di ALBERTO BRUZZONE
Ormai in quel di San Rocco di Camogli il Premio Fedeltà del Cane è una tradizione più che consolidata. Quest’anno, come sempre il 16 agosto (che è il giorno di San Rocco), si è svolta l’edizione numero 61 della bellissima e seguitissima iniziativa ideata più di mezzo secolo fa (era il 1962) da don Carlo Giacobbe e da Giacinto Crescini.
Tante storie di eroismo, come sempre, di infinito affetto, di coraggio e di audacia, di altruismo e di generosità: storie che solamente i cani sanno regalare. Ha presentato la premiazione, organizzata dall’Aps San Rocco di Camogli con il patrocinio e il contributo da parte del Comune di Camogli, Sonia Gentoso e, nell’ambito del pomeriggio, c’è stato anche il gran finale del concorso ‘Un cane per amico’ riservato alle scuole primarie e secondarie di primo grado della Città Metropolitana di Genova, nonché dell’Istituto comprensivo ‘Casaroli’ di Castel San Giovanni e di Sarmato (Piacenza).
Ha vinto la cagnolina Shiva, una border collie di nove anni, che con grande coraggio ha raggiunto la padrona immobilizzata e in stato di choc dopo la caduta in un dirupo. L’ha vegliata ogni istante e non ha mai smesso di abbaiare, riuscendo così a richiamare i soccorsi e a salvarla.
“Shiva è una meraviglia della natura, un’amica fedele su cui poter contare sempre”, racconta la sua padrona, Marilena Facchini di Gandino, in provincia di Bergamo. Marilena neanche osa immaginare quello che sarebbe potuto accadere senza la sua inseparabile e coraggiosa compagna, quando una passeggiata come tante altre ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Marilena è una camminatrice esperta, tanto più al fianco di Shiva, che come lei adora la montagna, il bosco, suoi ambienti ideali. Uscita di casa la mattina dello scorso 4 maggio per una passeggiata con Shiva in direzione del Laghetto Corrado, Marilena, entusiasta di percorrere quel sentiero in salita, arriva fino al Monte Corno, a oltre 1200 metri. Lì, nonostante la sua esperienza, scivola in un dirupo e si ferma dopo una caduta di sei o sette metri. La paura è tanta: Marilena, che ha battuto la schiena, riesce a muovere le gambe scongiurando il peggio, ma ora si trova in uno stato di choc.
Shiva sfodera un coraggio da leonessa: con un grande balzo raggiunge la padrona ferita nel dirupo, procurandosi delle piccole lesioni, che fortunatamente guariranno in poco tempo. Insieme, Marilena e Shiva riescono a spostarsi di qualche metro per adagiarsi su un piccolo prato, lontane dal pericolo del dirupo. L’allarme scatta verso mezzogiorno, dopo che Marilena non si presenta ad alcuni appuntamenti e il suo compagno prova a chiamarla al cellulare senza ottenere risposta.
Nel giro di pochi minuti si mette in moto la macchina dei soccorsi; coordinati dai Carabinieri, intervengono i Vigili del Fuoco, il Soccorso Alpino, i volontari della Protezione Civile, gli Amici del Laghetto Corrado, il CAI Valgandino, oltre all’Associazione Fanti e al gruppo Alpini allertati dal Sindaco. Secondo le testimonianze raccolte, Marilena sarebbe stata vista in mattinata vicino alla Fonte dei Nonni, nei pressi del Laghetto Corrado. Ma a portare tutti nella giusta direzione è il prolungato latrato del cane segnalato da alcuni residenti, che nel tardo pomeriggio indirizza le ricerche in un punto preciso nell’area a monte del laghetto. Shiva è sempre rimasta tranquilla accanto alla sua padrona, leccandole le escoriazioni procurate dalla caduta e abbaiando con inesauribile forza per richiamare l’attenzione. Marilena viene trovata e riportata a valle, con delicate e laboriose operazioni, dai Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino dopo le ore 22. Per tutti la star è senza dubbio Shiva e qualcuno afferma: “Il cellulare si scarica spesso, un cane non si scarica mai”.
