di ALESSANDRA FONTANA
Il taglio del nastro per il Parco Museo Geoculturale Tigullio si avvicina. Ad annunciarlo è Dynamoscopio, l’associazione culturale che si muove tra i campi dell’antropologia, delle politiche urbane, delle arti, dell’audiovideo e multimedia, che nei mesi scorsi ha dato vita al progetto Bricchi de ma di cui ci siamo occupati diverse volte su questo giornale.
“Per la prima volta si è riunito il gruppo che porterà Parco Museo Geoculturale Tigullio, progetto vincitore del bando Territori in luce di Fondazione Compagnia di San Paolo, a sperimentare nel Tigullio – dalla costa all’Appennino – una meta innovativa di turismo sostenibile”.
Il progetto si ispira alla pietra, come chiave di interconnessione diretta fra patrimonio storico -culturale e patrimonio geologico-ambientale. In questa ampia area del Levante ligure (fra l’entroterra di Uscio e Varese Ligure a ovest e fra la costa da Moneglia a Recco e il confine con l’Emilia Romagna a nord), infatti, dove oggi si incontrano le province di Genova e La Spezia, la geodiversità è particolarmente accentuata: “Essa ha da sempre offerto ai suoi abitanti la principale fonte per l’attività umana, coinvolgendo intere comunità, che intorno alla pietra hanno costruito la propria sopravvivenza materiale, la propria organizzazione sociale e le tradizioni culturali. Alla pietra sono dunque riconducibili le tracce della storia geologica di questa regione (emergenze geologiche), le modificazioni geomorfologiche del territorio e il modellamento del paesaggio (cultura materiale), nonché il complesso di elementi immateriali che pure strutturano la storia sociale delle comunità locali (cultura immateriale)”.
La promessa di Dynamoscopio è ambiziosa ma possibile: “Nell’arco di soli nove mesi, potremo mappare questo patrimonio e innestarvi una prima offerta turistica sperimentale, capace di raccontarlo e renderlo fruibile al pubblico del turismo sostenibile e responsabile – quello cioè che si mette in ascolto dei luoghi ed è interessato ad esplorarli con gentilezza. Con la possibilità di seguire un percorso formativo gratuito sul patrimonio locale e sul turismo esperienziale e sperimentare originali proposte turistiche, i veri e unici protagonisti del potenziale Parco Museo sono operatori culturali e guide ambientali-escursionistiche attive nel territorio, ma anche strutture ricettive e il tessuto produttivo locale”.
Il progetto nasce in seno alla ‘rete informale Tigullio’ con l’intento di orientare in chiave più sostenibile ed equa lo sviluppo turistico del territorio ed è portato avanti dal Comune di Lavagna, Dynamoscopio, Pietre Parlanti e Consorzio Ospitalità Diffusa-Valli del Parco dell’Aveto, con il sostegno di tanti singoli professionisti, realtà associative e amministrazioni locali: “Presto potremo farvi sapere come aderire e partecipare a Parco museo”, concludono.