di ALBERTO BRUZZONE
Tecnicamente si chiama ‘rigenerazione urbana’. A livello pratico, questo significa impegno e determinazione da parte delle amministrazioni comunali per la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché per il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.
Sono tutti punti che fanno parte del Pnrr, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza e, nei giorni scorsi, attraverso un decreto emesso dal Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero dell’Economia e con quello delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, sono stati individuati i comuni liguri beneficiari del contributo previsto.
Per il Tigullio, ci sono un progetto per Chiavari, tre progetti per Rapallo e quattro per Sestri Levante. In generale, per gli anni tra il 2021 e il 2026, i finanziamenti ammontano a 3,4 miliardi di euro. L’Anci Liguria, ovvero la sezione regionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, fa sapere che i comuni beneficiari in Liguria sono undici, per un totale di quarantadue progetti approvati, con un complessivo finanziamento di 102 milioni e mezzo di euro. Oltre a Chiavari, Rapallo e Sestri Levante, ci sono anche Albenga, Genova, Imperia, La Spezia, Sanremo, Sarzana, Savona e Ventimiglia.
“È con viva soddisfazione che registriamo un altro successo del Pnrr in Liguria – afferma il direttore generale di Anci Liguria, Pierluigi Vinai – I nostri comuni raccolgono il frutto del loro buon lavoro e ora svilupperanno sul territorio i progetti finanziati. Ogni giorno noi li stiamo aiutando, li consigliamo ed è giusto che ci rallegriamo con loro per questi risultati. Il percorso del Pnrr è ancora lungo e faticoso, le prossime sfide per il nostro territorio riguarderanno i borghi e il sociale, dove accompagneremo i distretti sociosanitari nelle manifestazioni d’interesse delle progettualità della Missione 5. Inoltre, stanno prendendo forma gli sviluppi dei Piani Salute e Digitalizzazione”.
Gli enti locali interessati hanno provveduto a comunicare le richieste di contributo al Ministero dell’Interno – tramite la nuova piattaforma di gestione delle linee di finanziamento – entro il termine del 4 giugno 2021. Tali richieste, ai sensi dell’articolo 2 del Dpcm del 21 gennaio 2021, potevano essere presentate dai comuni con popolazione superiore a quindicimila abitanti “nel limite massimo di cinque milioni di euro per i comuni con popolazione da 15.000 a 49.999 abitanti, dieci milioni di euro per i comuni con popolazione da 50.000 a 100.000 abitanti e venti milioni di euro per i comuni con popolazione superiore o uguale a 100.001 abitanti e per i comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana”.
L’ammontare del contributo attribuito a ciascun ente è stato determinato a favore dei comuni che presentano un valore più elevato dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) come previsto anche in questo caso dal Dpcm del 21 gennaio.
Le tipologie di interventi finanziati riguardano: manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree; miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive; mobilità sostenibile.
Adesso, i comuni hanno tempo fino al 30 settembre 2023 per l’affidamento dei lavori. Il Ministero dell’Interno provvederà ad erogare i contributi ai comuni beneficiari secondo la seguente modalità: 30% del finanziamento, previa verifica dell’avvenuto affidamento dei lavori attraverso il sistema di monitoraggio; 60% sulla base degli stati di avanzamento lavori o delle spese maturate dall’ente, così come risultanti dal sistema di monitoraggio; 10% previa trasmissione, al Ministero dell’Interno, del certificato di collaudo, ovvero del certificato di regolare esecuzione rilasciato per i lavori dal direttore dei lavori.
La rigenerazione urbana è uno dei capitoli principali del Pnrr e il 2022, anche per la Liguria, sarà ufficialmente l’anno di partenza del Piano, finanziato attraverso un copiosissimo stanziamento di fondi da parte dell’Europa. Il Pnrr incrocerà in maniera importante la nostra regione e sarà l’amministrazione regionale, per la maggior parte, a guidare la cabina di regia. Sono sei le missioni tracciate: Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca; Inclusione e coesione; Salute.
La maggior parte delle risorse spetterà a Salute e Infrastrutture. Nel capitolo Salute, ecco previsti 60 interventi di ristrutturazione edilizia e 99 interventi di acquisizione di apparecchiature elettromedicali. Inoltre, sono previsti investimenti per la digitalizzazione e informatizzazione dei sistemi ospedalieri, per circa 34 milioni di euro, mentre in materia di assistenza territoriale, con un finanziamento di 74 milioni e mezzo, la Regione realizzerà: 33 Case di Comunità, del costo unitario di circa 1,5 milioni per un totale di finanziamento disponibili di 49 milioni e mezzo; 11 Ospedali di comunità, del costo unitario di circa 2,3 milioni di euro per un totale di finanziamento disponibile di 25 milioni. Altre risorse sono inserite a bilancio per adeguamento sismico e ammodernamento del parco tecnologico sanitario.
Nell’altro capitolo più ‘ricco’, quello delle Infrastrutture, ci saranno 182,67 milioni per il potenziamento ferroviario e la velocizzazione delle tratte sul territorio ligure: in particolare, per la tratta Genova – Milano sono stati stanziati 55 milioni. Sempre su rotaia, ecco 14 milioni per il potenziamento della ferrovia tra Genova e Casella.
Ma il vero clou saranno i porti. Previsti 692 milioni per: la prima fase della nuova diga foranea del porto di Sampierdarena (600 milioni); la nuova diga foranea di Vado Ligure (45 milioni); l’elettrificazione delle banchine del porto della Spezia (12 milioni); il cold ironing (ovvero la connessione a terra) del Molo Garibaldi alla Spezia (5 milioni e mezzo); il nuovo molo elettrificato e la stazione crociere al porto della Spezia (30 milioni).
Per l’Istruzione e ricerca, al momento 50 milioni sono dedicati al potenziamento della dotazione infrastrutturale e strumentale degli istituti tecnici superiori liguri, nonché sull’ampliamento dell’offerta formativa, ma altre risorse verranno aggiunte nei mesi successivi.
Invece, a proposito di Inclusione e coesione, il finanziamento totale per la Regione Liguria, nell’ambito delle politiche del lavoro, ammonta a 130 milioni di euro. La maggior parte confluiranno nel cosiddetto Programma Gol, ovvero ‘Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori’, introdotto per provare a rilanciare l’occupazione in Italia attraverso una serie di misure per il reinserimento lavorativo dei disoccupati, dei percettori di reddito di cittadinanza, dei lavoratori in cassa integrazione, dei disabili, delle donne, dei giovani, degli over 50 e di altre categorie. Poi, ci saranno 31 milioni per il potenziamento dei Centri per l’impiego, mentre, nell’ambito dell’edilizia, il finanziamento totale per la Regione Liguria ammonta complessivamente a oltre 223 milioni di euro: il principale progetto, già presentato, è la rigenerazione del centro storico di Genova, per un totale di 87 milioni di euro.
Infine, Rivoluzione verde e transizione ecologica: 34 milioni per il rinnovo del parco rotabile ferroviario e rotabile su gomma; 218 milioni per lo sviluppo del trasporto rapido di massa su Genova (di cui 44 milioni per il completamento della stazione di Corvetto e 174 milioni per l’intervento filoviario per il trasporto pubblico locale nel Comune di Genova); 20 milioni per il completamento della Ciclovia Tirrenica. E Digitalizzazione e Cultura: 100 milioni per un progetto su robotica e intelligenza artificiale, insieme a Università, IIT e CNR; 37 milioni per la rigenerazione dei borghi.