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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Rapallo, dopo sei anni riparte il porticciolo: il taglio del nastro è fissato per il prossimo 26 aprile

Una ripartenza attesa e sospirata da tempo, una grande opportunità di rilancio turistico ed economico non solo per quella che fu la prima marina privata d’Italia ma anche per la città che l’accoglie
Il nuovo porticciolo di Rapallo sarà inaugurato nei prossimi giorni
Il nuovo porticciolo di Rapallo sarà inaugurato nei prossimi giorni
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di ALESSANDRA FONTANA

L’attesa del piacere è essa stessa il piacere… non proprio. Almeno non per Rapallo che dal 2018 aspetta la rinascita del suo porto, il Carlo Riva. Il conto alla rovescia non è mai stato così breve: il 26 aprile ci sarà finalmente il taglio del nastro e la rinascita di una parte fondamentale della città. 

Una ripartenza attesa e sospirata da tempo, una grande opportunità di rilancio turistico ed economico non solo per quella che fu la prima marina privata d’Italia ma anche per la città che l’accoglie e che, dalla vendita di beni e servizi agli armatori degli yacht, ha sempre tratto negli anni grandi benefici.

L’attività del Carlo Riva si è interrotta il 29 ottobre 2018, quando una mareggiata di proporzioni epocali (con onde alte circa dieci metri sospinte da venti tra i 55 e i 60 nodi che flagellarono l’intero Tigullio) consumò, onda dopo onda, la massicciata di protezione, fino ad abbattere la diga e travolgere le centinaia di yacht e imbarcazioni ormeggiate al suo interno, in gran parte inabissatesi nel golfo o riversatesi sulle scogliere e spiagge rapallesi. Quello che sembrava un problema legato solo al porto si è trasformato presto in una consapevolezza diversa: una mancanza per tutta la città. Senza armatori è sparita una fetta di turismo, senza contare la diminuzione degli introiti per i commercianti. Riaprire in fretta, prima che i proprietari delle barche scegliessero altri attracchi definitivamente (per molti così è stato), era diventata una priorità. Ma le cose, come spesso accade in Italia, sono andate per le lunghe. 

All’indomani del disastro ad avviare le prime operazioni di ricostruzione e messa in sicurezza del porto furono gli eredi Riva che lo costruirono nel 1971. Poi, a ottobre 2020, l’operazione di rilancio vede affiancarsi un nuovo imprenditore, Davide Bizzi, patron di quella Bizzi&Partners che farà da garante a Ptir, la società titolare della concessione demaniale, immettendo liquidità nel cantiere e proseguendo i lavori con un impegno di spesa inizialmente stimato in 40 milioni di euro, cresciuti poi a dismisura in fase di esecuzione, fino a toccare – si dice – i 70/80 milioni.

Ma la strada per la riapertura era ancora lunga: dopo il via libera ottenuto dal Tribunale di Genova, ai primi di febbraio di quest’anno anche il Consiglio comunale rapallese concede il proprio benestare al subentro di Argo srl (società del gruppo Bizzi) che acquisirà di fatto la titolarità della concessione demaniale ad oggi valida fino al 2056, ma che a conclusione dei lavori potrebbe essere ulteriormente prorogata. Con l’avanzare dei lavori, vengono meno anche gli ostacoli, come l’ordinanza di parziale interdizione dello specchio acqueo abrogata dalla Capitaneria di Porto a fine febbraio. Un tassello fondamentale verso la riapertura che porterà da lì a breve all’attracco delle prime imbarcazioni lungo i moli del nuovo Carlo Riva. Un porto rivisitato, esteticamente e concettualmente, con la rimozione di un pontile (e la conseguente riduzione dei posti barca) finalizzata a poter accogliere anche maxi yacht fino a 60 metri di lunghezza, un target che trova poco spazio lungo le nostre coste.

Un’operazione per la quale anche Regione Liguria ha più volte espresso il proprio apprezzamento, non da ultimo a metà marzo quando l’ente di via Fieschi, nel partecipare al Mipim di Cannes (importante evento del settore real estate, dell’immobiliare e dell’edilizia) ha presentato il Carlo Riva tra i propri gioielli. Un porto che si appresta ad accogliere armatori e turisti con 253 ormeggi, due ristoranti, la club house e le attività commerciali.

Le prime attività commerciali hanno aperto i battenti alla vigilia di Pasqua, altre seguiranno nelle prossime settimane. Certo, c’è ancora tanta strada da fare prima che la marina riesca a entrare a pieno regime: fervono i lavori per la nuova torretta sul molo di Langano dove già quest’estate aprirà il primo ristorante panoramico con bar e pasticceria sottostanti mentre slitterà con buona probabilità a fine stagione il completamento dello storico yacht club. Il taglio del nastro atteso per il 26 aprile si svolgerà alla presenza del patron Davide Bizzi, del governatore ligure Giovanni Toti, dell’amministrazione rapallese e di numerosi big della politica nazionale ancora in attesa di conferma. La certezza è che sarà la giornata della rinascita per tutta Rapallo.

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