di DANILO SANGUINETI
Si volteggia invece che volare, si resta comunque in alto. È la sostanza della ginnastica artistica che continua a regalare soddisfazioni al Tigullio per merito della Pro Chiavari, una società che è cresciuta negli anni e che superata una fase assai delicata causa problemi generali e particolari si candida a diventare una potenza non solo in ambito regionale ma anche in quello nazionale.
Come si può comprendere dai risultati ottenuti in questo avvio di stagione 2022-23. Tra i maschi gli allievi classe 2011 Andrea Barzaghi e Gioele Codemi ottengono e confermano il titolo di campione e vicecampione regionale del campionato LD in entrambi i semestri, conquistando così l’ammissione alla fase nazionale in programma i prossimi 10-11 dicembre a Rimini, dove anche Leonardo Picillo classe 2003 lotterà per ottenere il podio.
Stessa sorte per lo ‘straniero’ But Mykhailo, classe 2012, bimbo ucraino ospitato dal sodalizio chiavarese, che tra gli allievi di prima fascia vince il titolo regionale ottenendo così l’ammissione alla finale nazionale. Una nota di merito va a Davide Mattoli (2002), in prestito alla Società Libertas di Vercelli che disputa il campionato A2: negli ultimi Nazionali si è classificato settimo tra i migliori ginnasti d’Italia al cavallo con maniglie. Un prestito che tornerà alla casa madre quando la squadra chiavarese sarà pronta per una categoria importante. E a giudicare dai risultati sopra citati non passerà molto tempo.
Passando al settore femminile molto buone le prestazioni di tutte le ginnaste in forza alla società chiavarese. Dopo un impegnativo, ma soddisfacente primo semestre la Pro Chiavari, infatti, si distingue tra le altre società liguri per essere l’unica a schierare 3 formazioni nel campionato Gold a squadre (classi 2010-2011-2012-2013).
La prima formazione (classe 2012-2013) vince il campionato regionale e si aggiudica il pass diretto ai campionati italiani. Le altre due squadre, dopo la gara di Zona Tecnica del Nord Ovest che si è disputata a Torino, sono tra le prime quaranta squadre d’Italia accedendo anche loro alla finale nazionale che si terrà a Jesolo dal 16 al 18 dicembre.
Il presidente Alessandro Cuneo potrebbe arrogarsi molti meriti ed invece sottolinea come siano successi ottenuti grazie allo sforzo collettivo di società, staff tecnico, di assoluto livello nel panorama nazionale, e atleti. “La Pro Chiavari si riconferma tra le migliori società d’Italia, nonostante le difficoltà degli ultimi anni a causa dei danni strutturali subiti dalla palestra in piena era Covid. Abbiamo dovuto chiedere ospitalità ai club del Levante e di Genova, che ce l’hanno concessa con grande spirito di collaborazione. Ringraziamo il Comune che si è prodigato per ridarci la nostra palestra. I lavori procedono con regolarità, questo permetterà entro 3-4 mesi di poter di nuovo contare su uno dei plessi più completi e ben attrezzati della Liguria”.
Il numero uno nelle due precedenti stagioni non ha mai dubitato delle capacità di ripresa del club. “Proprio nei giorni scorsi ricordavo ai ragazzi, tecnici ed atleti, che se siamo capaci di ottenere questi risultati in queste condizioni, che cosa potremo combinare una volta che riavremo la nostra casa rimessa a nuovo? Il prossimo anno la Pro Chiavari spegne 130 candeline, chissà che non si possa festeggiare con qualcosa di veramente importante”.
Silvia Cella, allenatrice della femminile, si associa al parere del presidente Cuneo. “Il gruppo delle agoniste ha tenuto duro per tanti mesi e le famiglie che ci affidavano le piccole della preagonistica hanno sempre avuto fiducia. Se abbiamo oggi oltre 200 tesserati, numero importante in un’epoca di contrazione delle iscrizioni e dovendo fare i conti con l’agguerrita concorrenza delle ‘altre’ ginnastiche, prima tra tutte la ritmica, lo si deve al fatto che abbiamo mantenuto quanto promettevamo. In molti hanno compreso che la artistica può essere propedeutica alle successive specializzazioni”.
E c’è spazio anche per storie commoventi, come quella del piccolo But Mykhailo. La racconta Flavio Mandich, allenatore della maschile: “È arrivato qui da noi ai primi di marzo, a neppure dieci anni, fuggito dalla sua patria attaccata dalla Russia, con la mamma e due sorelle più grandi. Lo abbiamo accolto in palestra a braccia aperte, voleva continuare a praticare il suo sport preferito. Dopo un paio di mesi per espletare il mare di pratiche necessarie lo abbiamo potuto tesserare. Ed ha subito dimostrato il suo valore. È un ragazzino modello, dal carattere d’oro. Siamo felici che gareggiare con noi lo abbia aiutato a integrarsi. Ha finito la quinta elementare qui mentre le sorelle tornarono nella loro Kiev, dal papa che è un ‘operativo’ al fronte di guerra”. E anche questa potrebbe essere una metafora per la Pro Chiavari. Dopo aver fatto tanti salti mortali ‘figurati’ per restare in piedi, il club e, a ben vedere, anche il piccolo ucraino, tornano a farli solo, fortunatamente, per ricevere buoni voti dai giudici.