Rapallo femminile, Lavagna maschile, la risposta autarchica alla crisi della pallanuoto: niente nababbi alle spalle, tanta fatica e parecchio ingegno per seminare e raccogliere frutti con puntualità.
In questa estate 2018 però stanno esagerando. I maschietti bianconeri e le ragazze gialloblu hanno inflazionato le finali giovanili di categoria: tre su tre per il Lavagna ’90, due su tre per il Rapallo Pallanuoto, ma solo perché le piccole dell’Under 15 che hanno dominato il girone di qualificazione regionale sono in stand by, pronte a lanciarsi nella fase ad eliminazione diretta.
Gabriele Berri e Luca Antonucci, che guidano le prime squadre e le rappresentative dei più grandi, non sono soli, alle loro spalle li assistono come guide dei più piccoli Annette Gyore e Andrea Martini, che si sono rivelati altrettanto bravi nel coltivare talenti di quanto lo erano dentro l’acqua clorata. A colpire più dell’infornata di vittorie, è la persistenza dei risultati di due società che hanno sì una tradizione alle spalle, ma che hanno anche attraversato anni problematici.
Invece in questo ultimo biennio Lavagna e Rapallo sono tornati a dettare legge in campo giovanile. In questi chiari di luna per una pallanuoto italiana con le pezze… sulla calottina, equivale a garantirsi un’assicurazione sulla vita.
I lavagnesi
Il Lavagna ’90 ha partecipato in questo inizio di luglio alla Final Four dell’Under 20 e ai quarti di finale con l’Under 15. I più grandi erano gli unici a rappresentare la Liguria nella sfida del Foro Italico. Niente Bogliasco e Savona, Camogli o Recco. Il Lavagna si è piazzato quarto avendo perso in semifinale con la Roma 9-5 (poi sconfitta nella finalissima dalla Canottieri Napoli) e nelle finale di consolazione 6-3 con il Posillipo. Nessun dramma, l’essere quarti in Italia e soprattutto avere portato alla ribalta ragazzi che sono o saranno tra pochissimo pronti per la prima squadra è tanta roba. Un paio di loro nel giro di una stagione o due potrebbero addirittura fare il salto in A1 in qualche grosso club.
Si è fermata ai quarti di finale la corsa degli Under 15: la trasferta a Catania, in treno, lunghissima, ha portato oltre lo Stretto una formazione un po’ stanca, spiazzata dalla sconfitta iniziale con la fortissima Roma e che poi ha mollato gli ormeggi nelle sfide con Bari e Catania. Era l’ultima avventura della leva 2003, che dal prossimo anno sale di categoria.
Dal 19 al 22 luglio ad Avezzano entreranno in scena gli Allievi ‘B’: un’altra Final Four e questa volta le possibilità di andare sul podio non sono poche.
Sarebbe la conclusione perfetta per una stagione d’oro: oltre alle categorie e ai tornei istituzionali, sono arrivati anche il primato nel girone degli Acquagol, la conquista del torneo ‘Silver Haba Waba’, una specie di Torneo di Viareggio della pallanuoto per Under 13 e Under 11 (misti). Come ricordano a una voce i tecnici Berri, Martini, Roberto Luce, Alma Coduri e Federico Cimarosti “siamo piccoli e stiamo crescendo. We are Lavagna!”.
Le rapallesi
Se Al Parco Tigullio c’è un ultimo urrà da lanciare, al Poggiolino di Rapallo l’armata gialloblù ha appena cominciato la sua scalata verso la gloria. La formazione Under 17 nella Final Eight di Trieste ha strappato il bronzo. Dominatrice nel girone di qualificazione, nei quarti spazzava via il Volturno. La partita chiave è stata la semifinale con le padrone di casa: il Trieste, sotto 5-2 ad inizio del quarto, approfittava di un calo atletico del team di Gyore (colpa anche di continui impegni ravvicinati) e s’imponeva 7-5. Non a caso, una volta riposate, le gialloblu si sono prese la terza piazza surclassando la Florentia con un eloquente 14-3.
Il tecnico Annette Gyore: “È un sorriso un po’ amaro, resta il rammarico per quegli ultimi sette minuti nella semifinale contro Trieste, ma va bene così: siamo tra le prime tre squadre in Italia ed è una grande soddisfazione. Nei prossimi giorni proseguiremo il lavoro in vista delle semifinali under 15 (in programma il 14 e 15 luglio) e delle finali nazionali del campionato Under 19 (che si giocheranno a fine luglio proprio a Rapallo)”.
Sia con l’una che con l’altra formazione il podio è l’obiettivo… minimo. Perché al Poggiolino come al Parco Tigullio s’insegna ai ragazzi che importante è partecipare, ma che vincere è meglio.
(d.s.)