Nonostante la lunga convalescenza a causa di due vertebre rotte, per Marilena è motivo di grande conforto la vicinanza di Shiva. E Shiva sembra avere una sola priorità, non lasciare mai Marilena, neanche per una breve uscita con amici che si offrono di portarla a fare una passeggiata. “Di questa esperienza – conclude Marilena Facchini – porterò sempre con me due cose: la dolcezza di questa cagnolina eroica e il sorriso del vigile del fuoco che per primo si è avvicinato per soccorrermi. Grazie a tutti e due”.
Ospite speciale della sessantunesima edizione è stato il fotografo Andrea Cisternino, il cui rifugio, ‘Italia KJ2′ a Kiev, accoglie cani, gatti e altri animali, salvati nel corso di dieci anni. In guerra Andrea è rimasto con loro. Nella storia di ogni guerra sono coinvolti non solo gli esseri umani, ma ogni forma di vita sulla terra. L’orrore di questa guerra in Ucraina ha visto protagonisti e vittime anche gli animali. I più fortunati, in fuga coi loro padroni, profughi tra i profughi; quelli meno fortunati, morti come i trecento cani chiusi nei box di un canile ucraino senza cibo e acqua; altri abbandonati o smarriti, altri ancora, feriti, denutriti o inermi vicino ai padroni senza vita.
Alla periferia di Kiev si trova il rifugio ‘Italia KJ2’, o per meglio dire un’oasi, dove vivono cani, gatti, cavalli, mucche, pecore, maiali, capre, volatili, quattrocento animali salvati nel corso di dieci anni dall’italiano Andrea Cisternino. L’immenso amore verso gli animali ha portato Andrea, fotografo di moda e costume, a cambiare radicalmente la sua esistenza a favore dei randagi. Vive ormai dal 2009 in Ucraina, dove la piaga del randagismo veniva affrontata sparando a vista ai cani in strada e dove i dog hunters, individui che avevano fatto dell’uccisione di queste povere creature la propria ragione di vita, ne avevano intensificato lo sterminio in occasione del Campionato europeo di calcio del 2012. Andrea ha combattuto contro l’uccisione dei randagi, ha denunciato i maltrattamenti di animali, ha lottato per i loro diritti. Andrea è sempre stato sul campo, in prima linea. Ora le leggi ucraine puniscono severamente chi compie atti di crudeltà verso gli animali. A Camogli ha ricevuto il Premio Bontà. Non si può dire che non sia meritato.
A margine della premiazione, il consigliere comunale di Camogli, Claudio Pompei, ha evidenziato come “è ora che si trovino spazi adeguati per i nostri amici a quattro zampe. È ora che i comuni del Golfo Paradiso creino spiagge attrezzate, le bau beach. Questa giornata è un’importante occasione non solo per rendere omaggio ad alcune imprese eccezionali dei nostri amici a quattro zampe, ma anche per mantenere accesi i riflettori sul ruolo degli animali domestici nella nostra vita e per sensibilizzare le persone, e anche l’amministrazione comunale, sulla piaga dell’abbandono, che proprio in estate è ancora più marcata”.
“Le amministrazioni comunali – continua il consigliere – devono fare la loro parte su queste tematiche e trovare luoghi adatti alla creazione di una spiaggia per cani proporzionata ovviamente all’estensione del litorale, che sia organizzata, pulita e accogliente. La nascita di questo servizio è il modo migliore sia per offrire la possibilità ai cittadini di godersi l’estate con il proprio animale, sia come incentivo ai turisti a scegliere le strutture ricettive con accesso in spiaggia dei cani, sia andando a contrastare una delle cause che caratterizzano il fenomeno dell’abbandono”.