(r.p.l.) È scontro sempre più aperto e plateale, a Sestri Levante, tra la Civica amministrazione e il Comitato Genitori per Sestri, a seguito dell’annunciata decisione di qualche settimana fa, da parte del sindaco Francesco Solinas, di ridurre i plessi dell’Istituto Comprensivo cittadino, avviando una razionalizzazione che non è per nulla piaciuta alle famiglie.
Negli scorsi numeri ‘Piazza Levante’ ha ascoltato le ragioni dei genitori e raccontato della marcia pacifica in direzione municipio organizzata da mamme, papà e dai loro figli e figlie. Poi, un primissimo dialogo si è instaurato tra le parti, ma ieri la tensione è tornata alta dopo un comunicato da parte del Comitato che il sindaco Solinas ha definito, a mezzo social, “inaccettabile”.
Il Comitato Genitori per Sestri, che nel frattempo ha affidato le proprie ragioni a un legale specializzato su queste tematiche, è intervenuto per “ribadire la centralità della libera scelta educativa delle famiglie”. “È successo – racconta un genitore – che alcune famiglie, preoccupate da quello che sta succedendo a Sestri Levante, siano andate a iscrivere i loro figli in scuole di altri comuni. Per questo abbiamo deciso di mobilitarci”.
E, quindi, alle famiglie si ricorda che “è fondamentale che la vostra scelta sia il frutto di una valutazione serena e autonoma, basata esclusivamente sull’offerta formativa che l’istituto comprensivo di Sestri Levante è in grado di proporre, e non su condizionamenti esterni di carattere amministrativo. Purtroppo, l’ultimo mese e mezzo è stato caratterizzato da un messaggio di incertezza e confusione da parte dell’Amministrazione Comunale, che ha avuto l’effetto tangibile di influenzare e di voler pilotare le scelte delle famiglie”.
Secondo il Comitato Genitori per Sestri, “ogni mamma e ogni papà devono sentirsi liberi di scegliere il plesso che ritengono più opportuno per il proprio figlio, valutando l’ambiente, la didattica, la vicinanza o le peculiarità che Sestri offre attualmente. La qualità dell’istruzione e il benessere del bambino devono essere gli unici criteri guida, senza subire pressioni o condizionamenti dovuti a comunicazioni ambigue o a presunte ‘inevitabilità’”.
E, invece, “il Consiglio di Istituto ha proposto una soluzione sulla base di idee paventate dal Comune che non hanno, ad oggi, alcuna documentazione di supporto se non la speranza riposta nella mancata iscrizione in plessi che fino all’anno scorso andavano in esubero”. Il Comitato informa che “si è affidato a uno studio legale specializzato, che sta monitorando attentamente l’evoluzione della situazione a Sestri Levante. La prima, rassicurante indicazione che ci è stata fornita dallo studio legale, con una vasta esperienza in situazioni simili, è che la sola denatalità non è un presupposto sufficiente per la chiusura dei plessi scolastici. Questo elemento, di primaria importanza, conforta la nostra convinzione che le decisioni sui tagli o le chiusure non sono affatto scontate o imposte dai numeri, ma sono sempre frutto di scelte politiche, amministrative e partecipate”.
E, per questo, si invita l’amministrazione “a promuovere un clima di totale trasparenza consentendo alle famiglie di esercitare pienamente il proprio diritto di scelta, supportandole con informazioni chiare e complete, anziché con messaggi contraddittori che minano la fiducia”.
Non si è fatta attendere, a stretto giro, la replica del sindaco: “Siamo sbalorditi dalle accuse non vere e strumentali riportate a chiusura di un comunicato diramato oggi dal Comitato Genitori che peraltro non rispecchia l’esito dell’incontro avvenuto con l’istituto comprensivo. Ribadiamo ancora una volta che per gestire un numero di prime inferiore al numero delle scuole l’obiettivo dell’Amministrazione è quello di favorire la presenza di una classe prima di primaria nel maggior numero possibile di plessi. L’Amministrazione ha più volte dimostrato massima considerazione e rispetto nei confronti del Comitato che si è formato: ad esempio, nonostante l’istituto comprensivo non riconosca il Comitato come interlocutore istituzionale, l’Amministrazione ha chiesto che il Comitato potesse essere presente agli incontri. Rispetto istituzionale e verità sostanziale. Se questi due elementi vengono meno, è evidente il tentativo di distorcere la realtà per strumentalizzare la situazione e non è possibile avere un confronto per costruire”.
Intanto, sempre Comune e IC comunicano che, per l’anno 2026-2027, sarà ancora presente l’istituto con lo stesso numero di plessi che ora lo compongono, mentre si conferma la chiusura di San Bartolomeo nell’anno 2027/28; per l’infanzia Rodari si è ritenuta opportuna una ulteriore riflessione; il Comune con l’istituto comprensivo sta valutando l’introduzione di servizi scolastici aggiuntivi: tra le proposte vi sono il pre-scuola, il rinnovato rapporto con le società sportive del territorio, il potenziamento delle competenze digitali e un’offerta di classi bilingui all’infanzia e alla primaria.