di ALBERTO BRUZZONE
Il Natale 2022 si è chiuso con un segno ampiamente positivo per quanto riguarda il commercio. I numeri sono tornati a essere quelli del pre pandemia e c’è stata parecchia soddisfazione negli ambienti. Con lo stesso clima improntato all’ottimismo si sono aperti, nei giorni scorsi, i saldi della stagione invernale. E, pure in questo caso, il primo bilancio è con il segno più. Le promozioni andranno avanti sino al prossimo 18 febbraio e, a Chiavari, Alessandra Torre, presidente del Civ CiVediamo in Centro, che è uno dei più numerosi della Liguria in termini di associati, commenta così: “Siamo partiti molto bene, anche perché il primo week end di gennaio ha visto dalle nostre parti ancora una presenza molto numerosa di turisti. Poi, nei giorni successivi, la situazione è andata un po’ assestandosi, e adesso ci aspettiamo un altro fine settimana intenso”.
Il commercio nel Tigullio, quindi, è legato sia ai residenti che alle persone che giungono da fuori: e allora più iniziative di richiamo ci sono, meglio è. A Chiavari, anche grazie al supporto dell’Ascom, sono già fissate le date degli sbarazzi: “Saranno il 4 e 5 febbraio, rispettivamente nel centro e sul lungomare, e il 18 e 19 febbraio, sempre nel centro il primo giorno e sul lungomare il secondo giorno”.
Ma cosa sta andando per la maggiore? Mentre maglieria e accessori sono stati assai scelti per i regali di Natale, ora nei saldi è la volta dei capispalla e dei capi più ‘importanti’ anche in termini di prezzo. Il motivo è presto spiegato: essendo stato un inverno sinora particolarmente mite, a parte qualche giornata, piumini e cappotti sono rimasti invenduti, quindi c’è molta più scelta rispetto al passato. Grandi occasioni per risparmiare, insomma, non limitandosi esclusivamente a quel che è rimasto, ma potendo contare su un ancora vasto campionario.
Anche a Rapallo si respira un’aria di ottimismo: “Siamo partiti bene nei primi giorni, quando le vie della città erano molto affollate e le seconde case erano per gran parte aperte. Pure per il prossimo week end le previsioni sono buone”, racconta Ornella Traverso, presidente del Civ di Rapallo. “In generale, è un momento favorevole per il commercio, dopo anni che sono stati invece più difficili”. A Rapallo le giornate di sbarazzo saranno in due tranche: la prima è ‘Shopping in Fiera’, “con appuntamento il 20, il 21 e il 22 gennaio, in concomitanza con la Fiera di San Sebastiano. La seconda giornata, invece, sarà nel mese di febbraio”.
Dalla grande distribuzione, arriva il punto di vista di Alice Pini, direttrice del centro commerciale I Leudi di Carasco: “Come gli altri anni, sono partiti bene i settori dell’abbigliamento sportivo e scarpe: i clienti il primo giorno di saldi effettuano un giro per capire e confrontare le occasioni, poi gli acquisti crescono nei giorni successivi”.
Più prudente Enrico Castagnone, vicepresidente provinciale di Confesercenti con delega al Tigullio: “È stata una partenza in sordina, c’è interesse ma non quell’affluenza di persone che c’era stata nei mesi scorsi e che ci aspettavamo. Abbastanza bene, insomma, ma ci si aspettava qualcosa di più visto l’andamento delle vendite natalizie. Restiamo comunque fiduciosi che gli affari possano ingranare”.
Francesca Recine, presidente ligure e vicepresidente nazionale di Fismo Confesercenti (Federazione Italiana Settore Moda), aggiunge: “I negozi di tradizione chiudono con il segno più il periodo di vendite natalizie, e questo ci induce a essere ottimisti anche in vista dei saldi, per i quali ci aspettiamo una spesa del 10% maggiore rispetto allo scorso anno. In particolare saranno le città a vocazione turistica, e fra queste sicuramente anche Genova, a beneficiarne”.
Ma Confesercenti ritorna sulla sua battaglia, perché i saldi sono uno strumento che ha perso molto dell’appeal avuto in passato, e le ragioni sono molteplici: “Innanzitutto ci sono le troppe promozioni, autorizzate e non, praticate dalla grande distribuzione e dai colossi dell’online praticamente in ogni momento dell’anno, che hanno finito con il disinnescare l’effetto-bomba che i saldi avevano un tempo. Inoltre – prosegue Francesca Recine – come andiamo ormai dicendo da anni, una partenza così anticipata, che di fatto arriva all’inizio anziché al termine della stagione, ha finito con lo svuotare di senso quello che era nato come un mezzo a disposizione dei commercianti per liberare i magazzini dalle rimanenze e che, al tempo stesso, era molto atteso dalla clientela per spuntare degli affari in extremis, acquistando capi che poi sarebbero tornati utili l’anno seguente. Adesso, invece, la maggior parte dei consumatori sono comunque reduci dalle spese affrontate per i regali di Natale, per cui viene meno anche la motivazione a rimettere mano al portafogli dopo così poco tempo”. E riecco il tema della data che andrebbe spostata in avanti, “almeno alla fine di gennaio, se non alla metà di febbraio”.
Anche questo, secondo i commercianti, contribuirebbe a migliorare l’andamento delle vendite. Ma il fatto di essere già ai livelli pre Covid, nonostante crisi energetica e inflazione, è un elemento confortante e che, alla vigilia, non era per niente… scontato.