.
Nasce il fondo diocesano di prossimità
Intanto, proprio ieri è nato a Chiavari il fondo diocesano di prossimità. Sarà uno strumento per aiutare, a partire dalla fase 2 del dopo Coronavirus, coloro che si trovano in una situazione di difficoltà. La Caritas diocesana sarà il punto di riferimento e di coordinamento di questa iniziativa, che può contare su una dotazione iniziale di 68mila euro messi a disposizione dalla Diocesi, attraverso i fondi dell’8 per mille. Nei prossimi giorni saranno diffuse le modalità per contribuire alla crescita di questo fondo con la pubblicazione dell’Iban per i versamenti e successivamente verranno indicate le modalità attraverso le quali se ne potrà usufruire.
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