di DANILO SANGUINETI
Quando si torna a casa soprattutto se si ha una certa età il ‘focolare’ non rappresenta solo un tetto sulla testa o un recinto nel quale rinchiudersi. La casa reca con sé un bagagliaio di ricordi, successi, gioie ma anche sconfitte e sofferenze che non sono meno importanti per la formazione di una memoria condivisa. Tornare a casa per una società sportiva antica e di nobile lignaggio è sempre comunque una gioia.
È il caso della Pro Recco Rugby che torna a giocare e ad ospitare partite dei campionati nazionali della palla ovale. Il suo stadio intitolato a ‘Carlo Androne’ ha appena iniziato una nuova vita grazie all’intervento di ristrutturazione durato diversi mesi e culminato nella posa del nuovo campo in sintetico. Nel 2023 non si può prescindere dall’avere un fondo che possa ‘reggere’, ossia ospitare diverse partite o sessioni di allenamento per diverse ore al giorno con qualsiasi meteo, altro fattore essenziale anche in Riviera dati i cambiamenti climatici in atto.
Domenica 24 settembre è stato un giorno di grande festa, l’inaugurazione alla presenza delle autorità ha segnato un nuovo inizio per gli Squali recchelini. C’erano il sindaco di Recco Carlo Gandolfo, l’assessore regionale allo sport Simona Ferro, il presidente della Pro Recco Rugby Roberto Libè, il presidente del Comitato regionale della Federazione Italiana Rugby della Liguria Enrico Mantovani. Importante anche la presenza della delegazione Aces Europe che sta valutando la candidatura della Liguria a Regione europea dello sport 2025: il campo, intitolato alla memoria di Carlo Androne (c’erano i suoi familiari), è stato oggetto di un intervento di riqualificazione e adeguamento normativo grazie anche al finanziamento della Regione Liguria e fa parte degli impianti che possono convincere i funzionari europei a concedere l’ambito titolo per il 2025.
Emy Forlani, addetto stampa della Pro Recco, riassume le varie fasi della cerimonia: “Una bellissima mattinata di sole, tra ufficialità e divertimento, che ha visto tutte le personalità presenti cimentarsi con la palla ovale. Insieme ai ragazzi della prima squadra, agli educatori del minirugby e al giocatore delle Zebre Parma Juan Pitinari è poi iniziato il nuovo Open Day che ha visto divertirsi tanti bambini e ragazzi sul verdissimo manto di ultima generazione e ha coinvolto anche i due ragazzi presenti della Pro Recco Waterpolo”.
Oltre alle cerimonie, come è nel carattere pratico dei ‘ruggers’ l’ultimo fine settimana di settembre è servito anche per mettere a punto la preparazione in vista dell’imminente torneo di serie B. La squadra sabato 23 ha sostenuto un test match con i Lions Livorno. La partita, estesa fino a 90 minuti su richiesta degli allenatori (quattro frazioni da venti minuti ciascuna più una da dieci), si è conclusa sul 19-17 per gli Squali, con tre mete per entrambe le squadre ma due trasformazioni a una per Recco. Il migliore in campo è stato Samuele Maggi, anche autore di due mete.
Forlani insiste sull’importanza del ritorno a casa. “Per chi ama questo sport e sa quanto importante sia il giocare davanti alla propria gente può capire quanto abbiamo sofferto in questo nostro esilio. Ora riprendiamo il contatto con la città di Recco, con i nostri tifosi e con le famiglie dei nostri atleti, soprattutto del settore giovanile: dopo il disastro del Covid sommato al problema del campo sono fattori irrinunciabili per la nostra ripresa”. E le maniche dei tecnici e dirigenti della Pro Recco Rugby sono già rimboccate. “Il nostro obiettivo principale adesso è recuperare e aumentare il numero dei tesserati. Per farlo abbiamo riorganizzato il settore giovanile concentrando lì la maggior parte delle nostre risorse. Stiamo organizzando diverse iniziative, come l’Open Day, per farci conoscere e permettere a tanti bambini di avvicinarsi al rugby”. Se avete bambini e bambine in età fate un salto all’Androne, vedrete che ne sarete e ne saranno conquistati.