di ROSA CAPPATO
Scuole ex ‘Maestre Pie’, terminata la bonifica bellica. Il progetto prende forma. Prosegue la riqualificazione di una struttura assai cara ai recchelini, il grande edificio di via Gerolamo Speroni, circondato da una vasta area verde di 4.700 metri quadri di verde, costruito nell’Ottocento, poi adibito a Convitto, dotato ancora di cucine, palestra, campetto da pallone e foresteria.
Fino agli anni ’70 quelle aule hanno accolto molti giovani, tanti anche residenti nel Golfo Paradiso, alla scuola Materna, la media e l’Istituto Magistrale delle suore Maestre Pie. Poi sono sopraggiunti luoghi anni di abbandono e l’edificio è rimasto chiuso e privo di manutenzioni.
Successivamente la Provincia, oggi Città Metropolitana di Genova, ne è divenuta proprietaria e 10 anni fa, in collaborazione con il consolato statunitense e la Prefettura, bonificò il parco, che era diventato una sorta di bosco. Le procedure di riqualificazione importanti, però, sono iniziate nel 2023, ad ottobre, dopo l’aggiudicazione degli interventi da parte di un raggruppamento di imprese, il ‘Consorzio Stabile Infrastrutture’, per un importo di 4.697.142,77 euro (inclusi oneri fiscali), che ha offerto un ribasso del 3,33 per cento. Il progetto definitivo è stato validato e approvato mercoledì 22 giugno scorso, finanziato dall’UE nell’ambito del Pnrr NextGenerationEU. L’obiettivo è quello di adeguare l’immobile per ospitare un nuovo istituto con indirizzo eno gastronomico.
Franco Senarega, consigliere di Città Metropolitana di Genova, cittadino di Recco, era presente alle operazioni sin dall’inizio, ad ottobre dello scorso anno e anche al primo passo, quando è iniziata la bonifica bellica ed archeologica. Presente sul posto dell’ex scuole Maestre Pie, ha illustrato le operazioni ricordando i bombardamenti della sua città, per cui si è reso necessario lavorare in sicurezza, provvedendo al controllo da eventuali residui bellici. Recco ha subito pesanti bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, a causa del viadotto Genova – Roma che attraversava l’abitato.
Tra il 10 novembre 1943 e il 28 giugno 1944 la città fu bombardata ben 28 volte dagli alleati, nel tentativo di distruggere il ponte ferroviario. Ci riuscirono purtroppo e distrussero il centro: rimase in piedi solo il 4% delle case. Oggi Recco è classificata come città a ‘medio rischio’ riguardo gli ordigni inesplosi, ma talvolta sono obbligatorie verifiche a seconda delle zone.
Nel complesso in questi mesi si sono svolte le lunghe operazioni in tal senso, con diversi passaggi, dopo l’indispensabile approvazione del progetto. Successivamente sono stati effettuati i sondaggi insieme al Genio militare e poi si è proceduto con l’esame dell’intera area. Andavano cercati, eventualmente localizzati e quindi eliminate tutte le masse ferrose, quali anche possibili mine, ordigni inesplosi, bombe, proiettili, residuati di ogni tipo, che fossero integri, o a pezzi. Si è scavato sino a un metro di profondità. La zona da esplorare è statasuddivisa in campi e poi in strisce, con gli adeguati strumenti (costo dell’operazione: 146.160 euro, finanziamento Pnrr NextGenerationEU).
“Questo era il primo passo per avviare il cantiere, che resterà attivo qualche anno ma che una volta concluso darà una risposta concreta alle esigenze di creare nuovi spazi ed aule per tutto il Golfo Paradiso. Quando l’intera struttura sarà riqualificata – aggiunge Senarega – l’edificio ospiterà probabilmente l’Istituto Marco Polo di Camogli e nella nuova location ci saranno aree attrezzate all’esigenza di istituto e soprattutto si troveranno in prossimità del capolinea degli autobus della stazione ferroviaria quindi di facile accesso anche per chi viene dai comuni limitrofi. Oggi che la bonifica bellica si è conclusa, il passaggio successivo prevede l’invio della documentazione a Padova per la certificazione. Si procede poi alla ‘bonifica archeologica’, per doveroso rispetto alla richiesta della Soprintendenza, che permetterà poi di creare uno spazio nuovo poiché una parte dei manufatti verrà demolita”.
In pratica si sono trovate solamente alcune schegge e quindi mancherebbe solamente il nullaosta da parte del Genio Civile, per procedere senza intoppi. Si va avanti dunque con gli scavi per poi procedere come previsto dal cronoprogramma. In ogni caso avendo come unico interlocutore la Soprintendenza, non sono al momento previsti intoppi burocratici. C’è grande attesa per ammirare questa opera che cambierà il volto e il destino di via Speroni, per molti anni additata come emblema di degrado: spesso non sono mancate anche incursioni di vandali e senzatetto.
Invece il nuovo edificio scolastico, da progetto, sarà dotato di 11 aule, laboratori di cucina e sala, locali per il personale docente e tecnico e una nuova palestra, in volume seminterrato, oltre alla generale sistemazione dell’area considerata di pregio paesaggistico. I lavori dureranno almeno due anni, ma a conclusione saràofferta ai giovani, non solo di Recco, un’opportunità di formazione professionale a km 0, senza necessariamente dover raggiungere il capoluogo, forte anche della vicinanza con le linee pubbliche su gomma, utili anche ai giovani delle valli circostanti e su strada ferrata.