di ALBERTO BRUZZONE
Non solo Genova e le sue delegazioni. Dopo via Piave ad Albaro, San Benigno (entrambi operativi) e via Hermada a Sestri Ponente (quest’ultimo verso l’inizio dei lavori), i supermercati a marchio Esselunga puntano la Riviera di Levante, e anche qui non mancano le polemiche.
Nei mesi scorsi il gruppo lombardo ha presentato un project financing per la riqualificazione dell’area compresa tra via della Libertà, viale Torino e piazzale Cile a Rapallo, unendosi a proposte che erano state presentate anche da Coop e da Conad. La volontà di riqualificare questa zona è stata espressa, in tempi diversi, direttamente dall’amministrazione comunale, ed ecco perché nella sede di piazza delle Nazioni si sono avvicendate queste proposte commerciali.
Il progetto di Esselunga, in particolare, prevede la costruzione di un nuovo edificio al posto del campo di calcio ‘Macera’, con la sopraelevazione dell’impianto sportivo una volta terminati i lavori. Sotto, una superficie di vendita di quattromila metri quadrati, con il supermercato destinato a prendersi la maggior parte dello spazio, ma anche con altre attività commerciali.
Il tema smantellamento del ‘Macera’ in virtù di un insediamento commerciale – che sia Esselunga, Coop o Conad poco importa – agita da tempo il dibattito cittadino e gli ambienti istituzionali seguono l’evolversi della vicenda con una certa preoccupazione, perché Rapallo è prossima alle elezioni: si voterà nella primavera del prossimo anno. Una città che è stata simbolo in passato dell’urbanizzazione selvaggia (da qui è stato anche coniato il termine ‘rapallizzazione’), non vuole ricadere negli stessi errori.
A essere toccata sul vivo, oltre alle società sportive che orbitano sul campo ‘Macera’ e lo hanno come terreno di riferimento, è la Croce Bianca Rapallese. Fabio Mustorgi, presidente della Pubblica assistenza e già assessore ai Lavori Pubblici nella giunta guidata da Mentore Campodonico (siamo in ambiente centrodestra, proprio come l’attuale primo cittadino Carlo Bagnasco), osserva: “A settembre daremo mandato a un nostro legale per contrastare in ogni modo qualsiasi proposta di insediamento commerciale sul terreno del ‘Macera’. Il Comune deve rispondere alle varie domande presentate dai gruppi privati in merito all’interesse pubblico di tutta l’operazione. A nostro avviso, non c’è alcun tipo di interesse pubblico, per questo intendiamo batterci e gran parte della cittadinanza è dalla nostra parte”.
Il nodo sta esattamente qui: la riqualificazione con un progetto di natura commerciale rientra o meno nei canoni dell’interesse pubblico? Per l’amministrazione di Carlo Bagnasco, sindaco al secondo mandato, esponente berlusconiano della primissima ora insieme al padre Roberto (deputato alla seconda legislatura) e fervente sostenitore del governatore Giovanni Toti, si tratta di una delle decisioni più difficili da prendere in questi anni, e difatti, molto probabilmente, non verrà presa. “La pratica di Esselunga è perfetta dal punto di vista tecnico. È anche un progetto molto bello – afferma il sindaco – Perfette tecnicamente anche le domande di Coop e di Conad, quindi dal punto di vista formale gli uffici non hanno nulla da eccepire. Ma qui il tema è politico. Tra poco a Rapallo ci saranno le elezioni e sarebbe sconveniente, per me, prendere una decisione di questo tipo, sia che fosse un sì sia che fosse un no, allo scadere del mandato. È giusto che il futuro sindaco di Rapallo si occupi di questo dossier”.
Questo non significa che la domanda verrà cassata, semplicemente l’esito della pratica sarà comunicato più avanti. E sarà certamente oggetto della prossima campagna elettorale. “Non possiamo permetterci altri insediamenti commerciali e altro traffico, laddove è già perennemente congestionato”, avverte Fabio Mustorgi. E Domenico Cianci, consigliere regionale della Lista Toti recordman di preferenze, rapallese pure lui, commenta: “Ulteriori volumi commerciali nell’area del campo ‘Macera’? Sarebbe la morte della città, la svendita del futuro di Rapallo”. Esselunga a Rapallo spacca quindi il centrodestra, mentre compatta le opposizioni: “Chiediamo – scrivono gli esponenti locali del Partito Democratico – che a decidere non sia solo chi amministra la città, ma vengano coinvolti i suoi cittadini. Non commettiamo l’errore che è stato fatto con il progetto del Tunnel della Fontanabuona, dove l’amministrazione non ha saputo informare, ma anzi subire tale decisione. Per il bene comune della nostra collettività, chiediamo confronto e trasparenza”.