di ALBERTO BRUZZONE
Da quasi cinquant’anni, nel Tigullio, c’è un gruppo di ragazzi impegnati a tutto campo sui temi del sociale, della beneficenza, dell’attivismo e del dare concretamente una mano alle persone più bisognose.
Sono cambiati i nomi, sono passate le generazioni, ma quello che non è assolutamente mutato è lo spirito, è la buona volontà che anima le persone del Rotaract Golfo del Tigullio, associazione di beneficenza nata come costola del locale Rotary Club nel lontano 18 gennaio del 1972 e che, in tutto questo tempo, ha portato a termine decine e decine di ‘missioni’, decine e decine di eventi. Il tutto grazie a un lavoro di volontariato sempre indefesso, appassionato, umile ma allo stesso tempo profondamente efficace e straordinariamente utile.
Ragazzi e ragazze che ‘l’impresa’ la fanno tutti i giorni e che spendono il loro tempo libero per stare insieme, fare forza dalla loro unione e convogliare tutte queste energie positive verso tutti i bisognosi.
A guidare oggi il Rotaract Golfo del Tigullio è Giacomo Antonini, un ragazzo molto in gamba, laureato in Giurisprudenza e con parecchi interessi. Insieme a lui, nel direttivo, operano Francesco Cappetti (vice presidente), Alice Mazzesi (segretario generale), Alessio Pizzinat (tesoriere) e Alice Signaigo (prefetto).
In tutto, il Rotaract Golfo del Tigullio annovera diciassette soci, mentre tre aspiranti soci sono in fase di analisi, finalizzata alla loro ammissione. ‘Piazza Levante’, per filosofia e per scelta, racconta sempre volentieri la storia e l’operato di queste aggregazioni giovanili, che scelgono la propria terra d’origine per far partire un raggio di sole, che restano ancorate alle proprie radici, nonostante il lavoro e le professioni, molto spesso, abbiano portato molti di questi ragazzi anche altrove.
Il presidente Giacomo Antonini è orgoglioso del suo team, del lavoro fatto sinora e anche della storia che il Rotaract Golfo del Tigullio ha attraversato in questo quasi mezzo secolo di vita: “Siamo tra i Rotaract più antichi di tutti, per anno di fondazione – racconta – Da qui sono passate già due, quando non tre generazioni. Ora tocca a noi, e desideriamo che il Rotaract Golfo del Tigullio resti attivo ancora per moltissimi anni”.
Antonini spiega la differenza tra un Rotary Club e un Rotaract: “Il Rotary Club riunisce le persone più adulte. Il Rotaract, che comunque è sempre legato a un Rotary Club, è in sostanza la sua parte giovanile, ma anche il ramo più operativo. Un tempo, per star dentro un Rotaract c’erano precisi limiti di età, adesso sono stati eliminati”. I criteri di ammissione sono invece rimasti identici: “Si deve superare un periodo di prova, che può variare da uno a tre mesi. Ammettiamo persone con la fedina penale pulita e con una certa caratura morale. Per il resto, non facciamo nessun discrimine rispetto al censo, al lavoro o al titolo di studio. Queste, se si sentono in giro, sono cose assolutamente non vere. Tutti i ragazzi possono chiedere di entrare nella nostra associazione, a patto che abbiano voglia di impegnarsi nel sociale e che siano animati da entusiasmo, idee e spirito di volontariato”.
Il presidente illustra la mission del Rotaract Golfo del Tigullio: “È quella di riunire tutti i giovani della nostra area sotto un comune ideale per permettere a ragazze e ragazzi di buona volontà di vedersi mettere alla prova nel sociale e, in particolar modo, al fine di: sviluppare rapporti interpersonali da intendere come opportunità di servizio; elevare i principi morali nello svolgimento delle attività professionali e nei rapporti di lavoro come opportunità di essere al servizio della società; applicare l’ideale Rotaractiano in ambito personale, professionale e sociale; diffondere comprensione, buona volontà e pace tra i popoli mediante una rete internazionale di professionisti e imprenditori di entrambi i sessi, accomunati dall’ideale del servire”.
Ognuno, dentro il Rotaract, può mettere a disposizione la propria professionalità: chi sotto il profilo legale, chi sotto quello della gestione del bilancio, chi per l’organizzazione di eventi, chi per le pubbliche relazioni e così via.
L’ultima manifestazione, domenica scorsa, ha avuto un grande successo: “Abbiamo organizzato, presso Villa Porticciolo a Rapallo, un torneo di burraco per beneficenza. L’evento, al quale hanno partecipato centoventi persone, era intitolato ‘RotArké’, perché sono stati raccolti fondi per beneficenza in favore dell’Associazione Arké Onlus, che si occupa di garantire cure odontoiatriche a tutti quei bambini in condizioni di grave disagio sociale ed economico. Abbiamo consegnato i proventi della raccolta alla dottoressa Alessandra Crovetto, presidente di Arké, che si occuperà di utilizzarli al meglio per il suo ente benefico”.
Ma sono moltissimi altri i ‘service’ che il Rotaract Golfo del Tigullio (la sede è in via Milite Ignoto a Rapallo, presso l’Hotel Europa) ha completato di recente. Giacomo Antonini illustra l’attività degli ultimi anni: “Nel 2018-2019: sostegno al progetto ‘La mela di Aism scende in piazza’ con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla; raccolta fondi per la Fondazione ‘Make a Wish’ al fine di permettere ad una ragazza affetta da sclerosi tuberosa di visitare i luoghi studiati al liceo in Grecia; donazione di generi alimentari per l’infanzia all’Associazione ‘Baliatico’ di Chiavari in occasione del World Food Day; ecopulizia della spiaggia della foce dell’Entella in collaborazione con il Comune di Chiavari. Nel 2019-2020: raccolta fondi per l’Associazione Tigullio4Friends per la lotta contro la Sclerosi Multipla durante l’evento ‘Un percorso sulla birra’; collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare per la 23° Giornata Nazionale della Colletta Alimentare a Chiavari; donazione al Comune di Chiavari di un defibrillatore in relazione al progetto ‘Chiavari Protegge il Cuore’, installato in via Federico Delpino”.
E non finisce qui: “Porteremo avanti due progetti nei prossimi mesi. Il primo prevede l’adozione a distanza, già iniziata, di due bambine che vivono in Tanzania. Si chiamano Santina e Jackline: le sosteniamo con vaccini, cure mediche, alimentazione e istruzione. Abbiamo raccolto fondi che consentiranno di arrivare sino a gennaio del 2022, ma vogliamo adesso andare oltre quella data, specie per quanto riguarda l’aspetto dell’istruzione. Il secondo progetto, invece, è in collaborazione con l’Associazione Baia delle Favole di Sestri Levante, che ogni anno fa giungere in Riviera alcuni bambini provenienti dalle zone di Chernobyl. Stiamo raccogliendo fondi per rendere il loro soggiorno di un mese e mezzo dalle nostre parti ancora più ricco di opportunità, di occasioni e di cose interessanti da fare”.
Maniche rimboccate, pure d’inverno. Si cammina un passo avanti all’altro. Ma la falcata è sempre ampia. Chi pensa che i giovani passino la loro vita sui social, entri in contatto con queste straordinarie persone. Si dovrà certamente ricredere.
Quanta energia e quanto cuore ci sono, nelle persone che fanno del bene. Bravi ragazzi. Anzi, bravissimi.