di DANILO SANGUINETI
E alla fine della licenza, e della pandemia, io tocco. Che spettacolo vedere i giovani schermitori della Rapallo Scherma tornare in azione, scendere in pedana, ingaggiare duelli, fare sfoggio del loro agonismo a spese di altri loro coetanei!
Mancava questa iniezione di forze fresche, di competitività e di spensieratezza. Una cura che ha ridato il sorriso alla maestra Gabriella Bozza, presidente e immagine pubblica del Club Scherma Rapallo. La tanto vagheggiata ripartenza è finalmente scattata. Adesso bisogna bruciare le tappe per recuperare testa, e corpo, concentrazione, ritmo, le giuste misure e i giusti tempi che per una spadaccino sono qualità imprescindibili. Il sodalizio rapallese è stato scelto dalla Federscherma ligure presieduta dal chiavarese Giovanni Falcini per ospitare le qualificazioni degli spadisti categorie giovanili ai Campionati Italiani in programma nel mese di maggio.
A sottolineare l’importanza del momento erano presenti alla Casa della Gioventù di Rapallo il sindaco Carlo Bagnasco, il presidente del CONI Regionale, Antonio Micillo, e il vicepresidente Furio Ginori. Tra le atlete del Tigullio ha ottenuto il pass tricolore Carlotta Conte di Chiavari Scherma tra le Under 17.
Il club organizzatore ha vinto su tutta la linea, come ha riconosciuto il comitato regionale ringraziandolo per “l’ottima organizzazione dell’evento pur in presenza del notevole impegno imposto dai protocolli anti-Covid”.
La maestra Bozzo incassa i complimenti e insieme tira un bel sospiro di sollievo. “Ci voleva una giornata così dopo 14 mesi che definire allucinanti è ancora poco. Confesso che in alcuni momenti anch’io che mi considero una ottimista totale ho vacillato. Sembrava che non riuscissimo ad uscirne. Adesso so che non è così”.
A incrementare la soddisfazione per lo scampato pericolo ci sono i risultati agonistici ottenuti dopo la ripartenza. “Merita una menzione particolare la nostra giovanissima Sofia Raggio che si è aggiudicata in tre gare consecutive il pass per i Campionati italiani categoria giovanili e assoluti di fioretto femminile con un buon settimo posto nella prova di qualificazione a Carrara lo scorso mese: battendo la fiorettista Iacomoni (Pisascherma) 15-11 per l’ingresso nelle prime 8 e cedendo poi ai quarti di finale all’esperta atleta pistoiese Becucci. Sofia e il suo maestro Lorenzo hanno fatto un lavoro splendido”.
Per Bozza, Sofia Raggio ha il braccio e la testa per arrivare lontano: “Ha continuato ad allenarsi settimana dopo settimana da sola, senza poter avere riferimenti, con costanza e dedizione. Un esempio per gli altri, ha fatto da traino e ci ha permesso di superare il periodo di stop con relativa facilità”. Vedasi i risultati ottenuti dagli altri fiorettisti che hanno partecipato alla prova di Qualificazione Interregionale GPG (Gran Premio Giovani). “Ottima gara per Lucrezia Canessa che sale sul podio occupando il terzo posto della categoria ragazze-allieve, seguita dalle compagne di sala Cecilia Pendola (9a classificata) e Alice Lisi (19a classificata). Bravissimo anche il nostro Emanuele Polenghi che, nella categoria ragazzi-allievi, raggiunge un buonissimo ottavo posto. Abbiamo avuto anche la più piccola, ma non meno importante del gruppo, Sveva Federici categoria giovanissime che si ferma a un soffio dal podio ottenendo comunque un buonissimo quinto posto”.
Pare che la tempesta sia passata. E che i detriti siano meno del previsto. “Non voglio fare quella che si autoincensa, però debbo riconoscere che il Club Scherma Rapallo ha superato questo ‘cimento’ molto meglio di quanto pensassi. Che sia stata bravura o fortuna, scegliete voi, non abbiamo perso un tesserato in questo periodo. E vi assicuro che non era così scontato. Per i più grandi ha contato la motivazione, la voglia di socializzare comunque, di fare parte di un gruppo anche se non ci si poteva incontrare. Lezioni a distanza, anche noi abbiamo fatto la nostra dad, incontri social e messaggi ogni giorno per confrontarci e confortarci. Per i più piccoli, gli Under 10, questo, naturalmente, non poteva bastare”.
E qui sono subentrati l’ingegno e l’arte di arrangiarsi che ogni ‘vecchio’ spadaccino ha nel Dna. “Abbiamo allestito una serie di pedane all’aperto, non potendo portarli al coperto, dato che non erano atleti di interesse nazionale e non potevano entrare in palestra. È servito a mantenere impegnati bambini che si sono dimostrati molto più resilienti dei grandi”. Un ulteriore raggio di luce emanato dal Club Scherma Rapallo.