(r.p.l.) Nel 2017, scorrendo il programma elettorale dell’allora candidato sindaco Marco Di Capua, a un certo punto si leggeva questa promessa: ‘Frazionamento delle tariffe del parcheggio a pagamento’. Nel 2022, scorrendo il programma elettorale dell’allora candidato sindaco Federico Messuti, a un certo punto si leggeva questa promessa: ‘Introduzione di ZTL e ZSL a favore dei residenti’.
Nel mezzo, sono passati due sindaci e soprattutto sono trascorsi sei anni. Nel mezzo, non è cambiata la maggioranza che governa Chiavari, con il gruppo Avanti Chiavari che è sempre il primo movimento cittadino. E sapete anche cosa non è cambiato? Il fatto che in tema di parcheggi tutte queste siano rimaste promesse, tutto sia rimasto sulla carta, tutto sia di là da venire, con il sorprendente silenzio sull’argomento di gran parte dell’opinione pubblica.
Dove sono le agevolazioni per i residenti? Dove sono gli sconti sulle tariffe? Le giunte comunali che si sono succedute a Chiavari hanno sempre spiegato di aver avuto le mani legate sin tanto che la gestione della sosta a pagamento è stata in capo al gruppo Apcoa. Ma quando da Apcoa si è passati a Marina Chiavari, e quindi a una gestione in house, la prospettiva era di avere di margine di manovra.
Così è sempre stato detto. Peccato che delle agevolazioni non vi sia neppure l’ombra. Rientrano nei programmi elettorali come specchietti per le allodole e poi? E poi non è mai il momento. Sei anni senza che sia cambiato nulla. Quando si vedrà realizzato questo punto del programma? E che ne sarà del futuro della sosta in città, considerando che i lavori per il depuratore alla Colmata porteranno via centinaia e centinaia di parcheggi per diversi anni? Come pensa l’amministrazione comunale di affrontare questo problema? Ha messo a punto o ha già in mente delle soluzioni alternative?
Sono argomenti centrali nella vita cittadina, e tanto più le difficoltà si vedono adesso, che una parte di Colmata è occupata dal luna park. Che cosa accadrà quando sarà completamente inagibile? Tra parcheggi in via di sparizione e altri che non esistono più, mangiati dalle più che discutibili piste ciclabili, la situazione della sosta in città non è rosea.
Lo fa presente, per la minoranza, anche la consigliera Silvia Garibaldi che, nei giorni scorsi, ha presentato una mozione sul tema. Secondo Silvia Garibaldi, “in questi giorni a Chiavari, come conseguenza dei disagi dovuti alla presenza del luna park e dopo la presentazione alla stampa del progetto dell’amministrazione su corso Garibaldi e piazza Matteotti, è tornato alla ribalta un tema che più volte è stato toccato dalle minoranze: la necessità di un piano del traffico, dei parcheggi e della mobilità. Se si prosegue sulla strada degli interventi spot, il rischio è quello di dover continuamente intervenire per rimediare agli errori. Vediamo l’esempio delle piste ciclabili e dei continui ripensamenti che le hanno coinvolte, oppure le pedonalizzazioni incompiute, come quelle di piazza Dell’Orto, che da cinque anni attende di essere completata o rivista, oppure la sistemazione delle giostre nella zona di parcheggio di Colmata migliore, obbligando i pendolari a fare un rally tra le buche della parte sterrata”.
A tutto questo, si aggiungono le polemiche sulle pedonalizzazioni sollevate dai commercianti aderenti ad Ascom. “Questa totale assenza di programmazione e visione di insieme emerge anche sui parcheggi – prosegue la consigliera – Quando i parcheggi in zona ospedale sono stati resi a pagamento, anche considerato l’inizio dei lavori in piazza Verdi, chiesi copia del piano parcheggi e come si intendesse sopperire alla mancanza di stalli generata dai lavori. Il Comune rispose che Chiavari non ha adottato un piano dei parcheggi perché non obbligatorio, inoltre l’ultimo aggiornamento del piano urbano del traffico risale al 2006. A una mia ulteriore richiesta sulle modalità di rispetto della proporzione e distribuzione dei parcheggi tra blu e bianchi, l’assessore Paolo Garibaldi, oltre ad aver ribadito l’assenza del piano parcheggi, ha dichiarato, e io mi domando come possa esserne certo, che i parcheggi a pagamento sono il 20% degli stalli, ma che comunque il Codice della Strada non prevede proporzioni da seguire in base alla tipologia. Mi auguro che, dopo l’ennesimo intervento spot di piazza Verdi, dove il parcheggio era a pagamento ma molto utilizzato, non si proceda con leggerezza su piazza Matteotti e corso Garibaldi, rischiando di deturparle con piste ciclabili non ben progettate e non utilizzabili realmente. Il rischio è quello di paralizzare il traffico e aumentare l’inquinamento con veicoli in movimento all’estenuante ricerca di uno stallo. Non si può ‘indorare la pillola’ dell’intervento su Rissauto, che va a congestionare e soffocare via Bontà e via Nino Bixio, utilizzandone gli oneri di urbanizzazione monetizzati per gli alberi in corso Garibaldi, come non si può dimenticare l’impatto di eventuali lavori per il depuratore su viabilità e parcheggi. Speriamo solo che corso Garibaldi non diventi viale al depuratore. Gli interventi spot danneggiano la città, i cittadini e il commercio. Chiedo di allargare lo sguardo, di inserire ogni intervento all’interno di un contesto globale. La gestione del traffico cittadino richiede visione di insieme, programmazione e confronto con le parti interessate”. Ma forse, più che gli interventi spot, a danneggiare la città sono anche e più le promesse elettorali mancate. Da sei anni a questa parte, come minimo.