di DANILO SANGUINETI
La locandina con la quale la Rapallo Nuoto pubblicizza l’apertura dei corsi nuoto, nuoto libero, scuola nuoto e pallanuoto, fitness e acquafitness, corsi gestanti, reca scritto a caratteri cubitali ‘Piscina di Rapallo, unica della zona realmente al coperto’.
Suona meno strano di quanto sembri a una prima lettura perché di questi tempi avere una struttura come quella gestita dalla società gialloblu in località San Pietro fa tutta la differenza del mondo con quelle concorrenti protette solo da strutture mobili o tensostrutture o… dal cielo stellato.
La Rapallo Nuoto può contare su una vasca ampia e con tetto in cemento armato. Quindi un impianto a norma per affrontare i mesi più freddi e piovosi che saranno quelli decisivi per stabilire la sopravvivenza o meno di club piegati se non spezzati da due stagioni bruciate dall’emergenza sanitaria. Solo chi ha le basi, in cemento e in doti umane, potrà tornare a costruire. Di questo i dirigenti del club rapallese sono ben consapevoli.
Non si erano persi d’animo quando tutto sembrava dover svanire. Sapevano che non poteva ‘piovere per sempre’. Il presidente della Rapallo Nuoto, Alessandro Martini, parlando ai microfoni di Liguria Sport, è orgoglioso per quanto hanno saputo fare i tanti dirigenti, volontari, agonisti, amatori che negli ultimi due anni hanno remato concordi in una sola direzione. “La stagione scorsa siamo riusciti a portarla a termine sebbene l’imperversare del Covid-19 abbia creato problemi enormi alle piscine. Abbiamo avuto la fortuna di non interrompere mai completamente l’attività”.
Era importante riuscire a coniugare i vari aspetti sui quali si fonda il bilancio del club. Da un lato i risultati del settore giovanile e agonistico, dall’altro l’attenzione al pubblico, alla platea degli amatori che consente di far quadrare i conti. In più l’estrema difficoltà a organizzare e disputare gli eventi in programma.
“Le piscine di San Pietro sono sempre rimaste aperte, abbiamo potuto giocare sulla disponibilità di quella a cielo aperto e di quella coperta. È stata fondamentale la collaborazione minuziosa e fattiva con l’amministrazione comunale. Il sindaco e gli assessori di Rapallo ci hanno aiutato nelle varie problematiche e abbiamo potuto condurre a termine la stagione”.
In questo caso un lavoro di ‘straordinaria’ amministrazione. “Sì perché i nostri ragazzi e quelli dell’agonistica non hanno perso neppure un giorno di allenamento. Poi quando ci è stato consentito dalle autorità, abbiamo spalancato le porte della vasca all’aperto alla cittadinanza, a chiunque volesse tornare a fare sport. Abbiamo potuto ospitare manifestazioni agonistiche arrivando a totalizzare oltre mille partecipanti nei vari eventi. Traguardi che solo poco tempo prima apparivano impossibili da raggiungere”.
Onore anche ai tecnici, che non si sono mai persi d’animo. “È vero, loro hanno sempre avuto fiducia che saremmo tornati a pieno ritmo. Ci siamo tenuti a galla e quando è stato il momento di gareggiare e di saggiare il lavoro svolto in tanti mesi, il responso è stato eccellente. Posso dire senza tema di smentita che la Rapallo Nuoto ha uno dei settori giovanili migliori della regione. I numeri parlano chiaro. Continuiamo a crescere, sia come gruppo di iscritti sia come risultati ottenuti”.
Ed anche il club gemello, che cura il settore pallanuoto, va alla grande. “Può darsi che si esca da questo periodo in qualche maniera rafforzati. Certo molti ragazzi hanno visto nella piscina uno sfogo, un modo per combattere lo stress di una situazione particolare”. Il futuro non è più una ipotesi anche se non è ancora una certezza. “Si deve trovare il modo di graduare in maniera intelligente le aperture e l’agonismo, far sì che ci si possa allenare e gareggiare senza far venire meno le precauzioni ancora necessarie. Noi possiamo contare su un grande staff, anzi una grande famiglia dove tutti si impegnano 24 ore su 24. Siamo speranzosi, anche se ci sono tante notizie diverse, fatto che ci consiglia cautela. Dopo due stagioni nei quali è accaduto tutto e il contrario di tutto credo sia comprensibile. La cosa certa è che noi non molliamo, così come non mollano i nostri ragazzi”.