di DANILO SANGUINETI
Quando ti lamenti per la tua situazione, guardati alle spalle, ti accorgerai che c’è sempre chi sta peggio. E ti verrà voglia di reagire e fare qualcosa per lui.
La massima evangelica è stata applicata alla lettera dalla Rari Nantes Camogli 1914, che è rimasta percossa e attonita per una stagione interrotta bruscamente e senza rimedio e, come se non bastasse, accompagnata dalla chiusura dell’impianto della Giuva Baldini, la piscina del Boschetto, principale sostentamento di una società che da diversi anni ha intrapreso una lotta titanica perché i suoi conti tornassero a quadrare.
Il presidente Massimo Bozzo e i suoi ragazzi avrebbero di che preoccuparsi del loro, e invece hanno pensato alla città i cui colori portano in giro, sempre con onore, per l’Italia, la loro Camogli. Hanno compiuto un gesto spontaneo e importante, prezioso e rasserenante in questo periodo di incertezza per il paese e di quasi disperazione per uno sport come la pallanuoto, in crisi ancor prima che scoppiasse quella generale, figuriamoci oggi.
Il presidente e i suoi consiglieri spiegano quando e come gli è venuto in mente di fare una colletta: “A inizio maggio ci dissero che i nostri tornei, a cominciare dalla A2 maschile dove eravamo in piena corsa per la promozione, non sarebbero terminati. Dopo lo stop di fine febbraio e due mesi di incertezze, fu una bella mazzata. Invece di abbattersi, però, i ragazzi ci chiesero di impegnarci e impegnarli in qualcosa di concreto. Non esistono parole che possano spiegare la difficoltà di quelle settimane. Ci trovavamo a combattere una sfida che solo qualche mese prima sembrava fantascienza, e non volevamo perderla. Avevamo fatto e avremmo continuato a fare delle rinunce, ma era arrivato il momento di provare, tutti insieme, a ripartire”.
La Rari Nantes Camogli disse chiaro e forte di esserci e di voler dare il suo contributo. “In piena sinergia con il Comune, per due settimane sino al 15 maggio, venne aperta una raccolta fondi per l’acquisto di buoni spesa da destinare alle famiglie in difficoltà. Un gesto semplice, ma essenziale. Lo sport è un veicolo di sostegno, aggregazione e solidarietà e tutta la società voleva essere d’aiuto a chi, in un momento così particolare, aveva bisogno”.
Vennero donati e immediatamente consegnati all’amministrazione perché li destinasse a chi ne aveva bisogno diverse migliaia di euro. A fine mese il bilancio è stato reso pubblico con un post sui social. “Camogli e la Rari Nantes Camogli. Un binomio imprescindibile che ci gratifica e ci rende il cuore pieno d’orgoglio. L’affetto che tutto il paese ha sempre riservato per la nostra società è un privilegio impagabile che custodiamo gelosamente nel nostro cuore. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo sempre cercato di lavorare al meglio con serietà e professionalità, per offrire il servizio migliore e perché no, regalare qualche ora di divertimento. Ci sembrava giusto fare qualche cosa di più e aiutare concretamente chi davvero ha bisogno. Grazie alla piena sinergia con il Comune, è stato effettuato il bonifico che ha come obiettivo quello di sostenere, con l’acquisto di buoni spesa, le famiglie in difficoltà. È una goccia nel mare, ma ci sembrava doveroso scendere in campo al fianco di chi ha bisogno. Questa è Camogli, questa è la Rari Nantes Camogli. Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno sostenuto e aiutato in questa raccolta. Uniti torneremo a sorridere”.
La forza morale dei bianconeri si apprezza ancor di più sapendo che, usciti dal lungo periodo di lockdown, hanno riaperto la loro casa al Boschetto solo per pochi giorni. “È vero, abbiamo potuto accogliere atleti e praticanti solo a fine maggio, quando è tornato possibile andare a nuotare ed allenarsi seguendo i protocolli creati dalla Federnuoto. Ma a giugno torniamo a chiudere i battenti perché sono in calendario importanti lavori per sistemare alcune ‘magagne’ dell’impianto e modernizzarlo in alcune parti. Un’opera che era in calendario da prima dell’emergenza e che non può assolutamente essere rimandata. La Baldini dovrà quindi chiudere una seconda volta, pensiamo per due mesi circa. L’appuntamento è fissato per settembre”.
Un altro sacrificio economico, un altro ostacolo da aggirare nel percorso di risalita dalle profondità della crisi. “Sì, in questo momento le preoccupazioni economiche prevalgono su ogni altra considerazione. Tuttavia siamo convinti che la Rari Nantes Camogli 1914 abbia immagazzinato ossigeno a sufficienza per tornare in superficie e restare a galla. Intanto la scorsa settimana è stata aperta la nostra basemare, la postazione e la sede sul porto di Camogli dove svolgiamo attività estiva, con lezioni, corsi nuoto e altre iniziative, che durerà per l’intera stagione estiva. Abbiamo lavorato, anche qui in piena sinergia con il Comune, per rispettare tutte le indicazioni di sicurezza”.
E la prossima stagione? Un tuffo deciso per la ripartenza, o un puccio per vedere se l’acqua si è fatta troppo… calda? “Pensiamo che nella nuova serie A2 potremo dire la nostra. Il grande vantaggio di avere una prima squadra autarchica, composta da ragazzi in gran parte della zona che costa pochissimo, e di avere una organizzazione che punta sulle risorse del proprio vivaio, ci permetterà di assorbire l’inevitabile contraccolpo economico”.
È prevedibile che gli sponsor della pallanuoto, pochi e tirati, scadranno in rari e sparagnini, la fortuna della Rari è che la cinghia l’aveva stretta da tempo. Non rischia di fare il botto, come si sente mormorare per grossi squadroni da Nord a Sud. Basti pensare a una squadra come quella di Metanopoli, costata diverse centinaia di migliaia di euro per stravincere un campionato e rimasta invece con un palmo di naso perché le classifiche sono state cristallizzate per decisione dei vertici federale. Inevitabile una sfalciata in autunno: chi era seduto sui rami alti ma fragili rischia di cadere e farsi molto male, chi, ed è il caso della Rari Nantes Camogli 1914, aveva per tempo piantato solide radici, avrà da temere molto meno.