di ROSA CAPPATO
Doppio anniversario per il Cristo degli Abissi. A Camogli fervono i preparativi per celebrare la storica statua sommersa sui fondali antistanti la piccola baia di San Fruttuoso, ridonandole dignità e ritornando alle origini.
Il Comune, insieme alla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e la Provincia di La Spezia, con il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano e il Centro Subacqueo Mediterraneo ‘Duilio Marcante’ hanno condiviso la decisione di riportare alla data originaria del 29 agosto il tributo al Cristo degli Abissi, data che quest’anno coinciderà con il settantesimo anniversario della posa della statua di Guido Galletti e anche con il ventennale del restauro profondo, realizzato all’epoca, in collaborazione con la Regione Liguria.
Il ripristino dell’appuntamento nella sua data originale, quasi alla fine della stagione estiva, permetterà un maggiore coinvolgimento della comunità sanfertusina e di tutti gli enti e realtà associative che negli anni hanno contribuito a far crescere questo rendez- vous che non ha perso nel tempo l’essenza della commemorazione delle tante vittime delle immersioni in mare.
“Si tratta di un’iniziativa condivisa insieme all’Istituto Duilio Marcante – spiega Paolo Terrile, presidente del consiglio comunale di Camogli e delegato alla Cultura, Trasparenza, Semplificazione – perché questo doppio anniversario vuole essere veramente la svolta e un ritorno alle antiche tradizioni. Non puoi parlare di Camogli senza citare San Fruttuoso e la nostra meravigliosa statua bronzea sommersa. Così abbiamo ragionato tutti insieme sulla data delle celebrazioni: ecco lo spirito iniziale del tributo, come settant’anni fa in occasione della posa”.
Quello del Cristo degli Abissi è il sito di immersione più visitato di tutto il Mediterraneo. Il Cristo poggia sul fondo del mare sul un basamento a spirale, col volto rivolto al cielo e le braccia aperte verso la superficie, considerato un bene fortemente identitario di tutti coloro che amano il mare, subacquei e non subacquei, e racchiude appunto in sé il mistico valore del simbolo di tutte le vite inghiottite dalle acque. La sua presenza nasce da una disgrazia, quando Dario Gonzatti morì, durante un’immersione nel 1947. Duilio Marcante allora spinse per la posa di una statua rappresentante Cristo, sul fondale marino e il 29 agosto1954 venne posta nella baia di fronte a San Fruttuoso di Camogli. È alta circa 2,50 metri, realizzata dallo scultore Guido Galletti. È stata posata grazie all’intervento della Marina Militare Italiana, a 18 metri di profondità, condotta sul fondale grazie a molti subacquei. Per ottenere il bronzo della statua vennero addirittura fuse medaglie, elementi navali e si dice perfino eliche di sommergibili americani donati dall’U.S. Navy, oltre ad alcune campane.
Per i suoi primi cinquant’anni di vita, cioè prima di diventare un bene culturale tutelato dalla Soprintendenza, il Cristo è stato pulito spesso in forma errata, seppur con le migliori intenzioni, con l’utilizzo di spazzole metalliche per asportare i depositi marini, col risultato di graffiare e assottigliare inesorabilmente la patina del bronzo. In seguito, grazie ai Vigili del Fuoco, si è approntata un’idropulitrice particolare, utilizzando una lancia spegni incendi, modificandone l’ugello e controllandone la pressione, così da far saltare le colonizzazioni biologiche attaccate al bronzo, senza doverne più toccare la superficie, già pesantemente ‘sofferente’.
Da anni Alessandra Cabella funzionaria della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e la Provincia di La Spezia e anche esperta subacquea, si occupa delle pulizie e manutenzioni del Cristo sommerso, con passione e rispetto, partecipando personalmente alle operazioni. All’intervento di pulizia annuale, coordinato dalla stessa Soprintendenza, partecipano i Vigili del Fuoco che mettono a disposizione i mezzi tecnici; l’Area Marina Protetta e i Nuclei Sommozzatori della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, della Capitaneria di Porto, della Polizia di Stato, della Marina Militare. “La compartecipazione serena e armoniosa di diversi Corpi di sommozzatori dello Stato nella tutela di questo Bene – ricorda Cabella – racchiude in sé un altissimo valore simbolico: per una volta si trovano tutti a collaborare non in situazione di emergenza, ma in un intervento di grande valore culturale e sociale per la collettività”. Cabella si dice entusiasta della novità, passare alla data originale della festa, senza anticiparla a luglio, come avveniva da molto tempo. “Sarà un evento importante – commenta – un cambio di rotta significativo, oltre al doppio compleanno, che trovo ragionevole e opportuno. So che è un giorno molto particolare per la comunità di San Fruttuoso e sono certa che questa novità riempirà di emozione”.
Già perché ogni anno, nonostante la celebrazione fosse fissata a luglio sul calendario degli eventi estivi, con un inspiegabile anticipo, i sanfertusini comunque onoravano a modo loro il Cristo degli Abissi, sempre, il 29 agosto, con un tributo molto privato, tutto loro. Da questa estate, finalmente, il rituale sarà condiviso anche con i camoglini e i visitatori che vorranno essere presenti all’evento 2024. La Soprintendenza hai in mente grandi cose per l’occasione, oltre l’indispensabile opera di pulizia alla statua e probabilmente si tratterà un’iniziativa di rilievo che, tuttavia, verrà annunciata pochi giorni prima. Giovedì 29 agosto, condizioni meteo – marine permettendo, si procederà con il programma classico, che prevede la celebrazione eucaristica a San Fruttuoso, celebrata da padre Mario Pastorino, seguita dalla processione subacquea che si concluderà con la posa di una corona di alloro ai piedi del Cristo. Tra le novità c’è anche l’apertura straordinaria serale dell’antica Abbazia di San Fruttuoso. “Inoltre – aggiunge Terrile – sarà preparato un video, a ricordo e testimonianza degli avvenimenti che in questi sette decenni hanno fatto crescere la conoscenza e l’importanza dell’opera d’arte e del tributo ad essa”. In caso di impossibilità di svolgere l’evento al piccolo borgo, la Basilica di Santa Maria Assunta ospiterà la santa messa e la proiezione del documentario si terrà presso il Ridotto del Teatro Sociale.