(r.p.l.) Una tuffatrice che è anche una farfalla, e si alza in volo sul mare blu della Liguria e la splendida Baia del Silenzio, con lo sguardo rivolto al domani: è l’immagine con cui l’artista e illustratrice Giulia Sollai ha scelto di raffigurare la settima edizione del Riviera International Film Festival, pronto a riportare i grandi protagonisti del cinema italiano e internazionale a Sestri Levante e Portofino, da martedì 9 a domenica 14 maggio prossimi.
“Il RIFF giunge alla settima edizione e, quando abbiamo cominciato, quasi nessuno si sarebbe aspettato un successo del genere – esordisce Stefano Gallini Durante, presidente e fondatore del Riviera International Film Festival – Abbiamo toccato le corde dell’ispirazione e della voglia di eventi dal vivo, e il pubblico ha risposto con grande entusiasmo. Il nostro evento è diventato una realtà internazionale in pochi anni, a dimostrazione di quanto abbiano valore la visione, il coraggio, la professionalità e la determinazione; caratteristiche umane che accomunano il team organizzativo del Festival. Nel 2022 abbiamo avuto una risposta eccezionale da parte dei giovani filmmakers, ospiti nazionali e internazionali e una reazione di stampa e pubblico che ha ecceduto le nostre aspettative. Mi auguro che sponsor e istituzioni ci sostengano sempre di più, perché questo è l’evento che riporterà l’immagine della Riviera Ligure ai fasti del passato, ma sempre con lo sguardo e lo spirito puntati verso il futuro” (nella foto in alto, Hajni Kis, regista del film vincitore del RIFF 2022).
Giulia Sollai, autrice dell’immagine simbolo, è un’artista eclettica nata a Cagliari nel 1986. Cresciuta in una famiglia di creativi, dal 2006 vive a Bologna dove ha studiato arti visive e applicate all’Accademia di Belle Arti, specializzandosi in illustrazione. Nel 2014 fonda ‘La Casetta dell’Artista’, la sua casa-studio che diventa un progetto di condivisione, e apre le porte al pubblico per valorizzare il lavoro di artisti che cambiano ogni mese, da lei accuratamente selezionati, collaborando per anni con i più importanti Festival della città di Bologna. Durante il primo lockdown cambia casa, ingrandisce il suo studio di pittura e si mette in gioco valorizzando principalmente il suo lavoro da artista che l’ha vista coinvolta in numerose collaborazioni in Italia e all’estero. Oggi lavora come creativa per diversi settori, dalla moda al design, alla pubblicità e all’editoria, esprimendo il suo mondo attraverso uno stile personale che parla di natura, femminilità, animali, paesaggi onirici.
È quindi risultata perfetta per una rassegna da sempre rivolta al futuro in maniera concreta, attraverso la valorizzazione dei giovani talenti che partecipano al concorso principale, riservato ai registi under 35, e la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali trattate dalla sezione Documentari. Secondo Giulia Sollai, “la mia è un’immagine onirica, che evoca un senso di speranza e di apertura a partire dai colori utilizzati. I contorni non sono definiti, come nei sogni, e richiamano immagini in movimento, come nell’animazione. Quando qualcosa si muove, ha un’anima. E l’anima è rivoluzionaria, sede di sentimenti in un mondo di freddezza”.
“Per il soggetto – prosegue l’artista – mi sono ispirata ai frame delle tuffatrici in volo. Ci si tuffa con coraggio verso un domani sconosciuto. Vola in alto sopra le due Baie con un senso di positività e speranza, diventando farfalla che è la trasformazione meravigliosa di ciò che era ieri, il bruco. Ho voluto puntare su un lavoro emozionale perché lo spirito di questo Festival, che ho avuto l’onore di conoscere di persona lo scorso anno, è dominato dall’emozione, dalla passione e dall’energia positiva vibrante che diventa un motore incredibile e di cui sono rimasta felicemente molto colpita”. Nelle prossime settimane saranno annunciati la programmazione e gli ospiti.