di ALESSANDRA FONTANA
La sfida turistica dell’entroterra è cominciata prima dell’estate con l’iniziativa ‘Valli del Parco dell’Aveto, un mare di Experience tutte da vivere’. Un progetto innovativo che si è prefissato come scopo quello di non solo incrementare il flusso di turisti, ma di portarli dalla costa all’entroterra, costruendo una sinergia a tutto tondo. Entroterra e costa uniti per un solo obiettivo: far conoscere le bellezze del Levante. Un progetto ambizioso, ideato dai consorzi Una Montagna di Accoglienza nel Parco e Portofino Coast (insieme ad altri partner), e che sta per prendere il via in chiave autunnale/invernale dopo gli incontri che si sono svolti con gli operatori della zona.
Intanto ha preso forma un’altra iniziativa che è già un successo: Educational Tour. Giornate dedicate agli operatori turistici locali alla scoperta della ricchezza delle valli, tra laboratori, visite guidate e degustazioni. “Le danze si sono aperte lunedì 6 novembre in Val Graveglia, con la visita guidata a Nascio e Cassagna, il pranzo a Conscenti presso la Trattoria Castigiun e l’attività pomeridiana all’Agriturismo La Marpea, che ha visto i partecipanti impegnati a produrre una formaggetta con le proprie mani, prima di assaporare una degustazione di prodotti locali”, raccontano dal Consorzio Una Montagna di Accoglienza presieduto da Gianluigi Puiè.
Mercoledì 8 novembre è stato il turno della Valle Sturla. La giornata è iniziata con il Nature Walking Yoga di Working Easy Together lungo il sentiero che conduce all’incantevole chiesa nel bosco di San Martino di Licciorno, che i partecipanti hanno potuto scoprire in compagnia delle guide locali. Nel pomeriggio, dopo il pranzo all’Osteria La Greppia di Prato Sopralacroce, il gruppo si è trasferito al Piccolo Polo Museale di Borzonasca, che ospita tre mostre permanenti: le Teste Apotropaiche incise nella pietra, i dipinti e le sculture di Nicola Neonato sul tema della Resistenza e la mostra multimediale ‘Allevamento e transumanza a breve raggio in Valle Sturla’, curata per conto dell’ente Parco dell’Aveto dalla dottoressa Adele Repetto. A fine giornata, visita al frantoio della Cooperativa Agricola Rurale Isola di Borgonovo e degustazione di olio locale DOP.
La settimana si è conclusa con l’Educational Tour di venerdì 10 novembre in Val d’Aveto, dove i partecipanti hanno potuto fare un salto indietro nel tempo con gli asinelli dell’Azienda Agricola La Ghianda di La Villa, prima di gustare il pranzo servito dalla Trattoria Montesanto. A seguire, il gruppo si è trasferito a Santo Stefano d’Aveto per un tour guidato del centro storico e una tappa al Bar Pasticceria Marrè per la degustazione di dolci tipici. La giornata, quindi, si è conclusa con una visita al Liquorificio Fabbrizii di Rezzoaglio, dove la famiglia Fugazzi ha raccontato il processo di distillazione e offerto una degustazione finale dei propri prodotti di punta.
“Come organizzatori siamo pienamente soddisfatti dal successo che ha riscosso questa iniziativa e della risposta che c’è stata in termini di partecipazione da parte degli operatori locali, così come siamo entusiasti di giudizi e commenti ricevuti al termine di ciascun Educational tour. Segnali importanti, che suggeriscono come la strada intrapresa sia quella giusta e confermano ancora una volta quanto sia fondamentale coinvolgere sempre di più tutti gli attori del territorio affinché un progetto ambizioso come ‘Valli del Parco dell’Aveto, un mare di Experience tutte da vivere’ possa finalmente decollare”.
Il Consorzio Una Montagna di Accoglienza nel Parco, il Consorzio Portofino Coast e gli altri partner di progetto ringraziano tutte le realtà e gli operatori delle Valli del Parco dell’Aveto: “Un sentito ringraziamento anche a Tigullio Marcone per la sua preziosa collaborazione nell’organizzazione e gestione dei transfer. Il nostro impegno ora proseguirà con la programmazione 2024, che saremo lieti di raccontare e condividere con tutti, con l’inizio del nuovo anno”, concludono.
L’entroterra riprende in mano le proprie ricchezze ed è pronto a sfruttarle. Proprio in quest’ottica è impossibile non segnalare l’importante cambiamento avvenuto all’interno del Parco dell’Aveto, cuore pulsante delle vallate, che ha da pochi giorni approvato una storica variante. A spiegarla la presidentessa Tatiana Ostiensi: “Con questo piano guardiamo con fiducia ai prossimi anni il Parco da soggetto ‘conservatore’ come era inizialmente e poi ‘costruttore’ di attività e servizi, passerà a funzioni soprattutto di ‘gestore’ di quanto positivamente compiuto in questi anni (rete di sentieri, rifugi, aree attrezzate, piccoli musei e altro), garantendo sia le esigenze di tutela ambientale che quelle di fruizione e valorizzazione che portino anche risorse alla montagna e nuove occasioni di lavori green”.
Il Piano del Parco è infatti lo strumento di gestione, tutela ambientale e disciplina urbanistico/edilizio di un’area protetta e di indirizzo per la sua valorizzazione e fruizione. Il Piano dura 10 anni e tramite esso, l’area protetta individua anche gli obiettivi di lungo periodo e le strategie, le misure di conservazione, le azioni che si intendono intraprendere, le risorse occorrenti e le relative fonti di finanziamento. Nel caso specifico del Piano del Parco dell’Aveto, questo strumento è integrato dai Piani di Gestione delle Zone Speciali di Conservazione (già SIC) ricomprese in tutto o in parte nel Parco o comunque gestite unitamente a esso. A tal fine il Piano contiene tutti gli elementi previsti per garantire la tutela della biodiversità. Il lavoro di approfondimento funzionale alla stesura e di aggiornamento del Piano è stato reso possibile da specifico finanziamento ricevuto grazie a un bando del PSR (Piano di Sviluppo Rurale), finalizzato proprio alla redazione di piani di aree protette e piani di gestione delle aree Rete Natura 2000. Si apre così una nuova era per l’entroterra.