di ALBERTO BRUZZONE
In astronomia, Aldebaran indica la stella più luminosa della costellazione del Toro, la quattordicesima più splendente di tutto il cielo notturno. Il suo nome deriva da una parola araba, al-Dabarān, ovvero ‘colei che sta dietro’.
Mai un nome fu più azzeccato per un’emittente radiofonica, anche e più in tempi di piena emergenza sanitaria. Perché la chiavarese Radio Aldebaran, fondata quarant’anni fa e da allora sempre in attività, è un importantissimo e irrinunciabile punto di riferimento – mediatico, informativo e d’intrattenimento – in epoca di Coronavirus.
Aldebaran, in quanto ‘sta dietro’ alle persone e le accompagna in ogni momento della giornata, con una programmazione che, dagli inizi di marzo, è stata addirittura potenziata, rispetto al già grandissimo e assai qualificato lavoro che viene svolto di solito. Trasmissioni ‘all day long’ dal lunedì al venerdì, più una lunghissima diretta anche al sabato: e la crescita dell’offerta è stata direttamente proporzionale alla crescita degli ascolti, delle interazioni, del sito Internet e dell’interesse complessivo.
Con la sua attività speciale e professionale, Radio Aldebaran sta assolvendo con straordinaria efficacia a quella che è la prima finalità di un media, per di più di un media a trazione e tradizione locale e con enorme radicamento sul territorio: ovvero il fare servizio pubblico di qualità.
Tutti i giorni, ecco in onda interviste ai protagonisti, notiziari, aggiornamenti, comunicazioni alla cittadinanza. Segno che la radio è sempre preziosa, sempre utile, sempre amata e, quando fatta con passione e impegno, non passa né passerà mai di moda.
Salvo Agosta (a destra nella foto) è lo storico direttore di Radio Aldebaran, emittente che fondò nel 1980 insieme a padre Lorenzo, dei frati Cappuccini: “Stiamo facendo un buon prodotto e lo abbiamo ampliato a partire dal 9 marzo, grazie al lavoro e all’entusiasmo di tutti i nostri ragazzi e collaboratori, che approfitto per ringraziare pubblicamente. I risultati sono arrivati e anche moltissimi consensi, il che ci spinge ad andare avanti, perché vuol dire che siamo sulla direzione giusta”.
Agosta, personaggio amatissimo oltre che conosciutissimo sul territorio, parla sempre in maniera perfetta: scandito, preciso, senza mai sbagliare, come se fosse sempre in diretta. E, soprattutto, parla sempre con enorme trasporto. Conserva le energie del primo giorno, le ha sapute trasmettere a tutto lo staff, creando una squadra affiatata e sempre sul pezzo: “Oltre alle mattine, ora andiamo in diretta pure tutti i pomeriggi e anche tutta la giornata del sabato. Si parte al mattino alle 7,30 con ‘Radiazioni’: informazioni sul traffico, sul meteo, sulla giornata. Poi, dalle 8,30 alle 10,30, ecco Laura Mattutina, con il suo rotocalco d’intrattenimento dedicato soprattutto al pubblico femminile. Alle 10,30, tocca a Joel Roberto Capello, al lunedì, e a Marco Revello, tutti gli altri giorni, con il loro programma. In mezzo, i notiziari curati da Simone Rosellini, Elisa Folli e Marco Pagliettini”.
La novità è al pomeriggio: “Dalle 17 alle 19, due ore in diretta con il format ‘In diretta verso sera’, che è nato proprio come focus dedicato a queste giornate di emergenza sanitaria: ospitiamo interviste a tutti i sindaci del territorio, agli imprenditori, ai presidi, agli studenti, a chiunque voglia raccontare la propria testimonianza. La parte ‘giovane’ è assicurata da Alessia ed Emanuele, i nostri due tirocinanti. Al sabato, infine, lunghissima diretta dalle 8 alle 19: ci sono ancora Marco Revello, ma anche Massimo Santimone con il suo programma dedicato al cinema; Luca la mascotte e poi ci sono io, che da quarant’anni faccio lo speaker”.
Il ritorno, si diceva: “Cinquemila accessi al giorno sul sito web, centinaia di messaggi in radio, anche di ringraziamenti. Fa davvero piacere, sapere di essere così importanti per il nostro pubblico. Pure il nostro messaggio sul restare a casa lo abbiamo fatto fare ai nostri ascoltatori: è stato un gesto molto simpatico e che hanno gradito”.
Anche a Radio Aldebaran ci si è attivati per tempo con lo smart working: “Alcuni ragazzi – osserva Agosta – lavorano da casa, altri vengono in studio, ovviamente abbiamo adottato tutte le opportune e obbligatorie misure di sicurezza e di distanziamento. Al giorno d’oggi ci sono delle tecnologie e dei software che consentono di fare un ottimo prodotto anche al proprio domicilio, collegandosi in remoto con la regia centrale. Riusciamo a fare trasmissioni pure a cinque voci. Speriamo che tutto finisca presto, ma intanto noi andiamo avanti di gran carriera. Un enorme grazie anche a tutti i nostri sponsor, che continuano a sostenerci comunque, pur con importanti sacrifici”.
Nell’attesa di riabbracciare altri due speaker storici: Michele Merello e Marco Gotelli, quelli dei programmi sportivi della domenica. Quando sentiremo parlare di calcio, quando sentiremo la loro voce, vorrà veramente dire che si è tutto concluso.