di DANILO SANGUINETI
Confessiamolo. In tanti abbiamo temuto che la tempesta perfetta (crisi economica associata a perdurante emergenza sanitaria) abbattutasi sullo sport italiano spazzasse via diverse società e portasse allo stremo diversi sport che non godono delle luci della ribalta. Avevamo invece tenuto in poco conto la resilienza delle nostre società. I club sportivi, come tante altre componenti del Bel Paese, danno il meglio di sé quando sono messi con le spalle al muro.
Non sembra esserci via di scampo? Ecco che le associazioni sportive che si dedicano agli sport acquatici scovano energie, cavano risorse e vedono opportunità dove pare esserci solo vuoto e desolazione. Le società di nuoto, legate a doppio filo alla gestione degli impianti sportivi, ne hanno passate di cotte e di crude, anzi soprattutto di crude, dal marzo 2020 a oggi, eppure quelle che hanno saputo organizzarsi, oggi appaiono più forti e consapevoli delle loro reali possibilità.
Prova concreta ne è il rendimento dei team nuoto della Rari Nantes Lavagna 90 e della Rapallo Nuoto: in questa stagione stanno inanellando una serie di risultati di squadra e di progressi dei singoli sorprendenti. Il primo test credibile erano le finali dei campionati regionali di categoria disputate a metà del mese in corso nell’impianto natatorio La Sciorba a Genova.
Luca Castagnola di Lavagna ’90: “Posso solo definire superlativa la prova della nostra squadra che risulta terza nel medagliere e quarta come punteggio finale. 60 medaglie, di cui 23 ori, 20 argenti e 17 bronzi. Cinque atleti hanno fermato i cronometri su tempi da qualificazione ai Campionati Italiani, altri due ci sono andati molto vicini, il che ci fa pensare che ci riusciranno nelle prossime gare. Nelle gare individuali hanno brillato Emma Agazzi, Giorgia Gnecco, Davide Osimani, Enrico Razzetti, Mauro Vagge, mentre le staffette hanno premiato Etiziana Alvarez, Martina Lautanio, Maria Volponi, Gianmaria Gnecco e Tommaso Negrello”.
Numeri che spiegano come non si possa parlare di caso o di fortuna. “Al contrario i risultati dimostrano l’ottimo lavoro portato avanti dal presidente Ezio Firenze, i dirigenti del settore nuoto e ovviamente gli allenatori Marco Formentini, Guido Ragazzoni, Giorgio Imparato e Alice Tantalo. L’idea vincente è stata quella di permettere ai ragazzi di esprimere al massimo le proprie capacità tecniche agonistiche in un ambiente sportivo decisamente stimolante, dove ci si allena molto seriamente, cercando comunque anche di divertirsi. E alla fine i risultati arrivano, eccome se arrivano”.
Altrettanto incoraggiante il bilancio della Rapallo Nuoto. Il presidente Alessandro Martini spiega perché: “Un bottino fatto di 12 ori, 5 argenti e 5 bronzi è qui a dimostrare la continua crescita del nostro settore giovanile. Abbiamo iniziato la stagione perdendo metà squadra. I ragazzi rimasti con noi, allenati da Angelo Angiollieri, con la collaborazione di Enzo Valente, hanno svolto un lavoro impressionante. Non era né facile né scontato. Dopo un momento di smarrimento a inizio anno causa una ripartenza complicata, i ragazzi hanno trovato quella forza, sicurezza e serenità che li ha portati a superarsi. Ora andremo alle finali italiane di Riccione per ben figurare consapevoli di aver raggiunto un risultato straordinario. Ringrazio a nome di tutta la Rapallo Nuoto i nostri fantastici ragazzi e tutto lo staff per le immense soddisfazioni che ci hanno trasmesso”.
Coach Angiollieri si allinea al suo presidente. “Dopo le prime dure settimane, siamo risorti andando a scrivere pagine importanti della Rapallo Nuoto. I ragazzi mi hanno dato soddisfazioni inimmaginabili, si sono impegnati, sono cresciuti e sono convinto che assieme riusciremo a migliorarci ancora. E non parlo dei soli medagliati. Ora aspettiamo le graduatorie nazionali per possibili altre qualifiche ai campionati italiani”.
Il presidente spiega il segreto del loro successo. “C’era da stringere i denti in questi due anni, tra pandemia e caro energia, e noi lo abbiamo fatto. Abbiamo avuto un aiuto importante dalla pubblica amministrazione rapallese che ci è sempre stata molto vicina, attenta ai fatti della piscina del Poggiolino. Abbiamo potuto tenere aperto, per gli atleti in prima battuta, durante i momenti più duri della pandemia e ora possiamo tenere aperto tranquillamente anche per il pubblico per la libera balneazione e per le scuole. Stiamo portando avanti parecchi progetti anche con le scuole nella speranza di poter aumentare il nostro bacino di utenza e creare i campioni del futuro. Ogni tanto qualche cosa ci riesce discretamente bene”.
Nemmeno gli acciacchi del Poggiolino preoccupano. “L’impianto è un po’ vecchio, ha cinquant’anni e questo si vede, però stiamo lavorando con il Comune, proprietario della struttura, per migliorarlo”. E tengono botta. “Abbiamo squadre in ogni campionato giovanile di pallanuoto, la prima squadra in serie A2 femminile, ospitiamo prove regionali di nuoto, a maggio riproporremo il trofeo internazionale ‘Città di Rapallo’”. Qui non si lascia proprio niente, e si punta a raddoppiare, pure a triplicare.