di DANILO SANGUINETI
Il momento nel quale si passa dalla cronaca alla storia è sempre indimenticabile, un giorno che rimarrà scolpito nella memoria ancor prima che negli annali. Per Alberto Razzetti, nuotatore nato a Sestri Levante e sportivamente cresciuto nella società Lavagna 90, è e sarà il 16 dicembre 2021: al culmine di un anno spettacoloso il polispecialista (farfalla e misti ma anche stileliberista) conquista nel giro di poche ore il titolo mondiale nei 200 farfalla e il bronzo sempre iridato nei 200 misti ai campionati mondiali invernali (in vasca corta, da 25 metri) ad Abu Dhabi.
È il primo nuotatore nato nel Tigullio ad arrivare così in alto. Il ‘giorno dei giorni’ per ‘Razzo’. Una doppia medaglia iridata che celebra il talento di un ventiduenne che in una manciata di mesi tra primavera e inverno ha conquistato una raffica di titoli e record con pochi eguali nella storia del nuoto italiano. Era considerato una promessa, è riemerso dall’anno di stop causa pandemia con lo status di campionissimo.
Lascia il Genova Nuoto e va a Livorno per mettersi sotto l’ala di coach Stefano Franceschi. Ed è boom. Una progressione di geometrica potenza: agli Europei 2020 a Budapest è argento nei 400 misti e bronzo nei 200 misti. Alle Olimpiadi di Tokyo lo scorso agosto è ottavo nei 400 misti e nono nei 200 misti. Agli Europei in vasca corta a Kazan è oro nei 200 farfalla, argento nei 400 misti e bronzo nei 200 misti.
È già tanto, in pochi sospettano che sia ancora… niente rispetto a quanto farà negli Emirati Arabi tra il 15 e il 20 dicembre. Nel secondo giorno della manifestazione iridata in vasca corta conquista la prima medaglia d’oro per la squadra italiana: nei 200 batte il suo precedente record italiano, ferma i cronometri su 1’49”06 e vince la finale precedendo lo svizzero Noe Ponti e il sudafricano Chad Les Clos.
Passa meno di un’ora, Razzo ha sulle spalle le batterie del mattino e la finale appena vinta ma si tuffa senza paura nella gara decisiva dei 200 misti: polverizza con 1’51”54 il precedente record nazionale (1’52”10): tempo che gli frutta il terzo gradino dietro il fenomenale campione mondiale in vasca lunga, il giapponese Daiya Seto, autore di 1’15”15 e l’americano emergente Carsson Foster, 1’51”35.
Le fatiche di Razzetti si concludono 4 giorni dopo quando centra l’ennesima finale: quella dei 400 misti. Ancora un record italiano. Con 3’59”57 è il primo azzurro a infrangere la barriera dei 4′ e si piazza quarto al cospetto di un parterre de roi. L’oro va ancora una volta a Daiya Seto (3’56”26), secondo il campione europeo Ilya Borodin (3’56”47), record del mondo juniores, e ancora lo yankee Carsson Foster (3’57”99).
Ci sarebbe di che esultare, invece Razzetti sta già pensando alla rivincita, convinto che nei misti, senza la stanchezza accumulata nella prova a farfalla, potrebbe giocarsela con chiunque. A raccontarlo è il suo predecessore nel palmares dei nuotatori stellari nati nel Tigullio, Marco Formentini, chiavarese, oggi coach nel Lavagna 90, proprio la società dove Razzetti si è formato.
“Io non lo ho avuto come alunno perché quando io sono venuto qui, nel 2015, lui proprio in quella estate passava al Genova Nuoto. Ma lo conosco benissimo. Qui ha avuto come primo maestro Marco Ardito, il mio predecessore. Ha sempre fatto la cosa giusta, seguendo gli insegnamenti e i consigli. Quando ha capito che doveva andare nel capoluogo per avere più spazio e un allenatore tutto per sé lo ha fatto e noi lo abbiamo assecondato. Poi un anno e mezzo fa ha capito di doversi affidare a Franceschi. Il lavoro non lo ha mai spaventato, il trasferimento a Livorno, l’essere stato preso nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle (la Guardia di Finanza) gli ha dato quella serenità e quell’equilibrio che andava cercando. Il resto lo hanno fatto le sue doti: parlo di quelle fisiche, che chiaramente sono notevoli, ma anche di quelle mentali, che sono straordinarie”.
Tanto che Formentini si sbilancia in una previsione sorprendente: “Dite che ha fatto cose straordinarie? Io rispondo che siamo solo all’inizio della sua scalata. Alberto è un vincente, nella testa prima che nei muscoli e adesso che ha assaporato il trionfo, farà di tutto non per rimanere ai vertici ma per battere quelli, pochi, che al mondo riescono ad andare più forte di lui”.
Formentini, pluricampione italiano sulle distanze lunghe, olimpionico, campione europeo nel 1993 nella 5 km in acque libere, bronzo iridato sulla stessa distanza a Fukuoka 2001, sa di cosa parla. “Quando arrivi sulla cima provi un po’ di vertigine e non puoi restare fermo. O tenti di salire ancora o precipiti”. Il suo discorso si allarga alla sua società e alla famiglia Razzetti. “Alleno il fratello minore di Alberto, Enrico, che sta cominciando a scalare le classifiche nelle stesse specialità del fratello. Un giorno saranno fianco a fianco a lottare? Conoscendo entrambi non mi stupirei. E per Lavagna 90 e il Tigullio sarebbe un onore e un potente spot per il nostro sport. Intanto registriamo una squadra con 41 elementi. La ripartenza sembra dolce, è tornato l’entusiasmo, continuiamo così”.
In quest’ottica si può comprendere il valore delle imprese di ‘Razzo’: oltre che per lui e per le società Lavagna 90 e Genova MYSport, c’è la forza dell’esempio che fornisce ai giovani. Lo hanno compreso sia la Federazione che il Comune di Sestri Levante che lo premiano giovedì 23 dicembre in occasione del suo ritorno a casa per partecipare alla Coppa Brema alla piscina di Rapallo, valida anche per i campionati italiani a squadre.