di ALBERTO BRUZZONE
Ripopolare i borghi? Si può davvero, passando dalla teoria alla pratica. Nelle scorse settimane, sul canale YouTube di ‘Piazza Levante’, ha avuto un grandissimo riscontro l’evento online organizzato dal nostro giornale, dal titolo ‘Vecchi borghi, nuove prospettive’, al quale hanno partecipato, tra gli altri, l’architetto Stefano Boeri, il nostro editore Antonio Gozzi e il sindaco di Borzonasca, Giuseppino Maschio.
Tra i più attivi, su questo fronte, c’è l’architetto genovese Enrico Pinna, fondatore dello studio Pinna Viardo Architetti, già docente universitario e attualmente presidente dell’Associazione Ams, Architettura Modernità Scienze. Il professionista, coinvolto nel nostro primo appuntamento, si è talmente appassionato al tema da volerci ‘regalare’ un secondo momento di approfondimento.
Lo si potrà seguire venerdì 5 giugno, alle ore 18, sempre sul canale YouTube di ‘Piazza Levante’, con accesso riservato agli iscritti alla nostra newsletter (in fondo a questo articolo illustriamo le modalità per poter partecipare).
Si parlerà di ‘Ripopolare i borghi: un nuovo abitare’ e l’aspetto positivo, tra i molti, è che oltre a ‘Piazza Levante’ e Wylab è stata coinvolta anche la Società Economica di Chiavari, da sempre importantissimo think tank, sul territorio, sia su questo argomento che su moltissimi altri, soprattutto attraverso il suo Osservatorio dei Fenomeni Urbani.
Circa un anno fa, sulle pagine di questo nostro settimanale, raccontavamo con piacere l’epopea di Bobbio, il borgo nel Piacentino che, contrariamente a molte altre realtà dell’entroterra, è stato interessato, negli ultimi anni, da una curiosa e assai interessante inversione di tendenza: la popolazione cioè, invece di scendere, ha ripreso a salire, tanto che è stata riaperta la scuola materna. Sempre più famiglie, anche di giovani, hanno deciso di andare ad abitare a Bobbio richiamate non solo dalla bellezza del luogo, ma anche da rinnovate opportunità lavorative: e abbiamo così raccontato dell’imprenditore Marco Labirio, della sua attività industriale e della bellissima collaborazione avviata sia con l’amministrazione comunale che con la diocesi. Il tutto per dire che, quando ci sono idee e progetti, le cose possono andare veramente secondo strade inaspettate e assolutamente sorprendenti.
L’esempio di Bobbio deve non restare un unicum: ed è proprio questo il modello al quale possono aspirare molti borghi del nostro entroterra e al quale si è fatto riferimento con l’architetto Stefano Boeri e il sindaco Giuseppino Maschio.
Ma come passare dalla teoria alla pratica? Una panoramica in questo senso verrà data in ‘Ripopolare i borghi: un nuovo abitare’: l’appuntamento, sotto la formula del webinar, rientra nel ciclo di ‘Piazza Levante’ denominato ‘Il Tigullio dopo il Covid’.
Su invito dell’architetto Enrico Pinna, che coordina e introduce, parteciperanno Roberto Bobbio (docente di Urbanistica all’Università di Genova), Maurizio Torre (dirigente della Città Metropolitana di Genova), Claudia Vaccarezza (Osservatorio fenomeni urbani – Società Economica di Chiavari) e Anna Stagno (Laboratorio di Archeologia e Storia Ambientale dell’Università di Genova).
Si entrerà maggiormente nel dettaglio, rispetto ai concetti espressi durante il primo incontro. In particolare, Maurizio Torre parlerà di come è possibile ‘delocalizzare’ gli impiegati pubblici dalle strutture centrali a quelle dei singoli comuni. Roberto Bobbio tratterà il tema dei collegamenti e della logistica. Claudia Vaccarezza si soffermerà sull’impatto tra nuovi insediamenti, nuovi abitanti e la popolazione locale. Infine, Anna Stagno analizzerà i rapporti tra la realtà esistente, il passato, e le nuove prospettive, con particolare riferimento agli aspetti legati alla gestione del territorio.
