Inizi con Pro Recco e subito ti rispondono ‘Pallanuoto’. No, sbagliato! Riprovi. Pro Recco… Rugby? Niente, ritenta, sarai più fortunato. Allora vai a tentoni. Pro Recco Tennis? C’è anche quella nei mille rivoli sportivi della Polisportiva più ampia e di successo dell’intero Levante. Eppure non ci siamo.
E’ doveroso ricordare che da tanti anni, per la precisione 37, c’è anche la Pro Recco Pallavolo ed è presenza non trascurabile nell’arcipelago degli sport recchelini.
Ha avuto momenti alti e altri meno fortunati, ha dovuto anch’essa – nella crisi attraversata dallo sport italiano come riflesso della crisi generale – tirare il freno a mano. Ma non ha mai smesso di sognare, di pensare che c’era modo e spazio per un rilancio. E si sta preparando per riprovarci, testardamente, orgogliosamente.
La Pro Recco Pallavolo è declinata da sempre soprattutto al femminile. Agli albori della stagione 2018-19, si ritrova con il team di punta in Prima Divisione, un campionato a carattere provinciale. Per chi ha frequentato serie regionali e pure nazionali, sembra una piattaforma molto bassa dalla quale spiccare il volo, eppure…
“Eppure – spiega il direttore sportivo Sara Rastelli – noi siamo contenti così perché vogliamo avere i piedi ben piantati per terra prima di tentare il balzo. Avevamo in piedi una collaborazione con il Volley Uscio, terminata per reciproca intesa, ne abbiamo iniziata un’altra con la Golfo Paradiso di Camogli. Siamo tutti club che gravitiamo sull’unica struttura dove si possa fare volley a un livello accettabile, la palestra di via Vastato. Un impianto valido ma sovraccarico, dove bisogna incastrare giorni e ore di gare e allenamenti con pazienza certosina. Prodigi non possono accadere all’improvviso, noi ci stiamo muovendo per tempo e vediamo cosa riusciremo a combinare”.
La società si presenterà al via con almeno una squadra in ciascuna delle categorie giovanili: “Nel femminile siamo al completo – conferma Rastelli – dalle piccolissime della Palla Rilanciata sino alla prima squadra che gioca in Prima Divisione passando per Mini e Superminivolley, Under 14, Under 16 e Under 18, che è poi l’ossatura anche della prima squadra. Ma stiamo cominciando a tesserare anche pallavolisti in erba, siamo sui 100 atleti giovani e giovanissimi, un bel ‘pacchetto’ sul quale lavorare”.
E i professori sono di primo ordine. “Oltre a coach validissime come Sabrina Piccinich, Barbara Bozzo e Ilaria Carbone (che guida la Prima Div), abbiamo provveduto a contattare professionisti di chiara fama. Sfruttando la sinergia con la Pro Recco Rugby che dividerà con noi l’opera preziosa di Luigi Massone, preparatore atletico appunto del Rugby di serie A1, dei Predatori del Tigullio di football americano, master trainer International Technogym, master trainer Do Tile, master sport kettlebell lifting”.
Ultimo tassello per raggiungere gli obiettivi prefissati, l’accordo con Furio Dioguardi, che curerà gli allenamenti specifici per ruolo. Una campagna acquisti che non può non servire a un traguardo ben preciso. Rastelli cala la maschera: “Pensiamo in un biennio, diciamo entro il 2020, di tornare nei regionali. La serie D è la prima tappa, poi lì vedremo se possiamo salire”.
Un percorso tracciato con l’accuratezza di un navigatore satellitare. E un altro asso nella manica. “Quest’anno abbiamo potenziato la stagione balneare. Sul lungomare campo all’aperto, nella spiaggia principale di Recco, in pratica al centro della baia, abbiamo creato i terreni in sabbia di ‘Playa Loco’s’. Il beach volley si è rivelato una calamita potentissima. Per i più grandi tornei a iosa, culminati in una competizione sul lungomare riservato alla categoria Under 18 femminile con 9 squadre in lizza, seguitissima. Ancora più importanti le mattinate alla Playa dedicate all’insegnamento dei rudimenti vollistici ai più piccoli. Abbiamo appena terminato e tirando le somme ci siamo accorti di avere seminato bene e su un terreno sorprendentemente esteso. Ora a settembre, quando ricomincerà il lavoro in palestra, vedremo i frutti di tanto entusiasmo”.
Pro Recco Pallavolo dalla sabbia al cemento, senza smarrire il senso della costruzione.
(d.s.)