di DANILO SANGUINETI
Chi sosteneva che i tremendi anni di inizio secondo ventennio potessero trascorrere senza lasciare traccia su un ecosistema delicato e tutto sommato fragile come quello del calcio non professionistico, giovanile in particolare, deve ricredersi. Gli effetti del presunto ritorno alla normalità si notano solo adesso, ed è dura esattamente quanto immaginato dai più realisti (e previdenti). Il dato certo è che niente sarà più come prima, che ogni società dovrà fare i conti che piaccia o meno con una rivoluzione copernicana sintetizzabile con la formula ‘meno soldi, più progetti, meno grandi più prospetti’.
In questi giorni il Rupinaro Sport, società modello sorta su ispirazione e istigazione della parrocchia omonima, ha preso una decisione che potrebbe sembrare un ripiego e che è invece un ricollocamento: addio alla prima squadra, attenzione interamente centrata sul vivaio. Subito dopo Ferragosto la società con un comunicato ufficializza il nuovo corso. “Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Rupinaro Sport 2014 comunica che la prima squadra, partecipante con diritto al prossimo campionato di Terza categoria – Girone di Chiavari, non effettuerà l’iscrizione al campionato. La motivazione è legata principalmente ad un fattore numerico di mancanza di persone, tra dirigenti e giocatori, che riescano a portare avanti il progetto ‘Prima squadra’ con il nostro spirito e la nostra filosofia di vivere lo sport”.
Meglio girare pagina. “Il Consiglio Direttivo è comunque lieto di comunicare che la società si impegnerà con tutte le sue forze nel portare avanti la sempre più fiorente attività di settore giovanile e nella gestione del campo a 7 delle ‘Scuole Maria Luigia’”.
Ecco come il direttore generale Ilario Ghiorzo sintetizza la visione del club: “I giovani sono il nostro futuro e l’obiettivo societario sarà quello in breve tempo di ricostruire una Prima squadra composta da ragazzi del quartiere, della parrocchia e cresciuti nelle nostre giovanili, che sappiano quindi cosa voglia dire giocare nel Rupinaro, che tengano ai nostri colori e portino avanti questo progetto con sempre più passione ed entusiasmo”.
Aperte le iscrizioni alla scuola calcio. “Guarderemo prima di tutto alla crescita educativa e psicofisica del bambino senza tralasciare l’aspetto sportivo. Dobbiamo rivolgere un ringraziamento speciale all’amministrazione comunale che ci ha comunicato la concessione per tre giorni settimanali del campo ‘F. Celeri’ in Chiavari (il campo a 11 alla Colmata a Mare, ndr) per poter allenare la nostra leva Giovanissimi Under 15. I nostri ragazzi e le loro famiglie sono contentissimi della notizia perché finalmente i nostri ragazzi di 13-14 anni potranno allenarsi in una struttura rinnovata pochissimi anni fa e ad orari consoni alla loro età e non più fino alle 21 o alle 22,30 come accadeva negli scorsi anni”.
Trovare spazio nell’affollatissima struttura della Colmata è stata un’operazione tutt’altro che semplice. Anche perché da diverse stagioni il campo a undici è dato in gestione all’Acd Entella, società satellite della Virtus Entella, che gestisce centinaia di ragazzini. Il responsabile, Orazio Dell’Aversana, riassume le tappe della vicenda: “Di solito subito dopo il 30 giugno si stila il programma per la stagione agonistica successiva, con assegnazione dei campi e degli orari tra le varie società. Quest’anno, complice le elezioni per il rinnovo dell’amministrazione comunale, l’iter è stato notevolmente ritardato. Solo il 5 agosto il consigliere Andrea Dagnino, che ha la delega allo sport giovanile, ci informava che c’era una richiesta da parte del Rupinaro Sport per occupare il campo a 11 della Colmata dalle 18 alle 19,30. Occorreva trovare una soluzione che accontentasse tutte le esigenze. Sottolineo che tra Virtus Entella giovanile e Caperana Entella dobbiamo ricorrere a più strutture e che ognuna di esse è ‘saturata’ in ogni ora del giorno. L’Entella oltre al campo a 11 e quello a 7 della Colmata manda i suoi ragazzi e ragazze sul Campo dei Frati di Sant’Antonio, a Leivi(pagando l’affitto ai proprietari) e a Caperana”.
E alla Colmata c’erano intoppi a profusione: “I due campi hanno differenti utilizzi: il terreno a 7 è vecchio e malandato, quello a 11 è messo meglio ma è strapieno. Abbiamo cercato un punto di equilibrio, ed alla fine, con la buona volontà di tutti e l’efficace mediazione dell’assessore allo Sport Ratto, abbiamo trovato la quadra grazie a una doppia fascia oraria, scaturita dalla rinuncia di mezz’ora della propria fascia oraria da parte della Primavera della Virtus Entella ed allo spostamento in avanti di mezz’ora dell’orario serale (dopo le 19,30) riservato alle squadre di categoria”.
La galassia Entella è composta da 550 ragazzi e ragazze, il Rupinaro Sport ne conta 150. Vederli tutti compressi in pochi metri quadrati di campi di vecchia concezione (il terreno a 11 della Colmata risale a cinque anni fa, ossia un’era geologica nel campo delle strutture sportive) fa male al cuore. Ci sono due strade percorribili. O riaprire lo stadio Comunale di via Gastaldi ad altre formazioni, oppure costruire un centro sportivo degno di questo nome con campi, palestre e arene adeguate ad una città che una volta si vantava di essere ‘sportiva’. Nel primo caso sarebbe come mettere un macigno sopra il progetto di un club professionistico. A Marassi o al Picco c’è spazio solo per i ‘pro’, le giovanili di Genoa, Sampdoria e Spezia sono ospitate altrove. Nel secondo ci vorrebbe un progetto serio e fattibile entro breve. Anche perché la Colmata è sotto scacco: quando partiranno i lavori per il Depuratore pure i due rattoppati ma indispensabili campi di calcio saranno indisponibili. E dalla situazione complicata al disastro il passo sarà brevissimo.