Il lavoro di Anna Stagno è molto prezioso, in quanto rientra nell’ampio progetto ‘Archaeology of sharing practices: the material evidence of mountain marginalisation in Europe (18th- 21st c. AD)’, che è valso alla ricercatrice un importante finanziamento da un milione e mezzo di euro (è l’unica italiana a vincere nel settore di ‘Studio del passato’) da parte del Consiglio europeo per la ricerca (Erc Starting Grant).
Archeologa degli spazi rurali e del postmedioevo, Anna Stagno si è formata tra Pisa e Genova, dove, collaborando con il laboratorio di Archeologia e storia ambientale dell’Università di Genova, durante le sue ricerche dottorali e post-dottorali, ha iniziato ad affrontare, da una prospettiva storico-ambientale, lo studio degli spazi rurali, e poi ha lavorato in prestigiose istituzioni europee all’avanguardia nella ricerca archeologica.
Ha scelto di tornare a Genova per realizzare il suo progetto, che vuole affrontare da una nuova prospettiva il lungo processo di marginalizzazione delle società montane europee. Stagno scommette sull’archeologia e sullo studio delle pratiche di gestione condivisa delle risorse ambientali (‘sharing practices’), per fare finalmente luce su come, negli ultimi tre secoli, gli spazi montani europei da spazi vitali inseriti appieno nei circuiti culturali, politici ed economici sono diventati gli spazi marginali che oggi conosciamo.
Oggi le montagne europee, mantenute spesso faticosamente vive da chi ancora le abita, sono soprattutto caratterizzate da spopolamento e abbandono, con tutte le conseguenze negative che questo comporta, in termini di dissesto idrogeologico, crescente pericolosità degli incendi boschivi e progressiva scomparsa di habitat e paesaggi di pregio, di inestimabile valore naturalistico e culturale. Problemi che in Liguria sono particolarmente vivi e infatti proprio alla Liguria è dedicata parte del progetto.
La sfida di ‘Antigone’, questo l’acronimo del progetto, è soprattutto mostrare come lo studio archeologico degli spazi montani, della loro materialità, di come è cambiato il modo di gestirne le risorse ambientali sia la chiave per capire i processi che oggi li interessano e per contribuire a progettarne un futuro sostenibile, riconoscendo appieno alle comunità locali il loro ruolo di attori, non solo nella costruzione di questi patrimoni nel passato, ma anche nella loro gestione e conservazione nel futuro.
Quanto all’Osservatorio dei Fenomeni Urbani, è nato nel 2004 ed è operante all’interno della Società Economica di Chiavari come parte integrante della medesima: si è via via arricchito di molteplici competenze disciplinari che gli permettono di coprire con i suoi studi e con le sue indagini, in una forma integrata, i diversi aspetti della complessa realtà locale di Chiavari e del bacino dell’Entella. Tra le iniziative dell’Osservatorio, sono da ricordare, ad esempio: un confronto dialettico con la Città Metropolitana e con i comuni interessati, una proficua attività di supporto formativo dei sei istituti scolastici superiori del distretto, un censimento del patrimonio urbano pubblico e privato di interesse pubblico e la pubblicazione periodica della rivista i ‘Quaderni dell’Osservatorio’.
L’evento ‘Ripopolare i borghi: un nuovo abitare’ durerà circa cinquanta minuti e la partecipazione è gratuita. Ci è parso doveroso continuare ad offrire ai nostri lettori ciò che al momento non possiamo organizzare dal vivo. Seguiranno altri appuntamenti, secondo questo format, sino a quando non potremo rivederci di persona.
Tutti gli iscritti alla nostra newsletter potranno accedere liberamente al link di YouTube che invieremo via mail nella mattinata di venerdì 5 giugno.
Chi invece non fosse ancora iscritto e intende partecipare, si può iscrivere al link: https://piazzalevante.voxmail.it/user/register
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