di ALBERTO BRUZZONE
“È stato un Festival scritto e pensato particolarmente bene, ed è per questo che è piaciuto così tanto”. A sostenerlo è Renato Tortarolo, giornalista di lungo corso e altrettanto lunga esperienza, considerato (e con merito) uno dei principali critici musicali italiani. Per anni redattore, poi inviato, infine caporedattore dei settori cultura e spettacoli del ‘Secolo XIX’, Tortarolo è stato, come ormai abitudine, nella giuria degli esperti anche di Sanremo 2022.
“Ho trovato questo Festival molto intelligente, un bellissimo prodotto capace di tenere alta l’attenzione per tutte e cinque le sere. Nello spettacolo esiste una regola: il pubblico ha delle reazioni e non bisogna mai fermarsi alle prime impressioni. Ecco, questo Festival è stato interessante e ben riuscito indipendentemente dal fattore della pandemia e dal ritorno degli spettatori all’Ariston dopo l’edizione del 2021 con le poltroncine vuote. Se ne parlerà ancora a lungo, perché è stato fatto un buon lavoro da parte di tutti”.
Tortarolo (nella foto a fianco), nel suo pagellone, ha riservato il voto più alto per Amadeus, conduttore e direttore artistico: “Sì, gli ho dato 9. E questo perché ha scelto bene le canzoni, ha selezionato brani che funzioneranno per lungo tempo in radio perché hanno un ritornello ben fatto e hanno parole ben scritte. Ha scelto i brani che riteneva migliori e devo dire che tutto questo Sanremo 2022 è stato su un buon livello, per quanto riguarda gli artisti in gara”.
Come sempre, accanto alla giuria tecnica si affianca il voto popolare. Il critico musicale genovese racconta: “Il voto più alto, anche in questo caso un 9, l’ho dato a Emma, sia per la canzone che per come l’ha interpretata. Secondo me ha un qualcosa di artistico più degli altri. Il fatto che sia arrivata sesta va bene comunque. Che vincano altri artisti, non cambia nulla: è un mix fra il televoto e il parere degli esperti, ma io, in quanto tale, ho dato un giudizio professionale e ritengo che quello di Emma sia stato il brano migliore con la performance migliore. Se poi la classifica finale è differente, va bene lo stesso: l’importante è sempre che il vincitore si sia meritato il primo premio”.
Ma Tortarolo è d’accordo sul podio? “Direi di sì, è un podio piuttosto equilibrato. L’anno scorso hanno vinto i Måneskin anche perché si voleva in tutti i modi far perdere Fedez. Quest’anno c’è stato un riguardo per Gianni Morandi, ma va bene così. Elisa è arrivata seconda: per me vale più questo piazzamento rispetto al primo posto di Mahmood e Blanco, perché Elisa aveva una canzone molto più difficile ed era molto più adulta. Su Mahmood e Blanco ha influito la Generazione Z, sia sugli ascolti che sulla votazione finale. Comunque, in generale, lo ripeto: è stato un buon podio e che vinca ‘Brividi’ spinta dai giovani è un bel segnale di inclusione”.
Buon podio, buone canzoni e buon Festival, anche dal punto di vista degli ospiti: “Ho dato voti alti a quegli ospiti che hanno fatto discutere: Checco Zalone che è stato politicamente scorretto, ma per esprimere concetti pienamente condivisibili; Roberto Saviano con il suo monologo sulla troppa indifferenza che ancora c’è verso le mafie; Drusilla Foer che è un personaggio di fantasia ma che ha saputo mettere in campo dei concetti molto importanti, delle parole libertarie sull’identità delle persone”.
Tortarolo promuove anche la città: “È ottimamente amministrata dal sindaco Alberto Biancheri. C’è stato un grande supporto da parte della Rai e una grande prova di sensibilità da parte delle persone in questo momento molto difficile. Se è andato tutto bene, nonostante l’emergenza sanitaria, è perché tutti, e sottolineo tutti, si sono attenuti ai rigidi protocolli dell’azienda di servizio pubblico. Sono d’accordo con Fiorello, quando ha detto che in democrazia se le persone si comportano in modo saggio, allora le cose vanno bene. La Liguria ci ha fatto una bellissima figura e Sanremo in particolare. È come se l’amministrazione avesse vinto un altro Festival. Artisti, conduttori, addetti ai lavori e giornalisti hanno vissuto come in una bolla: abbiamo dovuto accettare determinati comportamenti, ma alla fine ogni scelta è stata indovinata”. Un Festival assolutamente da promuovere, quindi. Ed è il bel segnale di un Paese che vuole ripartire, tornare a divertirsi, tornare a parlare di argomenti nazional popolari, dopo tamponi, quarantene, ecc. ecc…