di DANILO SANGUINETI
Passare da corsari a marinai d’acqua dolce sarebbe stato un attimo. Il Sestri Levante ha archiviato un periodo complicato, quello costato delusioni su delusioni proprio nei mesi che avrebbero dovuto essere dedicati alle celebrazioni per i raggiunti 100 anni di storia, sempre appassionante, spesso gloriosa. È ripartito chiudendo il 2019 e aprendo il 2020 con una sequenza di vittorie beneauguranti.
La perdita della serie D aveva lasciato scorie pesanti. Difficile smaltire la delusione per la perdita di una categoria mantenuta quasi sempre senza sforzo per 15 anni. Un finale di campionato allucinante, coronato in un play out da incubo, e la sensazione di essersi fatti male con le proprie mani. Serviva una svolta, una rifondazione corsara controllata dal presidente Stefano Risaliti, il primo a mettersi in discussione, il primo a rialzare la testa, ha accettato la sfida con il solito spirito da guerriero: confermato il gruppo storico dei collaboratori, costruita da zero o quasi la squadra e lo staff tecnico della prima squadra. Al contrario, fiducia rinnovata nei dirigenti del settore giovanile in crescita costante da un triennio a questa parte. A chiudere il cerchio una sana iniezione di realismo ed è quella che è stata compiuta a dicembre, al giro di boa del campionato di Eccellenza.
Forse il Sestri Levante costruito con un unico dichiarato compito – quello di vincere il torneo e ‘rimettere le cose a posto’, restituendo la serie D alla squadra e alla città – aveva accusato nelle battute iniziali il peso soffocante del pronostico e aveva subito un paio di battute di arresto. Non andava sottovalutata neppure la forza delle principali concorrenti, l’Imperia, società che per nobiltà e mezzi vale l’Unione Sportiva Sestri Levante 1919, e l’Albenga che in estate era stata rivitalizzata dall’arrivo in società della famiglia Colla, già responsabile dell’ascesa fulminea alla Lega Pro dell’Albissola.
La paura di una seconda consecutiva delusione è stata esorcizzata sfruttando le migliori qualità del tecnico scelto dal presidente Risaliti, quell’Alberto Ruvo che conosce a menadito la categoria, nella quale ha conquistato vittorie anche inaspettate (vedi alla voce Fezzanese). Mister Ruvo ha sempre avuto il controllo della situazione: non si era depresso quando la situazione si era fatta incandescente, non si esalta ora che tutto ha ripreso a filare per il verso giusto.
Lo svantaggio accumulato nei primi mesi di torneo nei confronti delle due rivali è stato prima rosicchiato e poi cancellato una volta terminato il delirio di rinvii e recuperi dovuti ad allerte meteo assortite e qualche temporale occasionale. Oggi, quando mancano 11 giornate alla conclusione, il Sestri è al comando dell’Eccellenza ligure, in 19 gare ha racimolato 44 punti, uno in più dell’Imperia, sette di vantaggio su un Albenga che appare tagliata fuori a meno di cadute verticali di una delle due concorrenti. Il Sestri nelle ultime due partite al Sivori ha segnato 11 reti, dividendole quasi equamente tra Busalla (una delle rivelazioni del torneo) e Molassana (fanalino di coda).
I numeri danno ragione a una formazione che ha il miglior attacco (47 reti) e la miglior difesa (16 reti) del campionato. Lo stato di grazia dei rossoblù è iniziato il 6 gennaio, quando a Genova ha vinto la fase regionale della Coppa Italia superando 2-1 l’Albenga. L’andamento della partita ha rivelato la forza dei corsari, una forza d’animo prima che tecnica o tattica. Gli ingauni erano passati in vantaggio al 44’ su calcio di rigore provocato dall’esperto difensore Del Nero che veniva sanzionato con il secondo giallo: quindi Sestri sotto di un gol e in 10 per tutta la ripresa. Un handicap annullato con una prestazione ‘da corsari’. Pareggio al 60’ e gol che consegna la coppa a tempo quasi scaduto. Da quell’impresa il Sestri non si è più fermato. Adesso resta da coprire l’ultimo miglio.
Alberto Ruvo (nella foto a destra), com’è suo costume, rimane abbottonato. Ai microfoni di ‘Settimanasport.com’ dichiara: “Mi dicono che le ultime gare erano facili. Le partite sono sempre facili… dopo. Questi risultati ci danno forza e allo stesso tempo ci invitano a non abbassare la guardia”. Da giocatore era un difensore che non mollava mai, il carattere lo ha trasbordato eguale in panchina. La gara decisiva si avvicina: domenica 9 una trasferta a Recco con la genovese Athletic Club, poi la partita della verità, il faccia a faccia con l’Imperia al Sivori domenica 16 febbraio. “Io sono abituato ad affrontare un’avversaria alla volta. Adesso c’è il team genovese, subito dopo penseremo alla sfida con l’Imperia. In linea generale dobbiamo essere consapevoli che il primo posto ci rende padroni del nostro destino”.
Il motore della squadra è a pieni giri. “Lo vedo in allenamento, e ne ho conferme nelle gare. I ragazzi giocano con una voglia e una consapevolezza encomiabili”. Il vascello del Sestri avanza a gonfie vele. E i corsari hanno il coltello tra i denti, pronti all’ultimo arrembaggio.