di ALBERTO BRUZZONE
Uno degli aspetti più devastanti dell’emergenza sanitaria, al di là dell’emergenza sanitaria stessa e di tutti i problemi medici e sanitari, è stato, come ben noto, la mancanza di rapporti umani e sociali. La mancanza di abbracci, di calore umano, di socialità, di vicinanza vera e non solamente virtuale. Meno male che ci sono state le piattaforme tecnologiche, altrimenti saremmo rimasti per lunghe settimane completamente isolati, senza poter vedere le facce dei nostri cari, ma queste non sono sufficienti, non saranno mai equivalenti agli incontri ‘in presenza’.
E questo limite è ancor più sentito, pure questo è un fatto noto, dalle persone anziane, quelle persone a cui, spesso, diventa ancora più difficile spiegare i motivi di tutto questo.
Le residenze sanitarie assistite sono state, sia nella prima che nella seconda ondata, tra le realtà più investite dal Covid-19. Molti ospiti delle case di cura sono deceduti, moltissimo personale medico e infermieristico si è ammalato: nel periodo tra marzo e aprile sono state settimane campali, ripetutesi poi, anche se in misura meno forte, tra ottobre e novembre.
Ed è chiaro come ogni Rsa sia dovuta correre ai ripari, contingentando moltissimo, se non addirittura eliminando, le visite dall’esterno. Così, per vedere i nostri anziani, a parte qualche bell’esempio di ‘stanza degli abbracci’, è stata ancora la tecnologia a garantire un minimo di supporto e un minimo di consolazione.
Ma non tutte le Rsa erano dotate di abbastanza dispositivi, non tutte erano in grado di poter soddisfare quest’enorme richiesta di affetto, seppur affetto a distanza. E così, ancora una volta, a venir incontro è stata la generosità dei cittadini, che hanno dotato le residenze di appositi device: per superare il muro, per costruire nuovi ponti, per strappare un sorriso alle persone, per provare ad accorciare la lontananza.
Bellissima, in questo senso, l’iniziativa andata in scena nelle scorse settimane nel Levante genovese: le associazioni Rotaract Golfo del Tigullio, Lions Club Chiavari Host e Rotary Club Chiavari Tigullio hanno acquistato a loro spese quattordici tablet e li hanno poi donati a strutture protette e Rsa sul territorio del Golfo del Tigullio.
Con questo progetto, le associazioni hanno voluto mappare e individuare tutte quelle strutture sprovviste o non sufficientemente attrezzate dei mezzi tecnici per poter garantire le comunicazioni fra gli assisiti e le famiglie. Alla consegna hanno partecipato Giacomo Antonini, past president del Rotaract, Alice Signaigo, vicepresidente del Rotaract, Paolo Antonini, presidente del Lions Club Chiavari Host, e Marco Delucchi Baroni, presidente del Rotary Club Chiavari Tigullio.
“Abbiamo pensato – racconta Giacomo Antonini – che nessuno a Natale avrebbe dovuto essere diviso dalla propria famiglia solamente perché si trova in uno stato di fragilità. Per questo i soci dei tre club chiavaresi si sono attivati e hanno trovato una soluzione, anche se attraverso uno schermo, per poter far incontrare gli assistiti delle strutture con i propri cari. Perché, come afferma il motto dei ragazzi del Rotaract Golfo del Tigullio da marzo a questa parte ‘Il Coronavirus non ci fermerà mai!’”.
Ed è così che i tablet, ennesimo service da parte di queste associazioni benemerite verso la comunità, sono andati rispettivamente a: Opere Pie Devoto Marini Sivori (Lavagna); Fondazione ‘Divina Provvidenza Cordeviola’ (Lavagna); Casa di Riposo ‘Le Due Palme’ (Sestri Levante); Residenza protetta ‘Chiara Luce’ (Casarza Ligure); Residenza protetta per anziani ‘Casa Arcobaleno’ (Castiglione Chiavarese); ‘Villa Gritta’ di Nuova Assistenza Onlus (Cogorno); Casa di Riposo ‘Pietro Torriglia’ (Chiavari); Residenza protetta ‘Conte Canevaro’ (Zoagli); ‘Casa Gianelli’ Rsa (Chiavari); Casa di riposo ‘Antonio Morando’ (Chiavari); Residenza ‘Casa dei Tigli’ (Temossi); Residenza ‘La Madonnina’ (Sopralacroce); Residenza ‘Bucaneve’ (Mezzanego).
L’iniziativa privata da parte di Rotaract Golfo del Tigullio, Lions Club Chiavari Host e Rotary Club Chiavari Tigullio si aggiunge a tutta un’altra serie di operazioni di analogo tenore e con simili finalità che sono state avviate nei mesi scorsi e a cui si affianca anche la campagna ‘Chiama i nonni’ voluta dalla Regione Liguria che, durante l’estate, grazie a un accordo con Liguria Digitale e Cisco, ha dotato sessantasei Rsa del nostro territorio con dispositivi per le videochiamate.
“Accanto all’emergenza sanitaria e alla necessità del distanziamento sociale, una delle conseguenze più pesanti del Coronavirus è stata la lontananza tra le persone e soprattutto la solitudine patita dai tanti anziani ospiti delle residenze sanitarie liguri che non hanno avuto nemmeno la consolazione di un volto familiare per le disposizioni di contrasto al Covid-19 – spiegava nell’occasione il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti – Per questo abbiamo adottato un’iniziativa che ha voluto supportare gli ospiti delle Rsa e i loro familiari mettendo a disposizioni supporti telematici facili da usare per consentire di collegarsi in modo facile”.
Saranno preziosi ancora per molto, nell’attesa sempre più spasmodica che possano tornare gli abbracci veri, quelli che nessuna, ma proprio nessuna teleconferenza, potrà mai sostituire.