(r.p.l.) Amministrare a colpi di render e, quando si presenta qualche problema, “è colpa di quelli che c’erano prima”. È ormai un’impostazione tanto cara a parecchie giunte comunali, a ogni latitudine d’Italia, e c’è da dire che a Chiavari ne sono diventati maestri.
Non si contano più i render che sono stati diffusi in questi ultimi anni, non si contano più i progetti (sempre e solo sulla carta), non si contano più le polemiche con i predecessori. Sono quelli dei ‘fatti e non parole’, gli attuali amministratori di Palazzo Bianco, a cominciare dal gruppo Avanti Chiavari, che è il principale schieramento della maggioranza e al quale appartengono sia il sindaco Federico Messuti che il presidente del Consiglio Comunale, Antonio Segalerba, oltre che la vice sindaca Michela Canepa-Di Capua.
‘Fatti e non parole’, ma forse sarebbe meglio dire ‘Render e tante parole’: l’ultimo in ordine di tempo è quello relativo alla riqualificazione della piscina del Lido. Il più ‘spettacolare’? Certamente quello del campus scolastico alla Colmata. Poi ci sono i render del progetto di riqualificazione di via Trieste, nel terreno ex Italgas (aree verdi e parcheggi, mentre prima gli stessi avevano previsto due palazzi alti sette piani, salvo poi negare tutto), i render della riqualificazione di piazza Roma, quelli dedicati a piazza Verdi e tanto, tanto altro.
Il punto è che la produzione di immagini ad alto impatto visivo è inversamente proporzionale ai progetti realizzati. Per cosa verrà ricordata l’amministrazione Messuti-Segalerba? E, ancor prima, per cosa verrà ricordata l’amministrazione Di Capua-Segalerba? Manutenzioni ordinarie, qualche manutenzione straordinaria, ma per le grandi progettualità siamo pressoché fermi a zero.
Nei prossimi giorni gli esponenti delle minoranze in Consiglio Comunale tracceranno un bilancio del primo anno di amministrazione della Giunta di Messuti e daranno un ragguaglio delle attività che sono state svolte. E anche delle tante parole che sono state spese.
E dire che quelli di Avanti Chiavari con i render ci sanno fare: nel 2017, al momento della campagna elettorale tra l’uscente Roberto Levaggi e lo sfidante Marco Di Capua, mostrarono il camino del depuratore, in zona Lido, con degli inquietanti fumi gialli. Tutto questo per dire che lì l’impianto non doveva essere costruito. Ora il render con il camino del ‘loro’ depuratore, in zona Colmata e con i fumi all’interno dell’area del porto turistico, non lo fanno certo vedere.
Sono indubbiamente bravi a farsi credere ‘sulla carta’, sono molto meno bravi quando c’è da passare dalla carta alle azioni. Non stiamo vedendo la piscina del Lido, non stiamo vedendo il polo scolastico alla Colmata, non stiamo vedendo la riqualificazione di via Trieste. E tanto, tanto altro.
Chiavari è ferma: non si va avanti sulla riapertura del tribunale, sulla questione della diga Perfigli c’è stato un atteggiamento quantomeno imbarazzante, non si parla di sviluppo, di politiche imprenditoriali, di come trattenere i giovani, di come attirarne altri. Si va avanti tra buoni e cattivi, tra amici e nemici, tra invettive e veleni: simbolico il caso della Soprintendenza, esposta alla pubblica gogna in occasione degli scavi in via Delpino (gesto costato una querela all’amministrazione comunale). E poi, quando le cose si mettono male, c’è sempre un render da tirare fuori: per compiacere l’opinione pubblica, per distrarre le persone dagli argomenti reali, per dare un po’ di argomenti a certa stampa particolarmente ubbidiente. Un render, un “è colpa di quelli prima”, qualche giochetto di prestigio. Poi il nulla. Poi il vuoto, aspettando il prossimo progetto, il prossimo titolo a sette colonne.
Almeno in altri comuni poi arrivano al taglio del nastro. Almeno in altri comuni poi arrivano alla posa della prima pietra. Qui, invece, non c’è pericolo. Arrivederci al prossimo render. Così sia.



