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Giovedì, 8 giugno 2023 - Numero 273

Viaggio nell’entroterra – Mezzanego e Borzonasca senza segnale tv, i sindaci: “Bisognerebbe rifare gli impianti, ma non abbiamo le risorse economiche”

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di ALESSANDRA FONTANA

La vita in campagna non è mai stata comoda, lo sanno molto bene gli anziani che ancora abitano i paesi del nostro entroterra, testimoni di un tempo difficile, fatto di fatica, scomodità e rinunce. Ora i tempi sono cambiati, chi sceglie di vivere e lavorare nell’entroterra lo fa per la qualità della vita, per le radici, per un amore difficile da spiegare che magari è nato con un colpo di fulmine durante una villeggiatura.

La pandemia ha gettato una luce diversa sulle nostre valli. Come tutte le difficoltà estreme, anche il Covid ha portato con sé qualcosa di buono per l’entroterra. Le scorse estati e in generale durante i fine settimana infatti, le valli Aveto, Sturla e Graveglia si sono ripopolate. Le famiglie hanno scelto di trascorrere sempre più tempo vicino a casa ma lontane dal traffico, dalla vita frenetica delle cittadine che si trovano lungo la costa. Qualche villeggiante ha cominciato ad accarezzare il pensiero di vivere immerso nel verde e a sognare uno smartworking con vista Maggiorasca.

Eppure gli ostacoli da superare per vivere con tutte le comodità della città sono molti, solo per citarne alcuni: i collegamenti stradali, ci sono voluti anni prima che Anas sistemasse la strada che conduce alla Val d’Aveto; la rete internet, ancora oggi nell’entroterra più profondo si guarda alla fibra come un miraggio, e persino ascoltare la radio – nella zona di Borzonasca è molto difficile farlo – e guardare la televisione è diventata una difficoltà.

Lo sanno molto bene i sindaci della Valle Sturla Danilo Repetto e Giuseppino Maschio che prima dell’arrivo dell’estate hanno scritto una lettera indirizzata al prefetto Renato Franceschelli, al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ai parlamentari liguri e ad Agcom e Anci per segnalare i problemi presenti da maggio 2022 causati dall’ulteriore passaggio del digitale a Mezzanego e Borzonasca.

“Purtroppo la quasi totalità del nostro territorio è rimasta senza segnale tv e senza costosi impianti satellitari neanche i canali principali, Rai e Mediaset, si ricevono più”, spiegano all’unisono i primi cittadini. A farne le spese sono stati soprattutto gli anziani che hanno perso improvvisamente una delle principali fonti di svago e di collegamento con l’esterno.

“Se la stessa situazione si fosse verificata durante il lockdown ci sarebbero stati seri problemi di malessere sociale ancora più gravi”, aggiungono Repetto e Maschio. E sicuramente ora che è cominciato l’autunno le persone trascorreranno sempre più tempo in casa e l’assenza di compagnia si farà sentire. La fascia di popolazione più giovane probabilmente avrà già rimediato guardando i canali in streaming, oppure scegliendo gli abbonamenti alle piattaforme che tutti conosciamo. Ma gli anziani? Gli anziani abituati a seguire i programmi tradizionali da almeno dieci o vent’anni (‘Forum’, ‘La vita in diretta’, solo per citarne un paio) sono costretti da mesi non poter più seguire nulla, o quasi.

Le soluzioni però ci sarebbero: “La mancanza di ripetitori costringe di fatto la quasi totalità della popolazione a dotarsi di costosi impianti satellitari, non alla portata di molti concittadini” costretti a vivere con i rincari, con le pensioni minime e con le preoccupazioni per il futuro. Impensabile (e anche ingiusto) sobbarcarsi la spesa di un ulteriore impianto.

Proprio per questo sarebbe importante, come sottolineano i primi cittadini, una forte iniziativa per realizzare i ripetitori necessari per rilanciare il segnale tv sulle nuove frequenze della vallata.

La televisione è uno strumento importante, specialmente, come abbiamo già ribadito, per le persone di una certa età e per questo Repetto e Maschio non vogliono lasciare nulla di intentato: “I nostri comuni sono disponibili a collaborare per individuare i siti dove installare i ripetitori necessari a rilanciare il segnale”. Il problema del digitale si era già posto nel 2011 per l’entroterra, il sindaco di Mezzanego, che era sempre Repetto, aveva scritto al presidente della Regione Claudio Burlando preoccupato per la disattivazione dei vecchi impianti. Si sarebbero create delle zone d’ombra, senza copertura a causa della vastità e della morfologia territoriale. Un disagio che avrebbe riguardato valli intere e che è stato poi risolto, almeno in parte, grazie allo stanziamento di fondi e dai nuovi ripetitori.

Ma tornando al presente, l’estate è ormai finita e la lettera inviata agli enti a luglio di quest’anno non ha sortito l’effetto sperato: “Sì, abbiamo avuto la solidarietà di tutti, ci hanno risposto, ma operativamente non è cambiato nulla”, commenta mestamente il sindaco di Borzonasca, Maschio. “Il fatto è che noi avevamo dei ripetitori a Sopralacroce e Reizasca che ‘rimbalzavano’ le frequenze, ora con questo passaggio non si può più fare e il risultato è questo. Bisognerebbe rifare gli impianti ma non abbiamo le risorse economiche”. Ed è questa la frase che più ritorna quando si ha a che fare con l’entroterra: ci sono le idee, ci sono le bellezze, le risorse, ma quasi mai quelle economiche. “La verità è che qui siamo brutti, poveri e pochi”, scherza Maschio. Ma scherzando si dice la verità e la verità è che quando la fascia di popolazione interessata è poco numerosa, anziana e ‘dispersa’ nelle valli, i fondi non si trovano quasi mai e le persone devono arrangiarsi: “Chi ha potuto si è preso la parabola… alla fine non c’erano alternative”, conclude il primo cittadino.

“E io pago…”, diceva qualcuno.

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