di DANILO SANGUINETI
Curioso come lo sport faccia parlare molto quando c’è qualche polemica mentre più raramente faccia notizia in positivo. La complicata storia della gestione del campo di calcio a sette giocatori situato a Conscenti nel Comune di Ne ha suscitato un piccolo vespaio.
Alla difesa-accusa del precedente affittuario della struttura, il Csi Chiavari, replica a stretto giro di intervista il sindaco della cittadina della Val Graveglia, Francesca Garibaldi che il 27 maggio 2019 ha vinto le elezioni sconfiggendo Marco Bertani, vicesindaco uscente (e sindaco nei due mandati precedenti).
Lei e la sua giunta non si riconoscono nell’‘esposto’ lungo e circostanziato del presidente del Csi Cristiano Simonetti che ha rivelato come sia stata una precisa volontà dei nuovi amministratori la mancata prosecuzione di un matrimonio durato sei anni. Un’interruzione che ha fatto discutere.
Il Csi ha puntato il dito su due fatti: non se ne vedeva il motivo e soprattutto si è visto che il cambio della guardia nella gestione del campo non ha portato i benefici immaginati. Il sindaco pacatamente ma fermamente si dichiara in disaccordo: “Cominciamo dalla questione che al momento il campo è senza un gestore. A parte il fatto che il proprietario, ossia il Comune, può sempre fare da solo senza intermediari, c’è il non piccolo intoppo degli improcrastinabili lavori per la messa in sicurezza dell’area. La struttura sportiva è in piena zona rossa, in un’area fluviale a costante rischio esondazione: sono in corso le opere per la difesa della piana, speriamo di completare il progetto in un tempo ragionevole, l’amministrazione segue il procedere del lavoro ma si sa che in questo campo le date possono essere sottoposte a variazioni”.
Una volta portata a termine l’opera ‘difensiva’, la zona dove sorge il campo a sette dovrebbe passare al ‘bianco’, ossia essere considerata sicura. “E questo permetterà di riaprire facendo funzionare il campo a pieno regime. Non voglio che passi l’idea che la nostra amministrazione si disinteressa delle questioni sportive. Anzi, ci stiamo dando da fare per migliorare quanto c’era”.
La chiusura per causa di forza maggiore ha comunque consentito al sindaco Garibaldi e alla giunta di riesaminare ancora una volta i pro e contro della gestione. “Innegabili i meriti del Csi che si è dato molto da fare per portare i giovani sul campo. Ma il Comune non era semplice beneficiario di tanto attivismo. C’era un contributo erogato dall’entità non indifferente per le casse di un comune piccolo come il nostro. Circa 800 euro al mese”.
Il sindaco ha sempre sotto gli occhi lo spettro dei conti in ordine. “Ogni nostro intervento viene valutato e c’è sempre dietro l’angolo la Corte dei Conti che può obiettare e bloccare qualsiasi provvedimento”. Insomma si vogliono razionalizzare costi e benefici della gestione rivedendo l’intesa e scrivendo un nuovo patto con chi verrà chiamato ad occuparsi del campo a sette. “Nel frattempo interverremo per migliorarlo. Gli spogliatoi e la zona di accesso vanno messi a nuovo, non ho alcun dubbio su questo. Occorrerà uno sforzo economico da parte del Comune di Ne ma di fronte alla possibilità di dare una sistemazione definitiva a una struttura sportiva per i nostri ragazzi non esiteremo. Aggiungo che ho tre figli e so benissimo quanto sia importante che svolgano una regolare attività sportiva”. E si dice sicura che le polemiche saranno smentite dai fatti. “Quando il campo riaprirà i battenti sarà un centro sportivo degno di questo nome, il resto conterà poco”.