di DANILO SANGUINETI
Fare sport in maniera sana e corretta non è una tautologia soprattutto con l’affermarsi di nuove metodologie di insegnamento delle varie discipline e soprattutto nell’affidarsi a esperti di sicura caratura, laureati nel senso pieno del termine, per migliorare le capacità di prevenzione e cura degli infortuni.
Un capitolo fondamentale nel libro della Scienza sportiva, un argomento al quale fare una grandissima attenzione soprattutto quando si parla di giovani, di coloro cioè che si affacciano alla attività agonistica vera e propria che spesso non vengono seguiti da professionisti nel campo della fisioterapia prima e dopo gli indispensabili esami e cure.
Lo Studio Fisiokinesiterapico Riattiva che ha sede a Lavagna e che ormai ha acquisito una rinomanza in campo nazionale con le sue collaborazioni con club professionistici e rappresentative di vari sport porta avanti questo discorso grazie a uno dei soci fondatori, la dottoressa Domitilla Zolezzi che nei giorni scorsi lo ha illustrato ai docenti e gli alunni del Liceo Scientifico Sportivo Gianelli Campus di Chiavari. Un connubio nato dall’incontro con professori illuminati e al passo con il tempo coordinati dalla preside dell’Istituto, Daniela Loero. E per l’occasione si è anche ampliato il panorama dando vita a un progetto sulla protezione a 360 gradi, occupandosi anche dei lati legali ed economici. Il titolo? ‘Tutela dello Sportivo: prevenzione all’infortunio e coperture assicurative’.
L’obiettivo? Quello di sensibilizzare gli studenti ad una attenta analisi dei rischi a cui si può incorrere praticando attività sportiva, ovvero l’accettazione dell’incognita di subire o produrre danni che rientrano tra gli eventi possibili di una normale attività agonistica. La formula scelta, quella del PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), è stata proposta agli studenti della classe Quinta del Liceo Scientifico Sportivo.
I ragazzi (diciassette) sono entrati a contatto con professionisti del settore assicurativo e riabilitativo e a breve sperimenteranno in azienda (quindi presso lo Studio Fisiokinesiterapico Riattiva di Lavagna) le competenze e nozioni apprese a scuola durante le ore di insegnamento di Diritto ed Economia dello Sport.
La responsabile didattica ed organizzativa delle attività è la docente di Diritto ed Economia dello Sport Elisa Vaccarezza. Inoltre a cura dello specialista in assicurazioni Nicola Zolezzi si è svolto l’incontro formativo relativo alle coperture assicurative degli sportivi. L’approfondimento sul tema della prevenzione fisica dello sportivo è stato presentato da Domitilla Zolezzi accompagnata dal rieducatore motorio Federico Zunino.
La professoressa Vaccarezza entra nel dettaglio. “Da tempo avevo pensato a un Pcto, che è l’edizione rinnovata delle ore di alternanza scuola-lavoro, che potesse abbracciare varie materie. Il nostro è un liceo scientifico sportivo, quindi abbiamo degli sportivi ma in senso lato, non solo agonisti di livello, anche ragazzi che amano la materia e che di questo si occuperanno per lavoro. L’input per i ragazzi è: fate questa scuola, anche se non siete dei veri e propri sportivi, potete amare comunque lo sport a 360 gradi, conoscerne ogni aspetto, andando a vedere quali possono essere le figure di coloro che affiancano gli atleti, i praticanti di qualsiasi disciplina, di qualsiasi livello, amatoriale, agonistico, professionistico”.
Domitilla Zolezzi aggiunge: “Non solo la parte sugli infortuni. Io stessa ho imparato molte cose dal punto di vista assicurativo”. Elisa Vaccarezza ha voluto che si sviscerassero tutte le modalità, tutto quello che va ad attivarsi nel momento in cui avviene un infortunio. “Saranno atleti, dirigenti, tecnici, magari semplici genitori. E debbono essere consapevoli che oramai tutti in tutti gli sport si allenano come professionisti ma non sono tutelati come i professionisti, quindi non hanno assicurazioni, almeno quelle personali. Le fanno le società ma sono molto basiche le loro assicurazioni e coprono poco o niente”.
Ipotesi che spaventa Zolezzi: “Una lesione muscolare che sembra niente sul momento, è un danno incredibile, soprattutto in un giovane. Spesso si dice: ‘Vabbè! Poi passa’, gli si dà 10 giorni, magari 15 giorni di riposo, si fa un’ecografia eccetera poi ritorna e scatta la recidiva. Quindi prima teoria sugli aspetti assicurativi e legali e poi i ragazzi andranno in Riattiva dove avranno la possibilità di andare a toccare con mano, meglio vedere come operano i veri professionisti del settore, a sviscerare le curiosità che hanno maturato e imparare moltissimo”.
Il connubio Gianelli-Riattiva è nato tre mesi fa in occasione del convegno che l’istituto lavagnese organizzò per festeggiare i suoi primi 25 anni, ‘Le lesioni del LCA (legamento crociato anteriore) in età pediatrica ed adolescenziale’.
Domitilla Zolezzi rivela: “Mandai inviti a tutti i dirigenti scolastici del comprensorio, l’unica che si presentò fu assieme a Elisa la preside Loero”. La dirigente del Gianelli non aveva dubbi. “Non potevamo non interessarci a una simile proposta. La possibilità di crescere il bagaglio culturale dei nostri allievi andava colta immediatamente. Se poi a farlo sono docenti con il grado di preparazione di quelli intervenuti al Pcto non possiamo che fregiarcene e andare orgogliosi”.
Sinergia insperata e per questo ancora più preziosa, lo riconosce la dottoressa Zolezzi: “La prima cosa che ho detto ai ragazzi: ‘Siete fortunati perché nella vostra scuola avete una preside e una docente che si preoccupano di farvi visitare un territorio normalmente inesplorato, quello dell’infortunio nell’adolescenza. Inoltre sono anni che noi facciamo questo tipo di prevenzione perché abbiamo messo in atto tutta una serie di screening di batteria, test, e oggettivi e soggettivi, con pareri richiesti a specialisti di ogni settore, dai laureati in scienze motorie in poi ognuno di noi fa delle valutazioni insieme, capiamo dove dobbiamo andare a sbattere e abbiamo trovato l’oggettivazione attraverso la tecnologia. Una tecnologia d’avanguardia come quella che abbiamo oggi”.
Programmare, agire in anticipo, non muoversi solo se costretti dall’emergenza: difficile a farsi nel paese che ha fatto del procrastinare un’arte. Zolezzi prosegue: “Se ci fossero test obbligatori prima di fare sport poi si potrebbe praticarlo senza timore. I valori che risultano dai test sarebbero la base sulla quale lavorare, dovesse esserci un infortunio sapremmo quando stavi bene com’eri e quindi anche dove dobbiamo riportarti. Invece si va alla cieca. E si va dai dottori, negli ospedali, incidendo con il costo sul Servizio Sanitario Nazionale. Quanto costa allo Stato e alla famiglia? A Riattiva abbiamo una promozione che regala la visita di screening iniziale. La abbiamo da anni eppure non ci siamo certi svenati per concederla…”. Non c’è neppure bisogno di sottolinearlo. In una terra così desolata anche un solo seme, questa collaborazione Gianelli-Riattiva, potrebbe portare a un germoglio.